MOZIONE - Con
delibera del Consiglio Comunale n. 20 del 15/5/2017 è stato approvato il
regolamento comunale per l'erogazione di incentivi allo studio per gli studenti
universitari. Con successiva determina n. 327 del 22/12/2017 sono stati
assegnati questi incentivi allo studio per gli universitari dalla quale emerge
un esito assai sorprendente: sono infatti state presentate entro la scadenza
prevista solo 9 domande; di queste 9 istanze 7 sono state scartate con la
seguente motivazione: 5 perché la certificazione ISEE del nucleo famigliare era
superiore alla soglia di € 18.000; 2 perché non in regola con i requisiti di
iscrizione e profitto; sono stati quindi ammesse solo 2 domande (di cui una riammessa
in quanto pervenuta in ritardo rispetto ai termini) ai quali è stato erogato un
contributo rispettivamente di € 250 e di € 300, per una spesa complessiva a
carico del bilancio comunale di € 550.
Questo esito “minimale” conferma, purtroppo, la giustezza delle perplessità sollevate dal sottoscritto nel corso del Consiglio Comunale del 15/5/2017, quando era stata criticata questa iniziativa con tre motivazioni:
Questo esito “minimale” conferma, purtroppo, la giustezza delle perplessità sollevate dal sottoscritto nel corso del Consiglio Comunale del 15/5/2017, quando era stata criticata questa iniziativa con tre motivazioni:
a)
il contributo era una “carotina” (un
tipico “bonus” o “captatio benevolentiae”), cioè un classico tentativo di accattivarsi
la simpatia degli interessati di turno, elargendo però poche risorse; in
pratica solo € 550 rispetto comunque ad uno stanziamento inizialmente previsto
assai limitato di bilancio pari a € 3.000;
b)
il regolamento era alquanto “pasticciato”
perché mentre il contributo erogato aveva lo scopo di alleviare le spese
sostenute dagli studenti (trasporti, vitto, alloggio, libri, ecc.), i criteri
di attribuzione erano confusi e contrastanti: con la previsione di requisiti di
iscrizione, di profitto, di regolarità negli studi, nonché quelli di carattere economico (un ISEE non superiore
ai € 18.000) e l’assenza di altri sussidi;
c)
la delibera prevedeva poi una eccessiva “burocraticità”:
il richiedente doveva presentare una domanda con documentazione varia (dichiarazione
sostitutiva, copia del piano di studi, fotocopia del libretto universitario,
certificazione ISEE del nucleo familiare); mentre il Comune doveva predisporre
un bando, una commissione aggiudicatrice, un atto di esito e la possibilità di ricorso.
Le
poche domande pervenute (solo 9) e l’esito finale (7 scartate e solo 2 ammesse
al contributo) evidenziano quanto fosse impostata male questa delibera,
rendendo evidente come nell’iniziativa della Giunta Montebello fosse prevalente
l’aspetto “di annuncio mediatico”,
cioè l’aver propagandato sulla stampa la costituzione di “un tesoretto per sostenere gli universitari. Si parte con 300 euro
all’anno fino a un totale di 1.300 euro”, ma evidentemente questo “tesoretto” … è nei fatti solo una “paghetta”.
Tenuto
conto che le variegate forme di sostegno (sussidi, borse di studio, rimborso
spese, ecc.) agli universitari non rientrano tra le competenze proprie del
Comune e che non vi sono obblighi da rispettare previsti da normative statali o
regionali; prevedere l’erogazione di un contributo da parte del Comune poteva
aver senso solo come rimborso forfettario rispetto alle spese che ogni
universitario del nostro Comune sostiene per la frequenza in zone distanti
dalla propria residenza, ma allora costituiva un evidente controsenso fare riferimento
al merito, al piano di studi e all’assenza di altri sussidi. Se si voleva
alleviare le spese sostenute da ogni studente per recarsi all’università al
massimo potevano essere inseriti parametri variabili di reddito, prevedendo
però adeguati stanziamenti di bilancio e non pochi euro perché si sarebbe dovuto
far fronte alle esigenze di una platea di utenti assai più ampia.
Il
risultato finale di questa iniziativa amministrativa è l’evidente sproporzione
tra i roboanti annunci apparsi sulla stampa e sui social con una “minimale” effettiva spesa di € 550 per
2 studenti.
In conclusione, si
chiede al Consiglio Comunale di discutere questa mozione e di deliberare un
atto di indirizzo su una delle due seguenti ipotesi, impegnando la Giunta
Comunale:
a) alla revisione
di questo regolamento con eliminazione di criteri contrastanti con le sue
finalità di sostegno alle spese, presumendo contributi per una platea di
studenti molto più ampia e, conseguentemente, prevedendo maggiori stanziamenti
di bilancio;
b) oppure, alla
sua eliminazione, in quanto atto amministrativo palesemente ingiustificato se
indirizzato solo a due utenti per una materia oltretutto di esclusiva
competenza regionale e statale.
Il consigliere comunale Euro Mazzi
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