Nelle
premesse sia nella delibera che nel contratto si fa riferimento alla
deliberazione di Giunta n. 29 del 10/4/2013 con la quale si chiudeva lo scontro
tra il Comune diretto dal Sindaco Favini in merito alle mancanze rilevate nella gestione del servizio da parte di Acam, con
conseguente regolazione economica, e stipula di un accordo interpretativo e
modificativo, sottoscritto e repertoriato al n. 465 del 12/04/2013.
Nella
seconda versione della delibera e del contratto si accostava erroneamente questa
delibera alla “proroga fino alla data di
definizione del nuovo accordo”, mentre con tale delibera si stabiliva una
proroga solo fino al 30/6/2013 ... questione di poco? No ... una differenza di tre anni!!!
Recepita
questa nostra osservazione, nella terza versione non si parla più delle proroghe
concesse dal 31/12/2012 fino marzo 2015, mentre invece ci sono state ben 5 proroghe per arrivare fino ad oggi (delibera
Giunta n. 66 del 7/12/2012 proroga al 30/6/2013, determina n. 71
del 29/6/2013 proroga
al 31/12/2013,
determina
n. 7 del 22/1/2014 proroga al 30/6/2014; determina n. 97 del 30/06/2014 proroga
al 31/12/2014; delibera della Giunta n. 22 del 2/3/2015 proroga dal 1/1/2015 “sino
alla data di definizione del nuovo accordo tra le parti al fine di non
pregiudicare l’erogazione di un servizio pubblico”).
Il
richiamo ad una maggiore precisione non è questione puramente formale, ma
necessità di rappresentare
obiettivamente l’andamento delle vicende amministrative di questo contratto
di servizio, poiché ci sono almeno due questioni assai importanti che devono essere
evidenziate.
La prima questione riguarda la durata delle trattative con Acam.
Per esempio, nella delibera di Giunta n.
22 del 2/3/2015 si afferma che l’Amministrazione Comunale voleva “elaborare ed effettuare scelte ponderate e adeguate in merito
alle modalità di svolgimento di detti servizi per il futuro”, prendendo
atto che “attualmente sono in corso trattative con l’Azienda
ACAM per la regolamentazione dello svolgimento del servizio di raccolta rsu e
rd in previsione di nuove modalità di
servizio di raccolta differenziata da avviare nel corso dell’anno”.
Dunque, è da più di 16 mesi (anzi
sarebbe più giusto partire dal 2012 e quindi sono ben 44 mesi) che state
“trattando” con Acam il rinnovo del contratto di servizio e l’avvio della
raccolta differenziata “porta a porta” (per cui non è vero che avete
operato per anticipare la raccolta porta a porta al 2016!!!). Sicuramente il
rinnovo di un contratto di servizio sulla gestione dei rifiuti è materia
complessa e articolata, ma non ci sono
giustificazioni per aver conseguito una così lunga perdita di tempo. Quali
sono i motivi di questa “lunga trattativa”? L’apparenza dei fatti fa pensare a
ritardi dovuti a incapacità a
chiudere una “trattativa”, ma alcune particolari motivazioni politiche
hanno svolto la loro parte, come il punto successivo lascia intravvedere.
La
seconda questione riguarda la procedura da seguire per la stipula del nuovo contratto di
servizio.
L’accordo del
12/4/2013
tra Comune e Acam al punto 8 conteneva indicazioni assai precise su come
procedere nell’affidamento del servizio e nella stipula di un nuovo contratto
di servizio, che qui riportiamo integralmente: “Le parti concordano sulla necessità di avviare da subito le trattative
per valutare la possibilità di
addivenire ad un nuovo e diverso contratto di servizio per l'anno 2013. In
tal senso le parti concordano sulla seguente
procedura: 1) II Comune presenta alI'Azienda un proprio progetto di
organizzazione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti sul territorio
comunale. 2) L'Azienda discute il progetto con il Comune al fine di presentare
proprie proposte operative per il miglioramento e/o I'efficientamento di tale
progetto, esprimendo al Comune le proprie eventuali valutazioni; 3) L'Azienda
quantifica i costi per l'attuazione del progetto comunale, giustificando ogni
voce di costo e presentando anche eventuali proposte alternative, corredate dei
relativi costi; 4) II Comune si riserva
di effettuare indagini di mercato tese a valutare i costi presentati
dall'Azienda e i costi complessivi relativamente al progetto concordato; 5)
L'Azienda si impegna a contenere i
propri costi al fine di rimanere il più possibile all'interno dei costi di
mercato. Al termine di tale procedura Comune e Azienda resteranno liberi
di formulare le reciproche conclusioni. Tale procedura deve comunque
concludersi entro Giugno 2013. Per tali motivi ii presente accordo decade senza
ulteriori formalità tra le parti, alla data del 30.06.2013”.
Quindi
quanto riportato od omesso nelle premesse sia in delibera che nel contratto è
assai importante perché: a) nasconde le varie
proroghe e b) nasconde una procedura
di rinnovo del contratto totalmente diversa da quella che di fatto l’attuale
Giunta Montebello ha perseguito.
