Al Sindaco e ai Consiglieri
Comunali - Martedì
3/2/2015 si è tenuta una assemblea di commercianti e di artigiani indetta dal
Sindaco Montebello per presentare due proposte: una proposta illustrata da ACAM
Ambiente Spa inerente l’avvio di una raccolta differenziata di carta, cartone,
plastica, metalli, organico e indifferenziata presso le utenze produttive
commerciali e artigianali (quindi non estesa all’intera popolazione); e l’altra presentata dalla concessionaria
massese della società Garby Srl, azienda casertana di San Marco Evangelista che
ha sviluppato un sistema di franchising di raccolta differenziata attraverso l’installazione
di macchinette raccoglitrici di bottiglie e lattine, che vengono compattate e
avviate al riciclo, facendo subito una separazione del rifiuto e quindi
trasformando tale materiale in un prodotto con un importante valore economico
riconosciuto dalle industrie di trasformazione. In poche parole, questo modo di
raccolta attraverso eco-compattatori diventa un business assai redditizio.
Non
nascondo la mia immediata reazione di sconvolgente sorpresa! Il Sindaco
Montebello, non so se in modo consapevole o meno, aveva presentato nella stessa
serata agli stessi operatori due modi diversi di raccolta differenziata che erano
destinati a partire in poche settimane, ma che apparivano immediatamente non
solo differenti come modalità, scopo e costi, ma appartenevano a impostazioni
contrastanti sotto molti punti.
La
sorpresa diveniva meraviglia quando i due esponenti di Acam Ambiente Spa, dopo
la loro esposizione, salutavano il pubblico presente (una ventina di operatori)
e abbandonavano la sala prima che la concessionaria di Garby iniziasse a
parlare. In quell’attimo si consumava l’evidente contrasto tra due impostazioni
relative alla raccolta differenziata: la tradizionale e costosa raccolta
differenziata proposta da Acam e quella “snella”, innovativa e redditizia di
Garby. Appariva subito evidente che le due proposte nella gestione almeno per la
parte comune (plastica e lattine) avrebbero portato al successo della seconda e
alla decadenza della prima, anzi si è subito ipotizzato la nascita di un nuovo
lavoro: il “raccoglitore abusivo di rifiuti”, cioè colui che di notte raccoglie
i sacchetti (destinati alla raccolta organizzata da Acam) di bottiglie e
lattine depositati dai cittadini sulle strade per poi introdurli nelle
macchinette Garby e lucrare così i buoni sconto che quella macchinetta avrebbe
erogato. Semplice no!!!
Apparentemente
il sindaco Montebello “godeva” nel dire che il proprio programma elettorale nel
campo dei rifiuti iniziava a concretizzarsi, ma in realtà appariva chiara l’improvvisazione
nel presentare due proposti contrastanti e la mancanza di una reale strategia
in proposito: il sistema di raccolta differenziata di ACAM non avrebbe
comportato nessun (o scarsi) beneficio per il cittadino; il sistema proposto da
Garby invece qualcosa al cittadino lo avrebbe immediatamente portato quanto
meno in termini di “buoni” spesa o risparmio, certamente non avrebbe comportato
ulteriori costi.
Nella
stessa serata Montebello è riuscito a rappresentare il modo vecchio e assai
costoso di gestione dei rifiuti da parte di Acam e il modo innovativo e
redditizio di un modello di raccolta che in Germania, Norvegia e in altri Paesi
Europei è in voga da decenni e con ottimi risultati che consentono di innalzare
i coefficienti di recupero e riciclo, che le pubbliche amministrazioni sono
obbligate a perseguire per legge europea e nazionale. Ma non è finita qui!
La
proposta di Garby è “privata” nel senso che la macchina per la resa vuoti è uno
strumento per il marketing e per il riciclaggio al tempo stesso, dunque
permette al gestore un lucro assai elevato rispetto all’investimento … pertanto
per quale motivo il Comune dovrebbe metterci il “cappello”? Il Comune dovrebbe
soltanto stabilire le norme regolamentari, lasciando ai “privati” la gestione
di tale attività commerciale. Punto.
Occorre
sostenere questi servizi commerciali e queste tecnologie collaudate per la
raccolta di packaging, quali imballi alimentari, con specifico interesse per
PET, HDPE, PP, PS, LDPE, alluminio e banda stagnata; sistemi che permettono di ridurre
il volume del materiale fino all’80%, riducendo i costi di raccolta,
stoccaggio, trasporto e generando ampi margini di guadagno sulla vendita del
materiale riciclato. Questo tipo di raccolta assicura una materia prima
secondaria di qualità molto elevata, facilitando così il processo di
riconversione dei rifiuti. Questi sistemi non costano direttamente al
cittadino, anzi il sistema converte i volumi smaltiti in buoni da spendere
presso gli esercizi convenzionati.
Ma
una cosa è certa … questo sistema dimostra che la raccolta differenziata
avviata da ACAM è sbagliata, vecchia e assai costosa.
Il
Comune resti fuori dall’eventuale gestione di questa raccolta impostata su eco-compattatori,
poiché solo evidenziando l’aspetto prettamente commerciale di tale iniziativa potrà
svilupparsi effettivamente un eco-business competitivo e assai redditizio che
capovolga la sbagliata strategia fino ad oggi adottata dagli enti locali
spezzini: una raccolta rifiuti indifferenziati da destinare a discarica o a
produzione di ecoballe per forni inceneritori; una raccolta differenziata assai
difficile e disorganizzata e, quindi, molto costosa che non produce benefici per
i cittadini.
Gli
esempi europei dimostrano che sono i nostri “governanti” a sbagliare e che una
alternativa è possibile. Basta volerlo.
Ritengo
importante avviare una profonda riflessione in Consiglio Comunale su queste due
iniziative proposte dal Sindaco, affinché dal dibattito e dall’approfondimento
delle problematiche e delle strategie di raccolta differenziata possa essere
trovata una soluzione idonea e capace di generare profitti e non tariffe
crescenti a carico dei cittadini.
Il
Consigliere Comunale
Euro
Mazzi
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