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sabato 22 settembre 2018

PER UNA ACCOGLIENZA TRASPARENTE ED EFFICIENTE (parte terza)

Condividiamo il principio affermato dalla delibera oggi in discussione che “il fenomeno migratorio, stante le dimensioni raggiunte e le modalità con cui esso avviene, deve essere governato mediante interventi programmati di carattere strutturale, coerenti con politiche di accoglienza diffusa sul territorio nazionale” e, quindi, riteniamo giusto che il Comune di Castelnuovo Magra possa pensare e organizzare un servizio finalizzato all’accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione umanitaria, attivando uno S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Riteniamo corretto il coinvolgimento del Consiglio Comunale attraverso una delibera di indirizzo su questa materia; apprezziamo l’intento di esercitare un’attività di programmazione, di progettazione, di realizzazione del sistema territoriale e di indicazione delle priorità; gradiamo il tentativo di attivare una iniziativa di accoglienza non “emergenziale” e basato sull’integrazione.
Proprio per questi motivi annunciamo il nostro voto favorevole; ma non possiamo però tacere sia sulla genericità che sulle molte lacune di questa delibera, nonché sulle riserve che nutriamo sulla Vostra effettiva capacità di organizzare correttamente e coerentemente questa iniziativa.
Già in precedenza abbiamo espresso il nostro consenso al C.A.S. (Centro di Accoglienza Straordinaria), ospitato presso i locali comunali della ex scuola elementare di via Canale, ma non abbiamo risparmiato critiche alla sua effettiva gestione, critiche espresse in particolare su tre specifici argomenti:
1.      la scelta del gestore di questo C.A.S., operata autonomamente dalla Giunta Montebello, scelta ricaduta sulla locale Pubblica Assistenza di Luni senza alcuna valutazione né delle sue capacità organizzative e finanziarie a gestire questo Centro, né della sua disponibilità ad operare con la necessaria trasparenza verso la popolazione locale;
2.      la concessione dei locali di proprietà comunale avvenuta senza una formale e contestuale convenzione e senza la necessaria regolamentazione non solo del pagamento degli oneri di gestione (che sono rimasti a carico del Bilancio comunale), ma anche degli obblighi informativi e di trasparenza necessari;
3.       per il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale e di tutta la popolazione, a cui ci siamo opposti con una nostra specifica richiesta di un opportuno Consiglio Comunale dedicato a tale gestione.
La Giunta Montebello ha affrontato il problema dell’accoglienza con troppa “timidezza” e con continue “oscillazioni”; in propositi ci limitiamo solo ad alcuni esempi:
a) ricordiamo come in precedenza, pur essendo stati pre-avvertiti in tempo dalla Prefettura del possibile arrivo di migranti, di fatto la Giunta si è fatta trovare impreparata e ha dovuto poi gestire in tutta fretta l’effettivo arrivo del primo gruppo;
b) non dimentichiamo l’improvvisazione nell’organizzazione dell’assemblea popolare del 31/10/2016, avvenuta senza la necessaria preparazione e senza il coinvolgimento di tutti i Consiglieri Comunali, impreparazione che ha favorito un clima di tensione e di ostilità, che grazie anche al nostro intervento è stato stemperato;
c) abbiamo memoria delle impaurite dichiarazioni del Sindaco nel corso dell’assemblea per giustificare l’arrivo dei migranti (“abbiamo dovuto sottostare alle impositive decisioni della Prefettura”) o le improvvide dichiarazioni del Presidente della Pubblica Assistenza sulla destinazione dei guadagni eventualmente derivanti da questa iniziativa;
d) superata la paura iniziale, l’oscillazione è diventata ricerca di visibilità come nel caso del convegno del maggio 2017 organizzato al Barontini a Sarzana a cui è seguito un lungo periodo di stasi fino all’attuale iniziativa;
e) l’oscillazione ha interessato anche la possibilità di coinvolgimento dei privati cittadini: fino a poche settimane fa il Sindaco si era detto fermamente contrario, arrivando fino a impedire l’iniziativa manifestata da singoli cittadini, mentre oggi questa proposta di S.P.R.A.R. è basata proprio sui privati.   