Diciamo
subito che apprezziamo sia l’opera di
controllo e di verifica svolta su impulso del sindaco Favini sulla gestione del
servizio da parte di Acam negli anni 2012-2013; sia l’impostazione che ne aveva dato al punto 8 dell’accordo del 12/4/2013;
non apprezziamo che per colpa della scellerata iniziativa sulla fusione con
Ortonovo il Sindaco Favini non abbia portato a termine tale procedura a suo
tempo individuata.
Occorre
evidenziare che la procedura individuata al punto 8 dell’accordo 2013 è quella
da noi ritenuta corretta, è quella che del resto è delineata sia nella
normativa vigente che in alcune sentenze. Conseguentemente, la procedura attuata dalla Giunta
Montebello per arrivare a questo nuovo contratto di servizio è sbagliata;
sbaglio che risulta grave e incomprensibile poiché 4/5 dell’attuale Giunta
erano presenti nella precedente maggioranza Favini (Montebello era capogruppo,
Ambrosini e Marchese erano assessori, Bonvini era consigliera).
La
Giunta Montebello non ha soltanto seguito una procedura diversa da quella
stabilita nell’accordo del 12/4/2013, non ha seguito solo una procedura sbagliata
rispetto alla normativa e alla giurisprudenza attuale, ma soprattutto ha conseguito un testo di delibera e di
contratto di servizio confuso, impreciso, con evidenti errori e approssimazioni
con il risultato di riportare Acam a svolgere un servizio in modo poco
controllabile sia nella parte operativa di svolgimento del servizio, che in
quella economica di pagamento del corrispettivo.
Alcuni
esempi: l’indeterminatezza del Piano Finanziario.
Il
contratto che oggi è posto in discussione e approvazione è generico nella descrizione del servizio da svolgere, ma
soprattutto è indeterminato nella
individuazione del suo corrispettivo economico, caricando i cittadini di costi non dimostrati esemplificati in un
Piano Finanziario non spiegato nella sua formazione e nei sui criteri di
elaborazione.
Alla
luce del risultato finale, l’adozione di una procedura sbagliata, dopo che
invece era stata delineata una procedura diversa e corretta nell’accordo del
12/4/13, fa comprendere come abbiano pesato sicuramente sia l’impreparazione, l’inesperienza e
l’incapacità dell’attuale Giunta rispetto a quella precedente, ma
soprattutto abbia giocato un ruolo
decisivo una diversa impostazione politica, che è partita dall’isolamento
del sindaco Favini per riportare Acam al
centro della gestione “indiscussa” del servizio dei rifiuti.
Alcuni
esempi: la gestione dell’Isola Ecologica.
In
tal senso, è esemplare la vicenda dell’Isola Ecologica: dopo una prima gestione
affidata ad Acam Ambiente Spa nel periodo dal 31/12/2003 al 31/12/2011; dopo i
lavori di ristrutturazione attivati nella seconda metà del 2006; dopo un
periodo di chiusura nel 2012; dal maggio 2012 è stata affidata la gestione alla
Cooperativa sociale “MA.RIS.” fino al 31/12/2015; dal 1/1/2016 senza alcuna
delibera è stata affidata a Acam.
La
gestione dell’Isola Ecologica era fuori dalla gestione del contratto di
servizio con Acam del 2003, ma ora ci rientra e per coprire le carenze deliberative si ricorre alla efficacia retroattiva prevista nella
delibera che costituisce una evidente forzatura.
In
queste vicende riscontriamo una costante non attenzione alle disposizioni della
normativa vigente, ma non si tratta di mera illegittimità per disattenzione o incompetenza, ma per chiara volontà politica che sconfessando
l’operato della passata Giunta Favini di fatto riporta la centralità di Acam
nella gestione “indiscussa” del servizio.
Non
avete imparato dagli errori passati e perseverate negli sbagli.
Noi
riteniamo che Acam vada aiutata a modernizzarsi e a divenire più efficiente
confrontandosi con il mercato libero, aperto e concorrenziale, mentre invece l’affidamento del servizio con costi non
determinati (se non da Acam e dalle sue immediate esigenze), contribuisce al
mantenimento di sacche di inefficienza in grado di generare risultati negativi
per tutti, come quelli già avvenuti in passato e confluiti nella procedura
concorsuale ex art. 182 della legge fallimentare e che ha portato alla cessione
di beni e partecipazioni societarie, riduzione di occupazione e di stipendi e
tariffe onerose a carico dei cittadini.
In
conclusione, non accettiamo la perdita di tempo dal 2012 fino ad oggi per il
rinnovo del contratto di servizio; esprimiamo il nostro dissenso sulla
procedura seguita dall’attuale Giunta Montebello per giungere ad un contratto di
servizio che giudichiamo carente,
confuso e negativo per le ricadute economiche sui cittadini; denunciamo
l’abbandono della procedura seguita dal precedente sindaco Favini così come
espressa nella delibera di Giunta n. 29 del 2013; per questi motivi e per
quelli di merito espressi in altri nostri interventi per protesta abbandoneremo
l’aula al momento della votazione della presente delibera.
I
Consiglieri Comunali:
Euro
Mazzi - Maria Luisa Isoppo -
Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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