All’uopo
viene alla mente l’interpellanza piuttosto datata presentata da questo gruppo
di consiglieri in specie dal Consigliere Dott.ssa Maria Luisa Isoppo, in data
21/3/2015 rimasta ancora oggi senza riscontro.
La
collega Isoppo chiedeva in particolare chiarimenti e informazioni, salvo se altro,
all’amministrazione comunale in merito a:
1-
una specifica e precisa mappatura delle proprietà
comunali assegnate a privati o associazioni o imprese di qualunque natura,
indicando per ciascuna la delibera di assegnazione, le condizioni della stessa
e la durata del contratto, nonché le eventuali remunerazioni;
2- riguardo alle assegnazioni per fini assistenziali, chiedeva una relazione di
verifica delle condizioni dei locali stessi, nonché una indicazioni di quali di
questi locali potessero eventualmente (se non occupati) essere assegnati in
presenza di eventuali necessità.
Non è possibile non denunciare la condotta negligente
assunta, contra legem, poiché a tele richiesta della collega non è stata data
adeguata risposta entro nei 30 giorni previsti dalla legge per iscritto o
riferire nel primo consiglio comunale utile oralmente e, conseguentemente, oggi
faccio mia quell’interpellanza e oggi la ripropongo integralmente.
Vorrei aggiungere alcune considerazioni. Ricordiamo
che i beni comunali non appartengono agli
amministratori anche se hanno vinto le elezioni, ma si tratta di proprietà
pubbliche che appartengono all’intera comunità.
Abbiamo visitato il sito del Comune e, contrariamente a quanto sperato, abbiamo
rilevato gravi e oramai imperdonabili violazioni nella ottemperanza delle norme
a tutela della trasparenza (l’Art. 30 del D.
LGS 33/2013 - Obblighi di pubblicazione concernenti i beni immobili e la
gestione del patrimonio 1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano le
informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché i canoni di
locazione o di affitto versati o percepiti). Nel sito esistono due elenchi di beni di proprietà
aggiornato al 2012 e 2013 e il bilancio patrimoniale 2013, ma nella sezione “Canoni
di locazione o affitto” non c’è nulla
e quindi non sappiamo quali di questi beni di proprietà comunale sono stati dati
in gestione a terzi e a quali condizioni sono concessi e l’atto deliberativo di
conferimento.
Inoltre, non ci sono o non sono messi in evidenza i vari regolamenti
comunali che invece dovrebbero essere particolarmente accessibili per il
pubblico.
Per quanto espresso si chiede:
IN
GENERALE:
1) un inventario aggiornato del patrimonio immobiliare comunale, titolo di
appartenenza degli immobili e loro attuale destinazione e gestione
2) i titoli legittimanti l’assegnazione del
patrimonio immobiliare comunale ad oggi esistenti, in copia o con l’indicazione
dell’organo che li ha approvati, data di approvazione nonché relative delibere
comunali di eventuale proroga e le condizioni di concessione (gratuita,
onerosa, ecc.);
3) i rapporti contrattuali e concessioni
amministrative in essere, quelle scadute, i rinnovi espliciti e taciti
eventualmente concessi e con quale motivazione;
4) l’indicazione precisa e specifica di tutti i soggetti
(persone fisiche e giuridiche)
beneficiari di tali concessioni;
5) l’indicazione analitica di tutti i corrispettivi
percepiti per i singoli beni immobili negli ultimi cinque anni;
6) le motivazione della assegnazione gratuita di
beni comunali e, in caso di risposta affermativa, l’indicazione dei rapporti
contrattuali in essere, relativi beneficiari e delibere consigliari aventi ad
oggetto i motivi della gratuità della assegnazione.
Si richiede risposta scritta e discussione nel primo
Consiglio Comunale utile, con relativi allegati e poiché si tratta di una
interpellanza di un anno fa aggiungiamo una diffida poiché in caso di non
risposta entro 30 giorni si procederà nelle sedi opportune.
Ho iniziato ricordando una vecchia interpellanza
della collega Isoppo, poiché l’argomento oggi oggetto della delibera rientra
pienamente in questo contesto.
Nel sito del Comune esiste già un regolamento per la
sala prove, ma non se ne conosce l’organo che lo approvato, la data di
approvazione nonché relativa copia di delibera. Soprattutto è oscura la
gestione che ne è stata fatta di questa area, chi ha utilizzato questi spazi,
quanto eventualmente ha pagato, chi ha raccolto le prenotazioni e chi ha
eventualmente curato gli incassi e in quale voce del bilancio sono confluiti
gli introiti
Ora ci viene presentato un regolamento che
sostanzialmente riteniamo che possa andare bene, ma vorremmo chiarezza sulla
gestione passata sia della sala prove, che del Futurl@b che della sala
Conferenze presso il Centro Sociale. IN PARTICOLARE:
- le delibere di concessione e di approvazione del regolamento
utilizzo e gestione Centro giovani Futurl@b e sala Conferenze presso Centro
sociale:
- l’indicazione dei corrispettivi percepiti e indicazione
di tutti i soggetti (persone fisiche e giuridiche) beneficiari negli ultimi 5
anni;
Anche in questo caso si richiede risposta scritta e
discussione nel primo Consiglio Comunale utile, con relativi allegati e comunque
entro 30 giorni.
Avvalendoci di un vecchio detto “meglio tardi che
mai” prendiamo atto dei due regolamenti che verranno deliberati oggi che
approveremo poiché finalmente rendono chiara una gestione che fino ad oggi è
stata oscura.
Vogliamo ricordare che la Corte dei Conti, in merito
alla questione della gestione del patrimonio immobiliare di proprietà comunale,
ha più volte sostenuto come la concessione in uso di beni pubblici debba essere
sostenibile e utile per l’Ente. Solo se c’è un vantaggio diretto o indiretto per
l’ente non si ravvisa la fattispecie del danno erariale sussistente, quando le
condizioni dell’affidamento, praticate in concreto, determinano per
l’amministrazione forti perdite, che non trovano copertura con le entrate
avute, ravvisando una responsabilità diretta degli Amministratori per mancata
vigilanza quando la condotta è reiterata (Corte dei Conti, sezione Toscana, sentenza
96/2014).
Quindi, noi ci auspichiamo e vorremo che questa
amministrazione ce ne desse prova concreta, che l’intera gestione del patrimonio immobiliare
comunale si riveli non dannosa o poca accorta, ispirata a criteri di
economicità, di convenienza e di buona amministrazione,
in quanto ciò non deve comportare passività prive di alcuna reale giustificazione
che avrebbero ricaduto sull’intera cittadinanza ed eventualmente sulla persona
degli amministratori.
Intervento del Consigliere Comunale Baracchini
Francesco, anche a nome di Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo e Giorgio Salvetti
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