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venerdì 31 marzo 2017

BILANCIO 2017: un piano finanziario TARI superficiale e una costosa gestione dei rifiuti (seconda parte)

Dall’analisi del bilancio di previsione anno 2017 emerge che la seconda voce più gravosa e onerosa per i cittadini è il costo della raccolta dei rifiuti sia differenziati che indifferenziati (incide per il 25,47% delle entrate correnti), sulla base dei quali si definisce la TARI, composta di una parte fissa (in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio) e da una parte variabile (rapportata alla quantità dei rifiuti raccolti).
La TARI è determinata dal Consiglio Comunale sulla base di un piano finanziario elaborato dal Gestore (cioè Acam Ambiente Spa) a cui sono aggiunti i costi sostenuti dal Comune.
 


In merito riportiamo alcune delle tante osservazioni che abbiamo in più occasioni rilevato:
-                     la TARI è una tassa che colpisce gli immobili, già interessati da TASI e IMU, di fatto è una ulteriore e surrettizia tassa sul patrimonio;
-                     la TARI è eccessivamente sproporzionata rispetto alle quantità di rifiuto raccolto e in relazione alla qualità e alla efficienza del servizio reso dal Gestore;
-                     fino ad oggi il servizio è stato qualitativamente di basso livello (come testimoniano le numerose segnalazioni e foto apparse sui social evidenzianti ritardo nella raccolta, abbandono dei rifiuti, degrado ambientale);
-                     l’Amministrazione comunale si è dimostrata in generale timida verso il Gestore/Acam sia nel controllo che nei richiami al rispetto del contratto di servizio.
Ma in questi ultimi due anni, con l’avvio del servizio “Porta a Porta” qualcosa è cambiato:
-                     l’attuale modello di raccolta dei rifiuti, da un lato ha permesso di aumentare la raccolta differenziata passando dal 26,16% del 2014, al 31,50% del 2015 e ora al 74,3% del 2016; dall’altro, mantiene un elevato costo poiché dal 2007 è cresciuto di 46,06 punti percentuali, anche se è calato di 9 punti rispetto al 2015;
-                     se si esamina l’andamento della quantità di rifiuti prodotti dai residenti scopriamo alcuni elementi anomali e inspiegabili: nel 2016 la produzione dei rifiuti è calata a 3.180,46 ton/annuo con una inspiegabile forte riduzione di ben 1.520,56 ton/an., mentre negli anni precedenti si era assistito a leggeri aumenti, dopo le riduzioni del 2010-11-12;
-                     altalenante è anche l’andamento della produzione dei rifiuti pro capite: dai 579,66 kg/ab. del 2007, si passa in aumento ai 632,64 del 2009, per poi calare ai 529,66 del 2012, poi risalire ai 558,65 del 2015 e infine calare tanto nel 2016 a 375,85. Questa altalena nella produzione di rifiuti pro/capite è molto strana, pur considerando gli effetti contrastanti sia della crisi che normalmente porta ad una riduzione nella produzione dei rifiuti per effetto dei minori consumi, che dell’incremento dei residenti che inevitabilmente porta ad un aumento di produzione. Questa stranezza si inserisce in un contesto caratterizzato dalla rilevazione dei dati solo ad opera dello stesso Gestore, mentre non esistono né controlli effettivi e costanti da parte del Comune, né verifiche puntuali da parte di terzi.
Insomma, si nutrono molti dubbi sulla effettiva consistenza dei dati relativi alla raccolta dei rifiuti, anche alla luce delle contestazioni a suo tempo sollevate dal sindaco Favini nel 2011/12 in merito alle consistenza e alla necessità di pesare i rifiuti presso la pesa presente nell’Isola Ecologica, pesatura che è avvenuta solo per pochi mesi;
-                     la raccolta dei rifiuti è compiuta attraverso un metodo ancora molto costoso per la popolazione:
a) siamo lieti nel constatare che il costo complessivo del servizio nell’anno 2017 diminuisce di euro 77.600 rispetto all’anno 2016, attestandosi su un costo di € 1.393.000,00, ma tale risultato non è tutto imputabile al servizio stesso, in quanto pesa notevolmente una posta straordinaria di rimborso per acquisto materiali per € 59.765.75; quindi il risparmio da servizio ammonta solo a 17.862,86 molto poco rispetto al calo della produzione dei rifiuti e all’incremento della parte differenziata;
b) sono in costante aumento le spese per la raccolta differenziata, mentre sono in calo le spese di quella indifferenziata;
c) la gestione del servizio rifiuti incide per il 36,68% (nel 2015 era 32,23%), mentre quella di esercizio incide per il 68,71% (nel 2015 era 67,77%). Questi dati confermano che la determinazione dei costi non dipende tanto dal tipo di raccolta dei rifiuti (su strada o porta a porta), né dalla maggior percentuale di raccolta differenziata rispetto a quella indifferenziata, dato che a determinare la parte più sostanziosa del costo finale del servizio (e dunque l’ammontare della TARI), sono i costi di esercizio cioè quelli generali e amministrativi dell’azienda Acam Ambiente e del Comune (ammontano a € 957.153,58 ed erano € 913.494,81 nel 2015); d) il costo del servizio risulta in deciso aumento se si tiene conto del rapporto tra costo finale netto di € 1,392.983,13 con le minori quantità prodotte annualmente (3.180,46 ton/annuo) allora si può constatare che il valore unitario del 2017 è pari a € 437,98 con un incremento di ben € 125,15 rispetto al 2015, l’incremento più alto degli ultimi 10 anni.
Infine, due considerazione sulla tariffa TARI.
