L’attività
di distribuzione del gas è un monopolio e attualmente la migliore modalità per
ottenere dei benefici in termini di efficienza, di qualità del servizio e di
più contenuti prezzi per i consumatori finali deriva dal confronto
concorrenziale, scegliendo il
concessionario attraverso una gara aperta.
L’apertura
alla concorrenza è stata prevista fin dal 2000, ma di fatto tale previsione fino ad
oggi non si è ancora concretizzata nella nostra Provincia. Infatti, il DL 23/5/2000 n. 164 (in attuazione
della direttiva europea n. 98/30/CE recante norme comuni per il mercato interno del gas
naturale) liberalizzava il mercato interno del gas naturale e stabiliva norme
per la tutela e lo sviluppo della concorrenza.
In particolare all’art. 14 del DL n. 164/2000 veniva dichiarato che “L'attività di distribuzione di gas naturale è attività di servizio pubblico. Il servizio è affidato esclusivamente mediante gara per periodi non superiori a dodici anni”. Veniva previsto, però, all’art. 15 un periodo transitorio che di fatto è stato più volte prorogato dalla legislazione successiva fino al 31/12/12 e poi ulteriormente fino all’aprile 2017.
In particolare all’art. 14 del DL n. 164/2000 veniva dichiarato che “L'attività di distribuzione di gas naturale è attività di servizio pubblico. Il servizio è affidato esclusivamente mediante gara per periodi non superiori a dodici anni”. Veniva previsto, però, all’art. 15 un periodo transitorio che di fatto è stato più volte prorogato dalla legislazione successiva fino al 31/12/12 e poi ulteriormente fino all’aprile 2017.
Nel
frattempo, sono stati introdotti gli ATEM (177 ambiti territoriali minimi)
individuati dal Governo (in applicazione dell’art. 46-bis del dl 1/10/2007 n.
159), per lo svolgimento delle gare per l’affidamento del servizio di
distribuzione; in tal modo, il legislatore ha inteso incentivare operazioni di
aggregazione in modo da ridurre il fenomeno dell’eccessivo frazionamento del
mercato della distribuzione anche con riferimento agli ambiti tariffari, atteso
che le aggregazioni avranno tendenzialmente una dimensione sovracomunale.
L’ultima
proroga è contenuta nella legge n. 21/2016 che prevede una nuova consistente
proroga dei termini per la pubblicazione dei bandi, che agisce peraltro
retroattivamente anche per gli Atem per i quali i termini sono già scaduti,
nonché prevede l’eliminazione di alcune misure volte ad assicurare la
perentorietà e la cogenza dei termini di legge per la pubblicazione dei bandi
di ciascun Atem, (quali la previsione di una penalizzazione economica per i
comuni che non rispettano la scadenza per la pubblicazione del bando).
Queste
continue proroghe con normative modificative e aggiuntive hanno prodotto una
confusione derivante da una eccessiva
stratificazione normativa che ha determinato un problema di incertezza applicativa
e aspettative eccessive di continue proroghe che di fatto hanno impedito l’effettuazione
delle gare e l’introduzione di maggiore concorrenza nel mercato e la riduzione
dei prezzi.
Ad
oggi, tuttavia, le disposizioni che prevedono l’effettuazione delle procedure
competitive per la scelta del gestore dei servizi sono state di fatto disattese,
ritardando ulteriormente l’avvio di procedure concorrenziali e il mantenimento
di tariffe più elevate, contribuendo all’impoverimento dei cittadini e al
prolungamento della stagnazione economica, ma soprattutto al perdurare di
situazione di inefficienze gestionali e finanziarie da parte della varie
partecipate comunali che gestiscono a livello territoriale il settore, partecipate
che spesso hanno condizioni finanziarie precarie e risultano essere un terreno
fertile per gestioni clientelari.
La
situazione spezzina è pienamente inserita in questo contesto di sostanziali
ritardi e in questi anni Acam, con le sue società Acam Gas e Acam Clienti, ha
monopolizzato il settore, ma a seguito della sua grave situazione finanziaria
sono state entrambe vendute in esecuzione dell’accordo di ristrutturazione del
Gruppo Acam omologato dal Tribunale di Spezia nel luglio 2013.
