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sabato 2 maggio 2015

NON È LECITO PRELEVARE DALLE TASCHE DEI LAVORATORI E PENSIONATI MAGGIORI RISORSE CHE POI NON SI SPENDONO

Il consuntivo 2014 presenta un avanzo di gestione di € 349.227,15. Ne siamo contenti, poiché è meglio un avanzo che un disavanzo, ma occorre sottolineare che la presenza di questi consistenti avanzi non possono giustificare futuri nuovi aumenti di tasse, imposte o tariffe comunali, perché non è legittimo prelevare dalle tasche dei lavoratori dipendenti e dai pensionati, i quali hanno redditi fissi tassati alla fonte, maggiori risorse che poi non si spendono e costituiscono avanzi di gestione così consistenti.
Per esempio, nel 2014 il gettito dell’addizionale Irpef che colpisce soprattutto i lavoratori dipendenti ed i pensionati del nostro Comune è stato pari ad euro 670.000,00=, gettito che rappresenta circa meno del doppio dell’avanzo, ma che copre l’avanzo conseguito in questi tre anni pari a € 700.314,12.

Da tempo sosteniamo che non si può continuare a prelevare sempre più risorse dalle tasche dei cittadini mediante l’aumento o di tariffe o di imposte o di tasse comunali, oltretutto senza aggiungere nuovi servizi o prestazioni pubbliche, poiché la pressione fiscale complessiva (statale, comunale, regionale e provinciale) è a livelli insopportabili e costituisce una delle cause dell’attuale crisi economica per la parte della diminuzione della quota di reddito destinato al consumo.
Per una famiglia castelnovese la pressione fiscale comunale è cresciuta dal 2008 al 2014 di ben 87,92 punti percentuali con un incremento assoluto di ben € 707,31 portandola a € 1.589,70.
Questa continua crescita della pressione fiscale è dovuta alla necessità di finanziare una crescita della spesa corrente aumentata di ben € 612.099,32 portandosi ad un importo complessivo di € 5.233.492,19 con un incremento del 14.46%.
Dunque, la carenza fondamentale dell’azione amministrativa della Vostra maggioranza, a guida PD, è insita in questi due aspetti: ad una crescente pressione fiscale comunale, non corrisponde una capacità di intervento sulla spesa comunale per aumentare efficienza ed economicità dei vari servizi comunali. Se poi le risorse vengono prelevate e non spese allora siamo di fronte ad un fatto assai negativo che deve essere denunciato.
In questi anni non sono mancate le risorse, poiché le entrate correnti dal 2008 ad oggi sono aumentate di ben € 994.945,52 con un incremento del 20,36% assestando le entrate correnti a ben € 5.882.380,53.
Se si confronta l’andamento delle entrate correnti con quello delle spese correnti si nota appunto che le risorse disponibili sono cresciute di più di quelle effettivamente spese.
Dunque, nonostante le Vostre continue lamentele sui tagli e sulle difficoltà conseguenti, l’analisi dei dati rileva che avete avuto sempre maggiori risorse di quanto era necessario e, conseguentemente, queste Vostre lamentele sono sostanzialmente fasulle.
L’esempio più tipico di questa disponibilità di risorse, ma soprattutto della Vostra incapacità di spesa è rappresentata dalla questione degli impianti solari: dal 2006 il Comune ha contratto un mutuo di 1,8 milioni di euro a disposizione e notevoli contributi regionali per la costruzione degli impianti, ma dopo nove anni solo tre o quattro sono in funzione e gli altri o sono non funzionanti, o sono non finiti o neanche sono stati iniziati. Dunque non di carenza di risorse si deve parlare ma di sostanziale incapacità sia di progettazione che di seguimento ordinario dei lavori. Soprattutto si deve parlare di un fallimento gestionale con danno per la collettività: a fronte di un investimento assai cospicuo esistono poche decine di euro incassati. Un fallimento che necessita di spiegazioni e chiarezza su cui comunque ritorneremo con una specifica nostra iniziativa.
A fronte di una pressione fiscale comunale consistente e in costante aumento occorre ricordare che questa si aggiunge a quella statale, a quella regionale ed a quella provinciale anche queste in costante incremento. E’ legittimo lavorare per oltre la metà dell’anno solo per mantenere una spesa pubblica che spesso fa acqua e manifesta evidenti fallimenti? E’ lecito che una consistente quota pari quasi al 50% del reddito sia prelevato da Stato ed Enti Locali a fronte di minori prestazioni di servizi pubblici, di inefficienze e di fallimenti così evidenti?
Questa situazione sta impoverendo i cittadini ed è un evidente problema anche di economia generale poiché incide pesantemente sulla propensione al consumo e quindi contribuisce all’aggravamento della crisi che viene pagata dai cittadini con maggiore disoccupazione, ricorso alla cassa integrazione, oppure a riduzione di diritti specie sul posto di lavoro, ma soprattutto a lavori precari e scarsamente retribuiti.
Anche da questa breve analisi emerge un dato: è sbagliato continuare ad aumentare il prelievo comunale (sia con le tasse, sia con le imposte che con le tariffe comunali), occorre semmai procedere ad una riorganizzazione e ristrutturazione del nostro Comune volto a svolgere con maggiore efficienza e più economicità i servizi comunali.
Se, poi, si prende in considerazione anche l’andamento e l’ammontare dei residui attivi (che ammontano a 3,3 milioni di euro in riduzione rispetto ai 4,8 del 2010), che quelli passivi (che ammontano a 3,5 milioni di euro in riduzione rispetto ai 4,9 del 2010), si può evidenziare ancora di più quella “lentezza” sia nel riscuotere che nello spendere le risorse comunali.
Un ultimo elemento di riflessione, la propensione all’investimento (cioè l’effettivo sforzo del comune nel campo degli investimenti, specie nelle opere o nelle infrastrutture) nel nostro Comune è stato in questi cinque ultimi anni assai basso ed è in diminuzione: dal 11,12% al 6,67%.
Questi dati evidenziano due elementi: a) la gran parte delle risorse viene impiegata nelle spese correnti (stipendi, spese generali, ecc.); b) poche sono le risorse destinate alle opere pubbliche o alle infrastrutture, quelle opere cioè che durano per più anni, producano effetti generalmente positivi sulla popolazione ed assicurano nuovi o più razionali servizi pubblici.
) la consistenza e l’adeguatezza delle risorse a disposizione del nostro Comune rispetto alle attuali esigenze della popolazione; 2) la sopportabilità di una crescente pressione fiscale comunale sia in presenza di forti e consistenti avanzi annuali, che in assenza di nuovi servizi erogati nel nostro Comune; 3) la necessità di una riorganizzazione del nostro Comune sulla base di criteri di efficienza, economicità ed efficacia; 4) la possibilità di risparmiare quote di risorse attualmente destinate alla spesa corrente per destinarle, al contrario, agli investimenti in infrastrutture.
Da queste brevi note sul bilancio comunale occorre avviare una riflessione ed un dibattito concentrato su alcuni punti: 1
Su questi elementi avete fallito, anche se va dato atto che in questo fallimento siete comunque andati meglio di altre amministrazioni: è infatti nota la drammatica situazione dei comuni di Ortonovo, di Sarzana della Provincia, della Regione, nonché di quella di alcune partecipate ACAM, ATC, ecc.
Insomma, almeno una consolazione c’è: siete i meglio dei peggiori.

I Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi     -  Maria Luisa Isoppo     -  Giorgio Salvetti     -  Francesco Baracchini

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