Dall’analisi
del rendiconto 2017 emerge come per il settore delle politiche sociali e della
famiglia le risorse complessivamente assegnate siano state pari a € 673.421,09
con una incidenza del 12,12% sulla spesa finale del Comune; mentre la spesa
corrente destinata al settore sociale ammonta a € 627.726,27, corrispondenti al
13,21% delle spese correnti del Comune.
Non
essendoci studi e analisi sulla rilevazione dei bisogni sociali è impossibile
valutare se questa spesa è adeguata o carente rispetto ai bisogni sociali
presenti nella comunità castelnovese, se è efficiente ed efficace nel
soddisfare le aspettative dei cittadini. Si tratta di una grave carenza, che
andrebbe velocemente colmata.
Se disaggreghiamo il dato complessivo della spesa, si possono cogliere alcuni elementi per comprendere meglio la realtà dei servizi sociali. Nella spesa complessiva di questo capitolo sono riportate anche gli impegni per i servizi cimiteriali (€ 60.207,26 pari al 9,59% della spesa sociale) e quelli per i servizi collegati alla gestione dell’asilo nido (€ 191.413,88 pari al 30.49% della spesa sociale) e, quindi, sono riservati alla spesa sociale vera e propria solo € 376.105,13 (incidenti per il 59,92% sul totale della spesa sociale); questa spesa di € 376.105,13 è a sua volta composta da: € 74.332,47 per il pagamento del personale destinato ai servizi sociali; € 254.160,77 in gran parte destinati ai servizi erogati dall’Ambito Sociale n. 67 ed € 47.611,89 relative a spese per servizi resi direttamente dal Comune.
Se disaggreghiamo il dato complessivo della spesa, si possono cogliere alcuni elementi per comprendere meglio la realtà dei servizi sociali. Nella spesa complessiva di questo capitolo sono riportate anche gli impegni per i servizi cimiteriali (€ 60.207,26 pari al 9,59% della spesa sociale) e quelli per i servizi collegati alla gestione dell’asilo nido (€ 191.413,88 pari al 30.49% della spesa sociale) e, quindi, sono riservati alla spesa sociale vera e propria solo € 376.105,13 (incidenti per il 59,92% sul totale della spesa sociale); questa spesa di € 376.105,13 è a sua volta composta da: € 74.332,47 per il pagamento del personale destinato ai servizi sociali; € 254.160,77 in gran parte destinati ai servizi erogati dall’Ambito Sociale n. 67 ed € 47.611,89 relative a spese per servizi resi direttamente dal Comune.
Non
si dispone di molti dati su come vengono erogati i servizi sociali; per
esempio, nel primo trimestre 2017 i servizi erogati dall’Ambito Sociale n. 67
ammontavano a € 94.191,19 così composti: per borse lavoro € 3.320; per
interventi socio-assistenziali € 18.800; per inserimento di minore in struttura
protetta € 5.389,80; per inserimento di nucleo famigliare € 4.680; per
trasporto disabili € 10.715,77; per assistenza famigliare € 33.756,18; per
assistenza educativa € 17.529,44.
Purtroppo,
i dati a disposizione non sono facilmente interpretabili, ma esaminando i vari
bilanci dal 2010 al 2018 si può verificare che mediamente sono stati destinati
alla spesa sociale vera e propria circa €
260/mila all’anno, con un minimo di € 170/mila nel 2010 ed un massimo di €
323/mila nel 2018; dunque, la spesa in questi anni è cresciuta ma rappresenta pur sempre il 50%
della spesa complessivamente definita come sociale, ma come abbiamo già evidenziato
comprendente la spesa per l’asilo nido e per i servizi cimiteriali.
Ci
sono pochi dati riguardanti il numero degli utenti e la loro composizione
sociale e reddituale, per cui è difficile interpretare l’efficienza e
l’efficacia di questa spesa sociale; altresì è difficile anche valutare questi servizi ed esprimere
opinioni in merito. Le ragioni di queste carenze sono molteplici; da una parte,
manca l’abitudine a rendere pubblici i dati inerenti l’articolazione dei
servizi resi, disabitudine probabilmente indotta dalla delicatezza delle articolate
situazioni personali e famigliari che originano la maggior parte dei bisogni;
dall’altra, questi servizi sono organizzati in contesti intercomunali e,
quindi, sono meno controllati rispetto ad altri. Comunque, non è accettabile la
carenza di trasparenza che si riscontra nel settore: le determine sono prive di
allegati e non sono facilmente reperibili; non esistono rendiconti sulla
gestione; non esiste un bilancio specifico del settore; non sono state fatte
rilevazione dei bisogni e sull’efficienza dei servizi.
