Il
bilancio preventivo 2018 presenta entrate finali a disposizione
dell’Amministrazione Comunale per circa € 6,7 milioni, in aumento rispetto agli
anni precedenti; un ammontare adeguato e
sufficiente per far fronte alle spese finali di circa € 6,5 milioni; e questo è un aspetto positivo che
dimostra come il bilancio castelnovese non abbia carenze di risorse e,
conseguentemente, non si riscontrano difficoltà tali da giustificare eventuali “piagnistei”
sui tagli o sui vincoli di bilancio; semmai la costante presenza di consistenti avanzi nei vari bilanci annuali
dimostrano che ci sono abbondanti risorse
tanto da chiedersi se la permanenza di tasse, imposte e tariffe ad un livello così elevato sia
giustificata, mentre la
costante presenza di residui dimostra una lentezza nella capacità di
riscossione delle entrate, ma soprattutto una evidente indolenza nello
spendere le risorse disponibili.
La pressione fiscale non aumenta ma neanche scende in modo significativo e si mantiene su livelli alti. Infatti, le entrate correnti sono mediamente cresciute in misura superiore alla crescita media della spesa corrente; se si esula dalle leggere variazioni presenti in ogni bilancio annuale, facendo una analisi delle medie di periodo della pressione fiscale sulle circa 3.600 famiglie, si coglie la reale dimensione dell’incidenza della pressione fiscale comunale sui bilanci famigliari: negli anni 80 la pressione fiscale comunale ammontava a circa € 189; negli anni 90 è aumentata a € 582; nella prima decade del 2000 aumentava ancora a € 1.012; in questi ultimi 8 anni è crescita ulteriormente fino a € 1.429,71; la pressione fiscale comunale nel 2018 è prevista a € 1.400,96 (quindi sotto la media di periodo di pochi euro … meglio che niente, ma è una riduzione insignificante!).
A fronte di queste adeguate entrate comunali
e di una pressione fiscale sulle famiglie che si mantiene ad alti livelli,
per la spesa corrente si prevede un leggero calo rispetto agli
anni passati attestandosi a € 5,0
milioni; la spesa corrente non ha subito sostanziali tagli o interventi
di riduzione a seguito di ristrutturazioni o riorganizzazioni dei vari servizi
comunali.
In questi
ultimi anni stiamo assistendo ad un lento, ma costante irrigidimento della
spesa comunale; le tre voci di bilancio relative a spesa del personale,
spesa gestione dei rifiuti, rimborso prestiti nel 2018
rappresentano il 62,03% delle entrate correnti, rispetto ad una media
decennale del 59%. Conseguentemente,
sempre minori risorse sono destinate per finanziare tutti gli altri servizi
erogati dal Comune, limitando conseguentemente la reale capacita di gestione
politica del Comune.
Se
questa situazione finanziaria non
presenta negative criticità, si possono riscontrare ampi margini di
notevole miglioramento se da parte di chi amministra si mettesse in campo
articolati e sostanziosi progetti di
riorganizzazione e di efficientamento.
La
“macchina
comunale” necessita non di un mero “tagliando”, ma di una
profonda “revisione” funzionale. Più volte abbiamo evidenziato come a
fronte di valide professionalità ed adeguata disponibilità presenti nei dipendenti comunali, non vi sia
adeguato spazio alla loro formazione sia
di carattere generale (per esempio sulla sicurezza, sugli aspetti legali, sulla
trasparenza, sul procedimento amministrativo, ecc.), che specialistica (sulle
competenze specifiche necessarie per un adeguato svolgimento del proprio
lavoro). Più volte abbiamo espresso riserve sulla carenza di incentivi legati al raggiungimento di veri obiettivi di
efficienza e di efficacia. Spesso abbiamo rilevato come manchi un reale progetto organizzativo dei servizi
comunali e come tutto sia legato allo spontaneo
impegno dei singoli impiegati.
La
vicenda della fusione con Ortonovo e
quella successiva della chiusura dei vari servizi
associati evidenzia come siano mancati veri progetti e, soprattutto, come
queste iniziative siano state legate ad esigenze
personali e a meri interessi
partitici.
