
Il Comune, invece, sosteneva che questo stradello fosse una strada vicinale ad uso pubblico che attraversava il fondo dei proprietari, collegando le parti terminali di due strade principali di proprietà comunale (via Gragnola e via Bolignolo) e come tale era sempre stata utilizzata dagli abitanti di Castelnuovo che la percorrevano abitualmente e quotidianamente a piedi e con mezzi meccanici.
La Corte
di Appello di Genova ha, però, ritenuto che questo tracciato carrabile
servisse non la collettività castelnovese, ma solo gli interessati a penetrare
all’interno della zona agricola di via Gragnola; in particolare le
testimonianze hanno fatto riferimento ad un
uso relativo alla coltivazione dei fondi e non all’esistenza di una servitù
pubblica.
La sentenza
di appello, ribaltando quella di primo grado, sostiene che manca la prova certa dell’uso della strada da parte di un
numero indeterminato ed indeterminabile di persone che è una delle
condizioni necessarie per accertare l’uso pubblico dello stradello (le altre
due condizioni sono: a) l’oggettiva idoneità del bene a soddisfare il fine di
pubblico interesse perseguito tramite l’esercizio della servitù e b) il
protrarsi per il tempo necessario all’usucapione).
Questa vicenda
suscita stupore non per le due sentenze contrastanti tra primo grado e
appello, quanto per l’assenza di un reale interesse
del Comune per tale causa che prende il via da una ordinanza
sindacale che stabiliva l’uso pubblico
dello stradello. Conseguentemente non si può evitare di sollevare alcune
domande:
- Quali erano gli interessi collettivi da tutelare in questo caso?
- Quale utilità ne avrebbe ricavato il Comune dal riconoscere un uso pubblico da uno stradello posto ai margini del territorio comunale e in piena area agricola?
- Come intende procedere il Comune in merito?
- In questa vicenda quale ruolo ha giocato la circostanza che la sig.ra Mo*-Ma* fosse stata consigliere comunale di opposizione?
Si gradisce risposta a questa interrogazione nel primo consiglio Comunale utile. Cordiali saluti. Il Consigliere Comunale Euro Mazzi


- Quali erano gli interessi collettivi da tutelare in questo caso?
- Quale utilità ne avrebbe ricavato il Comune dal riconoscere un uso pubblico da uno stradello posto ai margini del territorio comunale e in piena area agricola?
- Come intende procedere il Comune in merito?
- In questa vicenda quale ruolo ha giocato la circostanza che la sig.ra Mo*-Ma* fosse stata consigliere comunale di opposizione?
Si gradisce risposta a questa interrogazione nel primo consiglio Comunale utile. Cordiali saluti. Il Consigliere Comunale Euro Mazzi
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Mazzi replicava ricordando invece l'attuale intreccio tra questa vicenda con l'analoga di via Lunense, poiché in entrambe è prevalente il problema di come si dovrebbero tutelare gli interessi pubblici rispetto a quelli privati.
Nel caso dello stradello di via Gragnola gli interessi pubblici erano assai limitati, ma sono stati affermati come prevalenti in modo arbitrario da una ordinanza sindacale, provocando la reazione dei proprietari e la sentenza contraria al Comune, con conseguenti oneri per spese legali a carico della collettività.
Nel caso di via Lunense, pur in presenza di maggiori interessi pubblici, il Comune si è mostrato accondiscendente alle esigenze dei privati, anche se poi per propria incapacità gestionale ha provocato anche in questo caso una vertenza legale con conseguenti oneri per spese legali a carico della collettività.
Nel caso dello stradello di via Gragnola il Comune si è “inventato” l’interesse pubblico per colpire i privati, i quali (guarda caso) sono stati anche esponenti dell’opposizione nel Consiglio Comunale in due consigliature; si tratterebbe, pertanto, di un evidente atto di discriminazione politica.
Dunque, queste due vicende pur diverse per oggetto e soggetti coinvolti, rappresentano “due facce della stessa medaglia”: una gestione amministrativa incapace di tutelare i reali interessi pubblici perché oscillante tra accondiscendenza verso i propri “sostenitori” e l’arbitrarietà verso i propri oppositori, il tutto condito però da incapacità e approssimazione che hanno prodotto oneri sul bilancio comunale … tanto pagano i cittadini!
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