Nel
Consiglio Comunale del 20/9/2018 è stata data risposta alla interpellanza dei
consiglieri Mazzi, Isoppo, Salvetti e Baracchini (depositata in data 29/8/2018),
nella quale si chiedeva alla Giunta Montebello di informare in maniera più
dettagliata e precisa i consiglieri comunali in merito alle “voci”
attinenti a varie ipotesi realizzative riguardanti i distretti di trasformazione lungo la via Aurelia; con richiesta
di convocazione della commissione consigliare “Territorio e Ambiente” per una
prima informazione anche al fine di avviare una doverosa e necessaria riflessione in proposito, nonché di fornire informazioni precise sulla presenza di
eventuali progetti in corso e/o già presentati (per il testo dell'interpellanza vedere QUI).
Prima
del Consiglio, in data 17/9/18, si era già svolta una riunione della commissione
consigliare “Territorio e Ambiente” durante la quale la Giunta e l’Ufficio
Tecnico Comunale avevano illustrato ai presenti la proposta di un Piano Urbanistico Operativo (PUO) presentato dal
proprietario dell’area, protocollato in data 26/7/2018, avente ad oggetto: a) uno specifico studio
del sistema della mobilità al fine
di risolvere l’interconnessione con la via
Aurelia in relazione alle ipotesi di intervento previste nei due distretti
della ex Filippi e delle aree
antistanti tra la via Aurelia e la ferrovia; b) la realizzazione di un immobile commerciale di tipo alimentare
nell’area denominata ex Sbarbaro, facente parte del distretto A-sub1 del PUC
2001.
Nel Consiglio Comunale del 20/9/2018 è stato l’assessore Francesco Marchese a rispondere sinteticamente all’interpellanza, evidenziando come i distretti di trasformazioni previsti dal PUC devono essere oggetto di un PUO proprio per dare una risposta unitaria a vari e articolati aspetti di natura edilizia, urbanistica, di traffico, di parcheggi, di aree verdi, ecc..
Nel Consiglio Comunale del 20/9/2018 è stato l’assessore Francesco Marchese a rispondere sinteticamente all’interpellanza, evidenziando come i distretti di trasformazioni previsti dal PUC devono essere oggetto di un PUO proprio per dare una risposta unitaria a vari e articolati aspetti di natura edilizia, urbanistica, di traffico, di parcheggi, di aree verdi, ecc..
Ha
ricordato come nel tempo vi siano stati vari incontri con diversi soggetti che
hanno palesato su queste aree ipotesi di realizzazione con destinazioni d’uso anche
diverse e contrastanti, ipotesi che però non
si sono tramutati in veri e propri progetti e atti amministrativi da valutare
e approvare.
Dalla
fine di luglio, invece, e per la prima volta, è stato presentato da parte del
proprietario dell’area un vero e proprio progetto riguardante sia la trasformazione del sub ambito A1 (area
ex Sbarbaro), che una ipotesi di soluzione
della mobilità nel tratto della via Aurelia tra i due distretti: l’area ex
Filippi posta sopra strada e l’area ex Sbarbaro
posta sotto strada.
In
seguito alla presentazione della proposta è stata aperta una procedura amministrativa,
con una istruttoria ancora in corso che a breve
porterà ad una richiesta di integrazione e chiarimenti, prima di una
valutazione finale.
L’assessore
ha ricordato l’importanza e la complessità di valutare le conseguenze sul traffico della via Aurelia derivanti
sia dai nuovi carichi insediativi, che
dalle nuove attività previste nei
due comparti, nonché la difficoltà nel valutare le problematiche della mobilità
in questo tratto di via Aurelia. Per questo motivo gli uffici hanno iniziato
l’istruttoria, utilizzando anche professionalità esterne, al fine di giungere
ad una valutazione più qualificata sulle soluzioni dei problemi legati alla
mobilità (studio dell’attuale situazione, verifica degli impatti delle nuove
previsioni, valutazione delle soluzioni prospettate, eventuali varianti).
Attualmente
la soluzione proposta sulla mobilità riguarda la realizzazione di due rotonde: una da realizzare davanti all’area ex
Sbarbaro, l’altra davanti agli attuali capannoni ex Filippi; sono già emerse,
però, varie problematiche che necessitano di chiarimenti e di integrazioni su aspetti
tecnici da approfondire e poi valutare.
Per quanto riguarda l’area ex Sbarbaro
la proposta presentata riguarda la costruzione
di un immobile commerciale di tipo alimentare; l’assessore ha evidenziato come
questo progetto costituisca una variante
rispetto alle attuali previsioni del PUC: la variante consiste prevalentemente nella
diversa destinazione d’uso, in quanto nel PUC 2001 non era contemplata quella “commerciale alimentare”.
