Al Sindaco - Del Comune di Castelnuovo Magra - In
data 30/6/2015 scadeva l’appalto per il servizio di trasporto scolastico delle scuole
affidato alla società cooperativa Pangea di Arcola e veniva deciso di procedere
ad un nuovo appalto (con determina n. 209 del 20/07/2015) per un periodo più
lungo (giugno 2015/settembre 2020) con le procedure per le gare a rilevanza
europea.
Venivano
approvati i documenti predisposti per la gara (Avviso di gara; Disciplinare di
Gara; Capitolato Speciale di appalto) e curato le relative pubblicazioni.
Con
determina n. 189 del 1/7/15 venivano, altresì, affidati i servizi di pubblicità
e di verifica procedimentale ad una società specializzata del settore (la
Mediagraphic srl sede di Barletta), in quanto si riconosceva che “l’ufficio non ha competenze specifiche
in relazione a gare di tale entità ed appare opportuno affidarsi a ditta
specializzata” per un costo aggiuntivo di € 7.500,00 oltre Iva, anche al
fine di curare la pubblicazione del bando su più quotidiani (Italia Oggi,
Milano Finanza, Il Giornale ed. Liguria, Il Secolo XIX ed. la Spezia), di cui €
3.782,00 per spesa relativa alla pubblicità del bando ponendola a carico
dell’aggiudicatario dell’appalto.
Con
determina n. 254 del 9/9/15 si prendeva, però, atto della mancanza di presentazione di offerte fissate
per le ore 12 del 31/08/2015 e, conseguentemente, veniva dichiarata la
diserzione di gara.
Conseguentemente,
con determina n. 256 del 10/9/15 veniva nuovamente prorogato il servizio di
trasporto scolastico per l’anno scolastico 2015/2016 alla società cooperativa
Pangea per un importo complessivo annuo di € 152.020,00, IVA compresa.
Fa
impressione constatare che un appalto di considerevole entità per l’intera
durata quinquennale del servizio, ammontante a € 810.000,00, oltre all’IVA,
valore determinato tenendo conto del numero complessivo presunto di chilometri
di percorrenza (Km. 270.000, comprensivi di Km 2.500 per spostamenti
all’interno del territorio comunale, e del corrispettivo stabilito in € 3,3 per
ogni chilometro, oltre all’I.V.A.) potesse andare deserto dopo aver dato così
ampia pubblicità al bando stesso.
In
un periodo di crisi un appalto che prevede per 5 anni un sicuro introito pagato
comunque assai bene desta inevitabile sconcerto, ma tale immediata e
comprensibile reazione trova però una spiegazione chiara e plausibile solo se
si leggono i documenti del bando stesso.
Infatti,
alla prima lettura del bando si rimane sconcertati dalla “sprecisione” grafica
del bando, segno che il testo originario è stato oggetto di interventi successivi
che ne hanno modificato l’originaria impostazione formale. Questo intervento
che ha sconvolto il formato grafico del testo deriva probabilmente dall’aver
utilizzato un bando di un altro Comune e il nome di questo Comune è, infatti,
chiaramente rilevabile nel testo, poiché è presente ben 5 volte: trattasi del
Comune di Legnago (provincia di Verona), un comune di oltre 25.000 abitanti e
che dispone di ben 18 scuole (dell’infanzia, primarie e secondarie).
Copiare
un bando di un altro Comune non meraviglia più di tanto, ma occorre saper copiare
e con intelligenza adattare il testo alle esigenze proprie per evitare che la
riproposizione di clausole che hanno significato nel Comune originario possano
diventare un ostacolo insormontabile nel Comune “copione”, circostanza che
puntualmente è, però, accaduta.