Analoga
scarsa trasparenza si riscontra sia a livello di Ambito sociale n. 67 che nel
Distretto sociale Val di Magra; quindi non riguarda solo il Comune di
Castelnuovo, ma anche tutti i Comuni della vallata; questa scarsa trasparenza
va denunciata come elemento negativo che non fa percepire sia la reale
articolazione dei servizi resi, sia le problematiche organizzative presenti,
che i costi sopportati dai vari Comuni.
Più
volte abbiamo evidenziato e denunciato alcune problematicità in ordine alla
gestione dei servizi sociali tra cui: l'assenza di una mappatura in ordine ai
soggetti destinatari e beneficiari delle risorse previste per l'attività dei
servizi sociali; la tracciabilità di come vengono impiegate le risorse a
disposizione; l’integrazione dell’assistenza sociale con i bisogni sanitari
specie per gli anziani, utilizzando al meglio le strutture presenti come il
Distretto “Seppilli” di Luni; l'assenza di un metodo attraverso il quale si
possa correttamente individuare il soggetto disabile e/o bisognoso; la
necessità di una rete di contatti tra operatori del settore; l'assenza di verifiche
sulla gestione dei servizi sociali. Quindi c’è ancora molto lavoro da fare.
Recentemente,
in sede di discussione del preventivo 2018 è stata presentata dall’assessore competente
una prima relazione sui vari servizi, relazione apprezzata proprio per la sua
novità.
Per
quanto riguarda i tre comuni di Ameglia, Castelnuovo Magra e Luni costituenti
l’ATS n. 67 l’esercizio associato delle funzioni sociali di base è attualmente gestito
in forma associata mediante una convenzione approvata alla fine del 2014 e
recentemente prorogata in modo assai sbrigativo di ulteriori tre anni (con
scadenza quindi nel 2021) senza apportare modifiche.
In
proposito, ribadiamo le osservazioni critiche in merito da noi già espresse nel
corso della discussione nel Consiglio Comunale del 22/12/2014, incentrate: sulla
genericità con cui è stata scelta la forma associata; sulla indeterminatezza
della “programmazione congiunta” dei servizi sociali dei tre Comuni; sull’assenza
di una precisa analisi della situazione socio-sanitaria e dei bisogni presenti
nella popolazione.
Insomma,
dopo tre anni i servizi sociali erogati nell’Ambito n. 67 risultano organizzati
in modo nebuloso e privi di elementi programmatici e sarebbe opportuna una
verifica approfondita sul funzionamento dell’Ambito sociale.
Non
sono in discussione né la professionalità degli operatori né il loro impegno;
semmai, si vuole tutelare sia il lavoro svolto che il personale su cui cade di
fatto l’onere del buon funzionamento di servizi organizzati in modo poco
chiaro; la nostra critica nasce dalla consapevolezza che si potrebbe fare molto
meglio già con le risorse attualmente a disposizione, assicurando più equità di
accesso ai servizi e un governo più efficiente della spesa.
In
conclusione, il problema di fondo resta la capacità di svolgere una effettiva
programmazione, concentrando le energie sui potenziali di miglioramento della
spesa, alla ricerca di maggiore efficienza ed efficacia, perché il sistema
assistenziale è necessario per trovare risposte ai bisogni e offrire nuove
opportunità, cioè per essere una società che ha a cuore la propria vita e il
proprio futuro e l’eventuale fallimento non è dovuto al fatto che il sistema
non è più sostenibile economicamente, ma semplicemente perché l’incapacità di
chi amministra ha sprecato i proventi derivanti dalla solidarietà fiscale.
Letto
a nome dei Consiglieri: Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo, Giorgio Salvetti e
Francesco Baracchini
Altri
post sui problemi dei servizi sociali:
- APPROSSIMAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: QUI
- SERVIZI SOCIALI A CASTELNUOVO MAGRA … INIZIAMO A
METTERE ORDINE E POI VERIFICHIAMO: QUI- APPROSSIMAZIONE AMMINISTRATIVA NELLA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: QUI
- BILANCIO 2017: servizi sociali tra opacità e poche risorse: QUI
- UN COMUNE CHE NON SA COME SPENDERE LE MOLTE RISORSE A DISPOSIZIONE: QUI
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