Qualche
passo in avanti è stato fatto nell’informatizzazione,
in particolare è apprezzato il progetto riguardante l’ufficio urbanistico, ma
siamo ancora lontani dall’utilizzare le opportunità informatiche per aumentare la produttività e rendere il
lavoro degli uffici più efficiente.
Manca
una visione di lungo periodo e la
predisposizione di idonei progetti di
riorganizzazione e di efficientamento sarebbero strategici e decisivi per
incidere positivamente sul funzionamento dell’apparato comunale.
Si
tratta di scelte politiche che dovrebbero
nascere sia da un confronto con tutte le forze politiche, le rappresentanze
sindacali e sociali e con i cittadini, che da un articolato dibattito anche con
esperti del settore; certamente, per Castelnuovo, non mancherebbero le risorse
visto che i bilanci presentano consistenti
avanzi di gestione; ma ciò che manca sarebbe comunque possibile reperirlo
mediante alcuni opportuni “tagli”.
Per
esempio, si potrebbe spendere meno per
eventi puramente ricreativi; Voi coltivate troppe feste, brindisi, fotografie e tutto
ciò che facilita un immediato e facile consenso; ora basta con il
finanziamento dell’effimero, risparmiate risorse da destinare a seri progetti di
riorganizzazione dell’apparato comunale.
Inoltre,
come più volte abbiamo sottolineato, sarebbe ora di utilizzare il patrimonio immobiliare a
disposizione del Comune o per la loro vendita
a prezzi adeguati di mercato o per la loro concessione onerosa e non a titolo gratuito come continuamente Vi
ostinate di fare; in questa maniera si farebbero pervenire al Comune risorse fresche da utilizzare per
questi progetti di riorganizzazione.
Ancora, come più volte abbiamo
sottolineato, sarebbe assai utile uscire
da alcune partecipate cedendo a prezzi di mercato le quote di proprietà
comunale o chiudere quelle entità che comportano costi o rischi sviluppi
deficitari; anche per questa via si possono ottenere risorse da destinare alla
riorganizzazione dell’apparato comunale.
Infine si possono anche fare nuovi mutui, abbiamo ampia
disponibilità in proposito.
Pertanto, non esiste una reale carenza di risorse, volendo si possono
ottenere le risorse finanziarie necessarie per finanziare un adeguato progetto
di riorganizzazione comunale che è necessario e indispensabile.
Vogliamo, altresì, ricordare che tra i
servizi da riorganizzare ci sono proprio i
servizi sociali. Abbiamo apprezzato la relazione dell’assessore Bonvini
svolta in sede di presentazione del bilancio, ma crediamo che si debba fare di
più. Più volte abbiamo evidenziato come sia necessaria una mappatura dei bisogni presenti nella comunità castelnovese e come
sia doveroso partire da questi per tentare di dare efficaci risposte; occorre
potenziare la tracciabilità di come
vengono impiegate le risorse a disposizione; bisogna rendere trasparenti (pur nel rispetto della
dignità di ogni utente) i servizi offerti; occorre integrare l’assistenza sociale con i bisogni sanitari specie per
gli anziani, utilizzando al meglio le strutture presenti come il Distretto “Seppilli” di Luni; è
necessario sviluppare una rete di
contatti tra operatori sanitari, medici di famiglia, polizia municipale,
assistenti sociali e struttura scolastica; sarebbe opportuna una verifica sul funzionamento della convezione sui servizi
sociali siglata qualche anno fa fra i Comuni di Castelnuovo Magra, Luni e
Ameglia. Quindi c’è ancora molto lavoro da fare.
Insomma, per ridurre la pressione fiscale
comunale si deve agire sulla contemporanea riduzione della spesa corrente, riduzione
da raggiungere non con tagli indiscriminati ma con progetti di
razionalizzazione e di riorganizzazione dei vari servizi pubblici erogati,
mirando a fare di più con minore spesa, ma maggiore efficienza ed efficacia.
Sarebbe
opportuno un Vostro maggior impegno su queste questioni, tralasciando gli
annunci e la ricerca di visibilità per curare adeguatamente questi progetti
e i conseguenti interventi concreti.
Letto a nome dei
Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi
- Maria Luisa Isoppo -
Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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