Acam
Clienti, società operativa nel settore della vendita di gas metano ed energia elettrica
nel territorio spezzino nel febbraio
2014 è stata venduta (ceduto il 51% del capitale sociale per 15.120.000,00 euro)
a ENI Spa (che deteneva già il 49%), acquisendone la totalità.
Nell’aprile
2015 Italgas, società controllata da Snam, ha perfezionato l’acquisizione da
Acam della quota del 51% di Acam Gas per un corrispettivo di 46 milioni di
euro. Con questa operazione Italgas, che già deteneva il 49% di Acam Gas, ha
acquisito il controllo totale della società, consolidando ulteriormente le proprie
attività di distribuzione del gas nell'Ambito Territoriale Minimo (ATEM) di La
Spezia. Acam Gas è titolare del servizio di distribuzione del gas nella città
di La Spezia e in altri 28 comuni situati nella provincia spezzina, con circa
112.000 Punti di Riconsegna (PDR) attivi.
La
coincidenza vuole che ora, non essendoci più l’interesse di Acam nel settore, i
vari comuni si apprestano a designare il Comune di Spezia quale comune capofila
dell’ATEM, con il ruolo di stazione appaltante.
Se
accogliamo con favore tale decisione, siamo però indignati dal constatare
che dopo tanti anni di ritardo viene ora proposta una delibera generica, priva
di dati e di analisi, mancante di indicazioni di indirizzo su come impostare la
gara e soprattutto il contratto di servizio.
Sono
assenti indicazioni fondamentali: - sulla stima del valore degli impianti serventi il
proprio territorio; - sul censimento delle reti di pertinenza del comune e
dell’attuale gestore; - sull’individuazione degli interventi di
ampliamento/ammodernamento della propria rete che costituiranno il contenuto
della gara e partecipazione alla definizione del piano di sviluppo della rete
da inserire nel bando di gara.
Inoltre, non
sono fornite le indispensabili indicazioni sulle tempistiche di gara, sulle modalità di
partecipazione alle gare e sulla regolarità di svolgimento delle stesse.
In
compenso, però, sappiamo già che è stato scelto l’advisor (la società ENERGAS ENGINEERING Srl)
presentato in data 14/01/2016 all’assemblea dei Sindaci dei Comuni dell’ATEM;
ma chi e come e a quali condizioni è stato scelto questo advisor? Il Comune
della Spezia, in data 15/01/2016, ha inviato la bozza della suddetta
Convenzione a tutti i Comuni dell’ATEM, con le modifiche ed integrazioni già
richieste in occasione dell’incontro del 14/01/2016, chiedendo di far pervenire
eventuali ulteriori osservazioni e modifiche entro la data del 25/01/2016 e
nessun Comune appartenente all’ATEM La Spezia ha fatto pervenire le proprie
ulteriori osservazioni e indicazioni entro la data indicata e, quindi, è stato considerata
quella bozza come definitiva da sottoporre all’approvazione dei rispettivi Consigli
Comunali, i quali non possono fare altro che approvare un mandato “in bianco”
che comunque costerà solo per la rilevazione delle reti circa € 385 mila.
Non
apprezziamo e non condividiamo questo modo di procedere costituito da lunghi e
reiterati ritardi e ora, dopo l’uscita dalla scena di Acam, da improvvise
accelerazioni senza analisi e documentazione indispensabile ad un effettivo
dibattito, quale necessario presupposto di una scelta consapevole e ragionata,
ma soprattutto con scarsi elementi in grado di permettere una gara aperta al confronto
concorrenziale a vantaggio dei cittadini utenti.
Per
questi motivi i sottoscritti consiglieri, per protestare contro questa “presa
in giro” messa in opera dai sindaci spezzini, compreso quello silente e
consenziente di Castelnuovo, non parteciperanno alla votazione della delibera
stessa.
Letto
a nome dei consiglieri: Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo, Giorgio Salvetti e
Francesco Baracchini.
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