La “timidezza” si manifesta anche nella scelta di basarsi su “piccoli numeri”: si da vita ad uno S.P.R.A.R. che prevede l’accoglienza di 21 beneficiari, così suddivisi: otto nel Comune di Castelnuovo Magra, otto nel Comune di Luni, cinque nel comune di Arcola.
Ciò che maggiormente preoccupa è la Vostra incapacità a programmare, a progettare, a realizzare un sistema territoriale e stabilire delle priorità; la presente delibera è una fedele rappresentazione di questa incapacità, perché ciò che voi chiamate “indirizzi” in realtà sono solo generiche indicazioni: a) di presentare al Ministero Competente una istanza di accesso ai finanziamenti; b) e di formulare una proposta progettuale, da attuarsi nel prossimo triennio 2019 - 2021 nei territori dei Comuni di Castelnuovo Magra, Luni ed Arcola; c) con l’indicazione generica di alcuni parametri organizzativi: 1) il ruolo di Ente capofila svolto dal Comune di Castelnuovo Magra; 2) una “cabina di regia” composta dai Sindaci dei Comuni e da un funzionario per ciascun ente locale; 3) la selezione di una figura di coordinamento, di gestione e di verifica; 4) un bando per la gestione del progetto affidata ad un soggetto attuatore.
Poco e troppo generico per definire questa delibera come “atto di indirizzo”, si dovrebbe parlare solo di sommarie indicazioni formulate solo per superare formalmente le eventuali obiezioni di assumere in Giunta le competenze del Consiglio Comunale. Dietro a questa genericità ci sta, però, la mancanza di una chiara visione programmatoria e di una “timidezza” progettuale che non lascia ben sperare. 
L'omogeneità “partitica” dei tre Comuni di Castelnuovo, Arcola e Luni assicura certamente una coerente scelta dei gestori e degli attuatori di  questo progetto di S.P.R.A.R., ma non ci rassicura nel senso della trasparenza decisionale e gestionale, ma soprattutto sulla capacità di programmare una iniziativa articolata e capace di durare e di espandersi nel prossimo futuro.
Temiamo, soprattutto, che l’energia sostanziale di questo progetto risieda in gran parte nell’accesso ai finanziamenti del Fondo Nazionale (che sono notevoli!!!), condizionato alla presentazione di un progetto entro il 30 settembre con decorrenza dal 1 gennaio prossimo. Infatti, le risorse destinate alle attività progettuali sono stanziate in misura non superiore al 95% dal Fondo Nazionale e per il rimanente 5% dall’ente locale.
Non vorremmo che la problematica dell’accoglienza rimanesse ristretta in una visione strumentale legata solo alla gestione dei finanziamenti statali; auspichiamo il superamento di una sostanziale miopia che impedisce l’affermarsi di una volontà chiara di far fronte con tutte le energie e le risorse possibili non solo ai migranti, ma anche alle situazioni di disagio sociale e di povertà che esistono complessivamente nel nostro territorio.
Ci pare al contrario che molte risorse comunali siano destinate ad attività puramente ricreative e festaiole che sicuramente assicurano visibilità e consensi, ma che dilapidano le risorse a disposizione per attività legate solo all’effimero, evidenziando come questa Amministrazione Comunale non abbia chiarezza nella indicazione delle priorità nell’utilizzo delle risorse a disposizione.

I Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi   -  Maria Luisa Isoppo     -  Giorgio Salvetti     -  Francesco Baracchini

P.S.: Come abbiamo sempre fatto per ogni iniziativa amministrativa, anche su questa saremo sempre attenti nel verificare eventuali errori e deviazioni, anzi proprio per la facilità con cui vengono assegnate ingenti somme la nostra vigilanza sarà maggiore e faremo precisi rendiconti ai lettori/cittadini di ogni problematica eventualmente emersa.

I precedenti post riguardanti questo argomento:
1 - L’ACCOGLIENZA IN VAL DI MAGRA: “piatto ricco … mi ci ficco?”: QUI
2 - L’ONDIVAGA SUPERFICIALITÀ DELLA GIUNTA MONTEBELLO NELLA GESTIONE DELL’ACCOGLIENZA: QUI

 

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