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lunedì 22 agosto 2016

LA GARA PER LA DISTRIBUZIONE DEL GAS: UNA PROTESTA PER UNA “PRESA IN GIRO” … (prima parte)

L’attività di distribuzione del gas è un monopolio e attualmente la migliore modalità per ottenere dei benefici in termini di efficienza, di qualità del servizio e di più contenuti prezzi per i consumatori finali deriva dal confronto concorrenziale,  scegliendo il concessionario attraverso una gara aperta.
L’apertura alla concorrenza è stata prevista fin dal 2000, ma di fatto tale previsione fino ad oggi non si è ancora concretizzata nella nostra Provincia. Infatti, il DL 23/5/2000 n. 164 (in attuazione della direttiva europea n. 98/30/CE recante norme comuni per il mercato interno del gas naturale) liberalizzava il mercato interno del gas naturale e stabiliva norme per la tutela e lo sviluppo della concorrenza.

In particolare all’art. 14 del DL n. 164/2000 veniva dichiarato che “L'attività di distribuzione di gas naturale è attività di servizio pubblico. Il servizio è affidato esclusivamente mediante gara per periodi non superiori a dodici anni”. Veniva previsto, però, all’art. 15 un periodo transitorio che di fatto è stato più volte prorogato dalla legislazione successiva fino al 31/12/12 e poi ulteriormente fino all’aprile 2017.
Nel frattempo, sono stati introdotti gli ATEM (177 ambiti territoriali minimi) individuati dal Governo (in applicazione dell’art. 46-bis del dl 1/10/2007 n. 159), per lo svolgimento delle gare per l’affidamento del servizio di distribuzione; in tal modo, il legislatore ha inteso incentivare operazioni di aggregazione in modo da ridurre il fenomeno dell’eccessivo frazionamento del mercato della distribuzione anche con riferimento agli ambiti tariffari, atteso che le aggregazioni avranno tendenzialmente una dimensione sovracomunale.
L’ultima proroga è contenuta nella legge n. 21/2016 che prevede una nuova consistente proroga dei termini per la pubblicazione dei bandi, che agisce peraltro retroattivamente anche per gli Atem per i quali i termini sono già scaduti, nonché prevede l’eliminazione di alcune misure volte ad assicurare la perentorietà e la cogenza dei termini di legge per la pubblicazione dei bandi di ciascun Atem, (quali la previsione di una penalizzazione economica per i comuni che non rispettano la scadenza per la pubblicazione del bando).
Queste continue proroghe con normative modificative e aggiuntive hanno prodotto una confusione derivante da una  eccessiva stratificazione normativa che ha determinato un problema di incertezza applicativa e aspettative eccessive di continue proroghe che di fatto hanno impedito l’effettuazione delle gare e l’introduzione di maggiore concorrenza nel mercato e la riduzione dei prezzi.
Ad oggi, tuttavia, le disposizioni che prevedono l’effettuazione delle procedure competitive per la scelta del gestore dei servizi sono state di fatto disattese, ritardando ulteriormente l’avvio di procedure concorrenziali e il mantenimento di tariffe più elevate, contribuendo all’impoverimento dei cittadini e al prolungamento della stagnazione economica, ma soprattutto al perdurare di situazione di inefficienze gestionali e finanziarie da parte della varie partecipate comunali che gestiscono a livello territoriale il settore, partecipate che spesso hanno condizioni finanziarie precarie e risultano essere un terreno fertile per gestioni clientelari.
La situazione spezzina è pienamente inserita in questo contesto di sostanziali ritardi e in questi anni Acam, con le sue società Acam Gas e Acam Clienti, ha monopolizzato il settore, ma a seguito della sua grave situazione finanziaria sono state entrambe vendute in esecuzione dell’accordo di ristrutturazione del Gruppo Acam omologato dal Tribunale di Spezia nel luglio 2013.
Acam Clienti, società operativa nel settore della vendita di gas metano ed energia elettrica nel territorio spezzino  nel febbraio 2014 è stata venduta (ceduto il 51% del capitale sociale per 15.120.000,00 euro) a ENI Spa (che deteneva già il 49%), acquisendone la totalità.
Nell’aprile 2015 Italgas, società controllata da Snam, ha perfezionato l’acquisizione da Acam della quota del 51% di Acam Gas per un corrispettivo di 46 milioni di euro. Con questa operazione Italgas, che già deteneva il 49% di Acam Gas, ha acquisito il controllo totale della società, consolidando ulteriormente le proprie attività di distribuzione del gas nell'Ambito Territoriale Minimo (ATEM) di La Spezia. Acam Gas è titolare del servizio di distribuzione del gas nella città di La Spezia e in altri 28 comuni situati nella provincia spezzina, con circa 112.000 Punti di Riconsegna (PDR) attivi.
La coincidenza vuole che ora, non essendoci più l’interesse di Acam nel settore, i vari comuni si apprestano a designare il Comune di Spezia quale comune capofila dell’ATEM, con il ruolo di stazione appaltante.
Se accogliamo con favore tale decisione, siamo però indignati dal constatare che dopo tanti anni di ritardo viene ora proposta una delibera generica, priva di dati e di analisi, mancante di indicazioni di indirizzo su come impostare la gara e soprattutto il contratto di servizio.
Sono assenti indicazioni fondamentali: - sulla stima del valore degli impianti serventi il proprio territorio; - sul censimento delle reti di pertinenza del comune e dell’attuale gestore; - sull’individuazione degli interventi di ampliamento/ammodernamento della propria rete che costituiranno il contenuto della gara e partecipazione alla definizione del piano di sviluppo della rete da inserire nel bando di gara.
Inoltre, non sono fornite le indispensabili indicazioni sulle tempistiche di gara, sulle modalità di partecipazione alle gare e sulla regolarità di svolgimento delle stesse.
In compenso, però, sappiamo già che è stato scelto l’advisor (la società ENERGAS ENGINEERING Srl) presentato in data 14/01/2016 all’assemblea dei Sindaci dei Comuni dell’ATEM; ma chi e come e a quali condizioni è stato scelto questo advisor? Il Comune della Spezia, in data 15/01/2016, ha inviato la bozza della suddetta Convenzione a tutti i Comuni dell’ATEM, con le modifiche ed integrazioni già richieste in occasione dell’incontro del 14/01/2016, chiedendo di far pervenire eventuali ulteriori osservazioni e modifiche entro la data del 25/01/2016 e nessun Comune appartenente all’ATEM La Spezia ha fatto pervenire le proprie ulteriori osservazioni e indicazioni entro la data indicata e, quindi, è stato considerata quella bozza come definitiva da sottoporre all’approvazione dei rispettivi Consigli Comunali, i quali non possono fare altro che approvare un mandato “in bianco” che comunque costerà solo per la rilevazione delle reti circa € 385 mila.
Non apprezziamo e non condividiamo questo modo di procedere costituito da lunghi e reiterati ritardi e ora, dopo l’uscita dalla scena di Acam, da improvvise accelerazioni senza analisi e documentazione indispensabile ad un effettivo dibattito, quale necessario presupposto di una scelta consapevole e ragionata, ma soprattutto con scarsi elementi in grado di permettere una gara aperta al confronto concorrenziale a vantaggio dei cittadini utenti.
 
Per questi motivi i sottoscritti consiglieri, per protestare contro questa “presa in giro” messa in opera dai sindaci spezzini, compreso quello silente e consenziente di Castelnuovo, non parteciperanno alla votazione della delibera stessa.
 
 
Letto a nome dei consiglieri: Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo, Giorgio Salvetti e Francesco Baracchini.

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