La prima riguarda il riparto della tariffa agli utenti che non è il frutto di una effettiva dimostrazione, ma è assunta così in via di principio. Si afferma genericamente e senza alcun dato che la tariffa è “commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base di criteri determinati con il regolamento”. La percentuale dell’84% per le utenze domestiche appare sproporzionata rispetto ai livelli effettivi della produzione dei rifiuti rispetto al 16% destinata alle attività produttive che risulta sottostimata; ne consegue che le famiglie pagano di più rispetto alle attività produttive e senza una reale motivazione in una produzione dei rifiuti effettiva. Una conferma di questa situazione perviene dai comuni che hanno applicato la tariffa puntuale dove esistono percentuali invertite: 45% alle utenze domestiche e 55% a quelle non domestiche.
Inoltre, la tariffa Tari è poco articolata e, comunque, le riduzione e le agevolazioni della tariffa sono troppo limitate, per cui in merito si poteva fare di più e di meglio.
La seconda osservazione riguarda l’avvio della raccolta differenziata, fatto positivo in sé, ma tale avvio è avvenuto senza alcun progetto organizzativo serio e senza uno studio di sostenibilità finanziaria effettiva; il risultato della percentuale al 70% è un elemento importante, come già sostenuto, ma è un dato insufficiente in quanto non vi è alcuna dimostrazione statistica, ma soprattutto organizzativa, che dimostri come sia possibile raggiungere i limiti di legge inerenti un riciclaggio del 45% dei materiali raccolti nel 2016 in termini di peso rispetto al rifiuto prodotto per le diverse frazioni e secondo quanto indicato dalla LR 20 del 1/12/15.
Per quanto sopra evidenziato siamo fortemente scettici e critici sul contenuto del Piano finanziario elaborato dal Gestore, così come è integrato e presentato da questa Amministrazione Comunale, in particolare nutriamo dubbi sulla conformità del Piano alle norme di legge, data la sua assoluta genericità e approssimazione.   
Nella proposta di delibera si fa riferimento all’art. 8 del D.P.R. 27/4/1999, n. 158 che prevede espressamente come deve essere elaborato e cosa deve contenere il piano finanziario: a) il programma degli interventi necessari; b) il piano finanziario degli investimenti; c) la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonché il ricorso eventuale all’utilizzo di beni e strutture di terzi, o all’affidamento di servizi a terzi; d) le risorse finanziarie necessarie; e) relativamente alla fase transitoria, il grado attuale di copertura dei costi afferenti alla tariffa rispetto alla preesistente tassa sui rifiuti. Inoltre, si prevede che il piano finanziario debba essere corredato da una relazione nella quale sono indicati i seguenti elementi: a) il modello gestionale ed organizzativo; b) i livelli di qualità del servizio ai quali deve essere commisurata la tariffa; c) la ricognizione degli impianti esistenti; d) con riferimento al piano dell’anno precedente, l’indicatore degli scostamenti che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni.
Tutti questi elementi sono riportati nel piano finanziario attuale (come del resto nei precedenti) in modo puramente formale, ma con alcuni elementi formulati in modo generico, con altri non ben spiegati e approfonditi, con alcuni elementi neanche riportati; insomma è un piano finanziario generico, incompleto e privo di reali riferimenti alla concreta modalità di esecuzione del servizio nel nostro Comune. Facciamo alcuni esempi.
Manca un chiaro e dettagliato programma degli interventi e degli investimenti; superficiale è la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili; carente è la parte relativa al ricorso all’affidamento del servizio a terzi e nello specifico alla coop. Maris (a quali condizioni e con quali costi?); le risorse finanziarie necessarie sono riportate nelle tabelle, ma non sono né spiegate, né commentate e né esaminate nella loro evoluzione; non sono indicati i livelli di qualità del servizio ai quali deve essere commisurata la tariffa, ma sono enunciati solo alcuni generici obiettivi; non sono indicati, con riferimento al piano dell’anno precedente, gli scostamenti che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni. Soprattutto, non viene spiegato né come si formano i costi e la loro evoluzione, né come si formano i ricavi.
Sia la riduzione di costo complessivo sopracitata, sia la raccolta differenziata porta a porta nonché il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata superiore al 70% è cosa buona e giusta; ma, nel complesso la gestione del servizio raccolta rifiuti messa in opera dal Comune con l’ausilio di Acam è opaca e poco trasparente, ma soprattutto è assai costosa e non se ne comprende né l’articolazione, né le dinamiche e né l’organizzazione.
Per tutti questi motivi, riteniamo la proposta di delibera relativa alla determinazione della tariffa Tari per il 2016 assolutamente insufficiente, superficiale e fuorviante rispetto ad una corretta gestione del servizio; conseguentemente voteremo contro, pur apprezzando l’avvio della raccolta differenziata porta a porta come segnale di cambiamento rispetto ad una precedente gestione fallimentare che le difficoltà finanziarie del Gruppo Acam avevano comunque già esplicitato in maniera palese ed evidente per tutti.
Intervento nel Consiglio Comunale del 23/3/2017 a nome dei Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi     -  Maria Luisa Isoppo     -  Giorgio Salvetti     -  Francesco Baracchini

Il precedente post sul bilancio preventivo 2017 si trova: QUI 

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