Il consuntivo 2014
presenta un avanzo di gestione di € 349.227,15. Ne siamo contenti, poiché è meglio
un avanzo che un disavanzo, ma occorre sottolineare che la presenza di questi
consistenti avanzi non possono giustificare futuri nuovi aumenti di tasse, imposte
o tariffe comunali, perché non è legittimo prelevare dalle tasche dei
lavoratori dipendenti e dai pensionati, i quali hanno redditi fissi tassati
alla fonte, maggiori risorse che poi non si spendono e costituiscono avanzi di
gestione così consistenti.
Per esempio, nel 2014 il gettito dell’addizionale Irpef
che colpisce soprattutto i lavoratori dipendenti ed i pensionati del nostro
Comune è stato pari ad euro 670.000,00=, gettito che rappresenta circa meno del
doppio dell’avanzo, ma che copre l’avanzo conseguito in questi tre anni pari a
€ 700.314,12.
Da tempo sosteniamo che non si può continuare a prelevare
sempre più risorse dalle tasche dei cittadini mediante l’aumento o di tariffe o
di imposte o di tasse comunali, oltretutto senza aggiungere nuovi servizi o
prestazioni pubbliche, poiché la pressione fiscale complessiva (statale,
comunale, regionale e provinciale) è a livelli insopportabili e costituisce una
delle cause dell’attuale crisi economica per la parte della diminuzione della
quota di reddito destinato al consumo.
Per una famiglia castelnovese la pressione fiscale
comunale è cresciuta dal 2008 al 2014 di ben 87,92 punti percentuali con un
incremento assoluto di ben € 707,31 portandola a € 1.589,70.
Questa continua crescita della pressione fiscale è dovuta
alla necessità di finanziare una crescita della spesa corrente aumentata di ben
€ 612.099,32 portandosi ad un importo complessivo di € 5.233.492,19 con un
incremento del 14.46%.
Dunque, la carenza fondamentale dell’azione amministrativa
della Vostra maggioranza, a guida PD, è insita in questi due aspetti: ad una
crescente pressione fiscale comunale, non corrisponde una capacità di
intervento sulla spesa comunale per aumentare efficienza ed economicità dei
vari servizi comunali. Se poi le risorse vengono prelevate e non spese allora
siamo di fronte ad un fatto assai negativo che deve essere denunciato.
In questi anni non sono mancate le risorse, poiché le
entrate correnti dal 2008 ad oggi sono aumentate di ben € 994.945,52 con un
incremento del 20,36% assestando le entrate correnti a ben € 5.882.380,53.
Se si confronta l’andamento delle entrate correnti con
quello delle spese correnti si nota appunto che le risorse disponibili sono
cresciute di più di quelle effettivamente spese.
Dunque, nonostante le Vostre continue lamentele sui tagli
e sulle difficoltà conseguenti, l’analisi dei dati rileva che avete avuto
sempre maggiori risorse di quanto era necessario e, conseguentemente, queste
Vostre lamentele sono sostanzialmente fasulle.
L’esempio più tipico di questa disponibilità di risorse,
ma soprattutto della Vostra incapacità di spesa è rappresentata dalla questione
degli impianti solari: dal 2006 il Comune ha contratto un mutuo di 1,8 milioni
di euro a disposizione e notevoli contributi regionali per la costruzione degli
impianti, ma dopo nove anni solo tre o quattro sono in funzione e gli altri o
sono non funzionanti, o sono non finiti o neanche sono stati iniziati. Dunque
non di carenza di risorse si deve parlare ma di sostanziale incapacità sia di
progettazione che di seguimento ordinario dei lavori. Soprattutto si deve
parlare di un fallimento gestionale con danno per la collettività: a fronte di
un investimento assai cospicuo esistono poche decine di euro incassati. Un
fallimento che necessita di spiegazioni e chiarezza su cui comunque ritorneremo
con una specifica nostra iniziativa.
A fronte di una pressione fiscale
comunale consistente e in costante aumento occorre ricordare che questa si
aggiunge a quella statale, a quella regionale ed a quella provinciale anche
queste in costante incremento. E’ legittimo lavorare per oltre la metà
dell’anno solo per mantenere una spesa pubblica che spesso fa acqua e manifesta
evidenti fallimenti? E’ lecito che una consistente quota pari quasi al 50% del reddito
sia prelevato da Stato ed Enti Locali a fronte di minori prestazioni di servizi
pubblici, di inefficienze e di fallimenti così evidenti?
Questa situazione sta impoverendo
i cittadini ed è un evidente problema anche di economia generale poiché incide
pesantemente sulla propensione al consumo e quindi contribuisce
all’aggravamento della crisi che viene pagata dai cittadini con maggiore
disoccupazione, ricorso alla cassa integrazione, oppure a riduzione di diritti
specie sul posto di lavoro, ma soprattutto a lavori precari e scarsamente
retribuiti.
Anche da questa breve analisi
emerge un dato: è sbagliato continuare ad aumentare il prelievo comunale (sia
con le tasse, sia con le imposte che con le tariffe comunali), occorre semmai
procedere ad una riorganizzazione e ristrutturazione del nostro Comune volto a
svolgere con maggiore efficienza e più economicità i servizi comunali.
Se, poi, si prende in
considerazione anche l’andamento e l’ammontare dei residui attivi (che
ammontano a 3,3 milioni di euro in riduzione rispetto ai 4,8 del 2010), che
quelli passivi (che ammontano a 3,5 milioni di euro in riduzione rispetto ai
4,9 del 2010), si può evidenziare ancora di più quella “lentezza” sia nel
riscuotere che nello spendere le risorse comunali.
Un ultimo elemento
di riflessione, la propensione all’investimento (cioè l’effettivo sforzo del
comune nel campo degli investimenti, specie nelle opere o nelle infrastrutture)
nel nostro Comune è stato in questi cinque ultimi anni assai basso ed è in
diminuzione: dal 11,12% al 6,67%.
Questi dati
evidenziano due elementi: a) la gran parte delle risorse viene impiegata nelle
spese correnti (stipendi, spese generali, ecc.); b) poche sono le risorse
destinate alle opere pubbliche o alle infrastrutture, quelle opere cioè che
durano per più anni, producano effetti generalmente positivi sulla popolazione
ed assicurano nuovi o più razionali servizi pubblici.
) la consistenza e l’adeguatezza delle risorse a disposizione del
nostro Comune rispetto alle attuali esigenze della popolazione; 2) la
sopportabilità di una crescente pressione fiscale comunale sia in presenza di
forti e consistenti avanzi annuali, che in assenza di nuovi servizi erogati nel
nostro Comune; 3) la necessità di una riorganizzazione del nostro Comune sulla
base di criteri di efficienza, economicità ed efficacia; 4) la possibilità di
risparmiare quote di risorse attualmente destinate alla spesa corrente per
destinarle, al contrario, agli investimenti in infrastrutture.
Da queste brevi note sul bilancio
comunale occorre avviare una riflessione ed un dibattito concentrato su alcuni
punti: 1
Su questi elementi avete fallito,
anche se va dato atto che in questo fallimento siete comunque andati meglio di
altre amministrazioni: è infatti nota la drammatica situazione dei comuni di
Ortonovo, di Sarzana della Provincia, della Regione, nonché di quella di alcune
partecipate ACAM, ATC, ecc.
Insomma, almeno una consolazione
c’è: siete i meglio dei peggiori.
I Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi - Maria Luisa Isoppo - Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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