
La parte destinata agli investimenti ammonta
a € 856/mila, cioè un importo assai basso ma comunque utile per finanziare i pochi interventi previsti quest’anno
sul territorio; certamente in
questa scarsità di risorse destinate agli investimenti hanno inciso i vincoli
di finanza pubblica, ma anche una non adeguata capacità a progettare nuovi
investimenti, magari con progetti finanziati dalla Regione o dall’Europa.
In merito agli investimenti occorre evidenziare i “normali” tempi lunghi
necessari a realizzare i pochi investimenti da tempo progettati, come nel
caso della strada di Marciano prevista fin dal 2010 che è stata realizzata in
parte; o i pannelli fotovoltaici spesa prevista fin dal 2006 che è stata
realizzata con notevole ritardo e solo in parte; ma sia le risorse per investimenti
che la relativa spesa sono in preoccupante calo, al contrario della costante crescita
della spesa corrente.
Comunque, anche quest’anno (come in
tutti questi ultimi anni) le risorse in
bilancio sono adeguate e, conseguentemente non si riscontrano difficoltà
tali da giustificare eventuali “piagnistei” sui tagli o sui vincoli di bilancio;
semmai la costante presenza di consistenti
avanzi nel bilancio annuale dimostrano che sono abbondanti tanto da
chiedersi se la permanenza di tasse, imposte e tariffe ad un livello così elevato sia
giustificato, mentre la
costante presenza di residui dimostra una lentezza nella capacità di
riscossione delle entrate, ma soprattutto una evidente indolenza nello
spendere le risorse.
Una crescente pressione
fiscale. Il bilancio castelnovese dispone di adeguate
risorse, ma la pressione fiscale se non aumenta non scende e si mantiene
elevata. Infatti:

-
la spesa
corrente non ha subito sostanziali tagli o interventi di riduzione a seguito di
ristrutturazioni o riorganizzazioni dei vari servizi comunali e
conseguentemente le entrate correnti sono rimaste più o meno allo stesso
livello, in quanto sono state sostenute da una elevata pressione fiscale locale;
-
se si esula
dalle leggere variazioni presenti in ogni bilancio annuale, facendo una analisi
delle medie di periodo della pressione fiscale sulle circa 3.600 famiglie, si
coglie la reale dimensione dell’incidenza della pressione fiscale comunale sui
bilanci famigliari: negli anni 80 la pressione fiscale comunale ammontava a
circa € 189; negli anni 90 è aumentata a € 582; nella prima decade del 2000 aumentava
ancora a € 1.012; in questi ultimi 7 anni è crescita ulteriormente fino a €
1.441; la pressione fiscale comunale nel 2017 è prevista a € 1.438,05 (quindi
sotto la media di periodo di pochi euro … meglio che niente, ma è una riduzione
insignificante).

La pressione
fiscale comunale contribuisce all’impoverimento dei cittadini, riduce la
capacità di consumo delle famiglie e, quindi, contribuisce al perdurare della
stagnazione dei consumi che alimenta questa lunga crisi economica e
finanziaria, il cui perdurare annuncia una possibile crisi di sistema ed un
ulteriore impoverimento generalizzato.
Per uscire da questa situazione occorre maggiore impegno e competenza, poiché la riduzione
della pressione fiscale comunale (come quella provinciale, regionale e statale)
può essere efficace e reale solo se è conseguente ad una riduzione della
spesa corrente, ma questa è possibile solo a seguito di interventi di razionalizzazione
e di riorganizzazione dei vari servizi pubblici erogati da ciascun ente,
mirando a fare di più con minore spesa,
ma maggiore efficienza ed efficacia.

Maggiore rigidità della spesa. In questi ultimi anni stiamo
assistendo ad un lento ma costante irrigidimento della spesa comunale; le tre
voci di bilancio relative a spesa del personale, spesa gestione dei rifiuti,
rimborso prestiti nel 2017 rappresentano il 62% delle entrate correnti,
rispetto ad una media decennale del 59%. Conseguentemente, sempre minori risorse
sono destinate per finanziare tutti gli altri servizi erogati dal Comune,
limitando conseguentemente la reale capacita di gestione politica del Comune.
In
questa situazione, assai articolata e nella previsione di un peggioramento della crisi politica, economica e
finanziaria dell’Italia occorre da parte di chi amministra non solo una conoscenza dei
problemi presenti, ma soprattutto una reale capacità di intervento sulla base
di precise conoscenze e competenze. In tal senso, l’economista Maffeo
Pantaleoni un secolo fa diceva che “Qualunque
imbecille può inventare o imporre tasse. L'abilità consiste nel ridurre le
spese,
dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all'importo delle tasse;
fissare le tasse in modo che non ostacolino la produzione e il commercio o per
lo meno che lo danneggino il meno possibile».
Intervento nel Consiglio Comunale del 23/3/2017 a nome dei Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi - Maria Luisa Isoppo - Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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