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venerdì 4 marzo 2016

RISCHIO AMIANTO A TAVOLARA E NON SOLO: OCCORRE RILEVARE LE EMERGENZE AMBIENTALI PRESENTI A CASTELNUOVO MAGRA

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Al Sindaco del Comune di Castelnuovo Magra - Il sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza alla fine di febbraio 2016 di un’area industriale di circa 20.000 metri quadri di superficie sita nel Comune di Castelnuovo in via Tavolara dove sono stati rinvenuti pare circa 13 tonnellate di materiale sospetto di contenere amianto depositato in modo inappropriato ha finalmente portato all’attenzione di tutti il problema dell’amianto contenuto in coperture di alcuni edifici presenti nel territorio comunale.

La gran parte di queste coperture sono presenti fin dagli anni ‘70, cioè prima dell’entrata in vigore della normativa che ha vietato l’utilizzo dell’amianto nelle costruzioni (Legge nr. 257 del 1992), la quale classificava i rifiuti di amianto come speciali, tossici e nocivi e riconosceva i rischi derivanti per la salute dovuti non solo dall'uso dell'amianto, ma anche dalla dispersione delle fibre microscopiche di amianto dai materiali che lo contengono all'ambiente. Queste fibre disperse in aria possono essere inalate dall'uomo e le malattie che ne conseguono sono, pertanto, associate all'apparato respiratorio e l’amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l'essere umano e può essere causa di diversi tipi di tumori.
Per quanto sia difficile la fuoriuscita di fibre di amianto dai materiali compatti (come il cemento-amianto o eternit), la pericolosità aumenta quando questi manufatti diventano friabili o in disfacimento, potendo così più facilmente rilasciare le fibre in aria.
La caratteristica delle coperture dei capannoni presenti in Castelnuovo sembrano riguarda appunto quest’ultimo caso: da anni sono senza manutenzione, esposti alle intemperie, in evidente disfacimento e sgretolamento, con coperture parzialmente crollate al suolo, con un generale stato di abbandono dell’area circostante.
In conseguenza dell’iniziativa della Guardia di Finanza il Sindaco ha emesso una ordinanza per obbligare la proprietà a mettere in sicurezza l’area entro trenta giorni, ad a bonificare l’intero complesso entro sei mesi, visto l’elevato stato di pericolo per l’incolumità pubblica.
A questo punto per l’immobile sequestrato occorre solo vigilare e seguire attentamente la bonifica, ma altre situazioni sono presenti nel territorio comunale (in particolare nell’area posta tra via Aurelia e ferrovia) che mostrano altrettanta pericolosità, con l’aggravante di essere collocati in zone adiacenti a centri abitati.
Dato che il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e il consiglio comunale deve condividere questa responsabilità, si richiede:
a)      Un censimento di tutte le coperture di edifici con cemento-amianto o eternit, con indicazione dello stato di manutenzione e di eventuale pericolosità per l’ambiente circostante;
b)      La predisposizione di specifiche ordinanze per la rimozione e bonifica di tali manufatti rischiosi per la salute pubblica;
c)      Una relazione sul progredire della bonifica, dei suoi costi eventualmente ricaduti sul bilancio comunale e, in tal caso, sulle azioni di rivalsa sui proprietari.
Superata questa fase di emergenza, avviata la conseguente bonifica definitiva della presenza di amianto dal territorio comunale, sarà necessario aprire un dibattito e una riflessione in merito alla mancata attenzione su questo problema in tutti questi anni, poiché questi capannoni con coperture con cemento-amianto o eternit sono da anni oggetto di lamentele, segnalazioni, denunce a ripetizione  e per anni la risposta è stata ... vedremo, faremo, vigileremo … ma poco è stato fatto.
Tra il poco positivo è giusto ricordare la delibera C.C. nr. 20 del 24.11.2012 relativa al regolamento comunale per la concessione di contributi economici per lo smaltimento di materiali contenenti amianto (con una somma a bilancio di €. 3.000,00) e la delibera C.C. nr. 6 del 08/06/2015, nonché una recente ordinanza per un immobile in via Centotetti.
Ma ora si deve fare di più, cogliere l’occasione del sequestro avvenuto per iniziativa della Guardia di Finanza e risolvere definitivamente il problema della presenza di amianto sul territorio comunale. Soprattutto si deve informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è stata sottoposta da anni e si dovrebbe fare una rilevazione sul degrado ambientale del territorio individuando i siti da monitorare con particolare attenzione.
In proposito, ci limitiamo a segnalare: a) la presenza di una discarica oramai chiusa proprio in zona Tavolara (sita al confine con il Comune di Sarzana); b) la presenza della discarica oramai chiusa in area Filippi/Via Aurelia; c) la presenza di discariche di marmettola in varie zone comunali (specie a Tavolara, Paduletti e aree via Aurelia); c) le aree circostanti il depuratore dei Paduletti e quello del Capoluogo; d) il deposito ex Kerocosmo; e) il crescente e diffuso inquinamento atmosferico, specie nelle aree adiacenti la via Aurelia.
Crediamo, altresì, fondamentale avviare una collaborazione con la ASL, con i medici di zona, con Arpal e con altre entità del settore, per raccogliere dati, elementi e valutazioni per un censimento epidemiologico, uno studio della popolazione dal punto di vista sanitario. A tal fine chiediamo l’istituzione di una commissione consiliare specifica, oppure stimolare quella Ambiente e Territorio ad operare in tal senso con audizioni di esperti e raccolta di materiale e predisposizione di una relazione al Consiglio e alla popolazione, poiché è doveroso informare la popolazione degli eventuali rischi rilevanti cui è sottoposta.
Per quanto sopra riportato, constatata la particolare urgenza di definire la situazione e attivare i necessari interventi di bonifica ambientale, i sottoscritti consiglieri comunali nell’espletamento delle proprie competenze di controllo politico amministrativo ai sensi dell'art. 42, comma 1 del Tuel, richiedono l’urgente convocazione del consiglio comunale essendo gli stessi un quinto dei consiglieri, ai sensi dell'art. 39, comma 2, del D.Lgs 267/2000, con il seguente Ordine del Giorno:
1)    Esame e discussione del presente documento relativo: a) alla rilevazione della presenza di amianto sulle coperture di edifici siti nel territorio comunale, interventi di rimozione del rischio e di avvio della bonifica; b) avvio rilevazione sul degrado ambientale del territorio; c) avvio censimento epidemiologico
2)    Risposte del Sindaco alle suindicate domande e relativa discussione;
3)    Assunzioni di ordini del giorno per impegnare la Giunta Comunale ad attivare eventuali iniziative in merito sulla base delle problematiche emerse sia dalle risposte del Sindaco che dalla discussione in merito.
I Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi     -  Maria Luisa Isoppo     -  Giorgio Salvetti     -  Francesco Baracchini

 

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