Il PUC 2001 prevede, infatti, varie
destinazioni (insediamenti residenziali, diverse destinazioni del terziario
e commerciale
“non alimentare”) per una
superficie edificabile complessiva superiore ai
5.000 mq., ripartibili anche in 3 piani per una altezza massima di 11
metri.
Il progetto presentato prevede, invece,
una diminuzione significativa delle
superfici edificate, in quanto limitate a 2.060 mq. con una altezza di 8
metri; si tratta di un unico edifico così destinato: 1.500 mq. per la vendita commerciale; circa 200 mq. per il magazzino; circa 300 mq. per un pubblico esercizio di bar e ristorante; la
superficie riservata ai parcheggi è di
circa 4.700 mq.; mentre quella per le aree
verdi sono circa 3.140 mq..
Il
Consigliere Mazzi ha apprezzato la chiarezza espositiva dell’assessore sia
durante il Consiglio che nella precedente seduta della commissione,
sottolineando l’importanza di questi due
distretti, in quanto aree
strategiche per la qualificazione di tutto il territorio comunale; ha
evidenziato la centralità del problema
della viabilità nella via Aurelia per la grande quantità di traffico, nonché per il conseguente inquinamento acustico e da polveri.
Mazzi ha ricordato la propria battaglia (“da solo contro tutti”) condotta e persa in occasione
della redazione del PUC nel 2001 contro
la destinazione commerciale sulla via Aurelia, da tempo trasformata oramai in
una “strada
mercato”; ma realisticamente ora le
regole ci sono (appunto … sono quelle del PUC) e vanno
rispettate da tutti; qualsiasi proprietario di terreni e fabbricati ha il
diritto di fare quello che prevede il PUC; se un progetto rispetta le regole
non si potrebbe dire no senza esporre il Comune a possibili vertenze e al
rischio di dover pagare eventuali oneri per i danni procurati.
Al
momento non si può ancora entrare nel merito del progetto ora presentato (poiché
non è ancora definitivo ed esecutivo), ma ora si può riflettere, tenendo
presente tutti gli aspetti (sia positivi che negativi) di un progetto comunque importante per le
conseguenze sul territorio e, in proposito, ha assicurato una costante “vigilanza” e attenzione, del resto già
confermata dalla presentazione della interpellanza da cui è scaturito questo
momento di essenziale e chiara informazione per il Consiglio Comunale, ma anche
per la popolazione.
Anche
il consigliere Marchi è intervenuto, ricordando i ritardi accumulati (sono ben 7 anni) nella revisione del PUC 2001,
revisione che avrebbe potuto portare ad un superamento
delle previsioni dei distretti sia per riduzione delle quantità edificatorie
che per le destinazioni delle aree, definendo questo ritardo come “una
carenza importante e grave”. Marchi ha, poi, evidenziato come ora il
Comune si ritrova con il primo progetto concreto presentato dopo 15 anni, con
il rischio che sia “un privato a
stabilire il nostro futuro”, ricordando anche l’emergere ora di un problema
sul futuro del vecchio centro
commerciale.
Conclusione. Insomma si è
trattato di una iniziale discussione
a seguito delle prime informazioni
di merito su una proposta concreta; l’interpellanza del resto aveva questo
scopo: uscire dalle “voci” o dalle
“fantasie” per iniziare a discutere nel merito sulle prospettive del territorio nel suo complesso, anche in vista della
revisione del PUC 2001 che, prima o poi, dovrà essere portata al centro
dell’attività amministrativa comunale.
Naturalmente
ora l’attenzione si è concentrata sull’area ex Sbarbaro dato che è quella su cui è
presente un progetto concreto; è ancora
presto per esprimere un parere in merito, poiché questo progetto è ancora
in fase istruttoria e, quindi, deve essere ancora precisato e reso esecutivo;
solo in presenza di un progetto definitivo si
potrà analizzarlo e approfondirlo nella sua articolazione, valutandolo altresì per
le conseguenze che complessivamente avrà sul territorio.
Resta
ancora da “mettere a fuoco” le destinazioni degli altri distretti di
trasformazione, con particolare attenzione all’area
ex Filippi (articolata in due parti: l’area dei capannoni e quella della ex
cava già utilizzata come discarica autorizzata), senza dimenticare le altre
aree di distretto presenti sulla via
Aurelia, nonché nell’area di Tavolara e in quella dei Paduletti … ma ce ne occuperemo nelle prossime puntate.
Euro
Mazzi
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1) NUOVI CENTRI COMMERCIALI SULLA VIA AURELIA? FACCIAMO CHIAREZZA E
DISCUTIAMONE …: QUI
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