Infatti,
nel bando di Castelnuovo si riproduce una clausola assai onerosa che aveva
senso per il Comune di Legnago (dove sono presenti ben 18 scuole e un bacino di
oltre 5 mila utenti); questa è la clausola assai onerosa che non ha senso per
il Comune di Castelnuovo Magra: “La ditta
aggiudicataria dovrà inoltre gestire il servizio di raccolta delle richieste di
iscrizione e di tutte le attività connesse (es. predisposizione dei moduli,
comunicazioni alle famiglie, ecc.) con
proprio personale e attivando un ufficio che dovrà essere aperto al pubblico
per almeno 36 ore alla settimana, con
apertura garantita il sabato mattina e articolazione oraria tale da offrire
il miglior servizio all’utenza durante il corso della settimana”. Con
questa clausola nessuno avrebbe avuto convenienza a partecipare al bando per il
servizio trasporti di Castelnuovo.
Ma
la brutta “copiatura” ha presentato altri elementi che rendevano impossibile
partecipare al bando castelnovese; riportiamo solo alcuni esempi:
-
“La ditta
aggiudicataria dovrà inoltre provvedere alla riscossione delle tariffe poste a
carico dell’utenza, nella misura
determinata dal Comune di Legnago”;
-
“Sulle fatture da trasmettere al Comune di
Legnago dovrà essere indicato: (…) Il mancato utilizzo del bonifico
bancario o postale o degli altri strumenti di incasso o di pagamento idonei a
consentire la piena tracciabilità delle
operazioni costituisce causa di risoluzione del contratto”;
-
“per il ricovero
dei mezzi, utilizzerà apposita autorimessa, provvista di agibilità per
l’uso,specifico, in proprietà o in affitto o altro titolo di possesso legittimo
ad una distanza non superiore a Km. 20
da Legnago Capoluogo, a pena di
revoca dell’aggiudicazione”.
Nel
bando castelnovese erano poi presenti altre norme strane che impedivano a
chiunque di partecipare, come per esempio i riferimenti alla “conoscenza” e alla “accettazione” delle clausole pattizie di un “Protocollo di legalità”
che a Castelnuovo non esiste, ma che è stato però approvato dal Consiglio
Comunale di Legnago con verbale n. 82 in data 28/09/2012.
Da
questi brevi esempi, emerge come
nessuno avrebbe potuto partecipare alla gara, e quindi era del tutto
normale che nessuno partecipasse, rendendo vana la grande pubblicità data al
bando stesso, anzi al contrario questa pubblicità ha di fatto ridicolizzato l’immagine
del Comune di Castelnuovo anche sulla stampa nazionale. Poiché nel bilancio
comunale 2015 è impegnata la somma di € 11.166,00 per le spese di un appalto
privo di alcun senso amministrativo, al ridicolo si aggiunge la beffa per i
castelnovesi i quali devono pagare assai caro questa “pubblicità” negativa, pur
avendo fatto ricorso ad una società specializzata nel settore degli appalti avente
sede a Barletta … ma almeno abbiamo salvato la rima: dato che Barletta fa rima
con barzelletta. Insomma abbiamo speso
tempo, energie e denari per una “barzelletta amministrativa” che verrà
ricordata nel tempo.
Per
quanto sopra esposto gli scriventi Consiglieri Comunali richiedono urgenti
chiarimenti in merito:
1)
Come
mai con una determina sia stato possibile decidere le modalità dell’appalto che
non erano state a suo tempo autorizzate né dal Consiglio né dalla Giunta
Comunale, con particolare riferimento alla
durata quinquennale dell’appalto, alle caratteristiche contrattuali
nuove introdotte nel bando, nonché alle modalità straordinarie di pubblicità
dello stesso;
2)
Quali
provvedimenti organizzativi saranno assunti per evitare in futuro il ripetersi
di queste cattive “copiature” e, in generale, nella predisposizione dei futuri
bandi di gara.
Inoltre,
alla luce della proroga ulteriore concessa alla società cooperativa Pangea di
svolgere il servizio di trasporto scolastico per l’anno scolastico 2015/2016
non vorremmo che l’evidenziata cattiva “copiatura” del bando di Legnago
manifesti in realtà una raffinata modalità elusiva del divieto previsto dalla
legge attuale di prorogare gli appalti dopo la loro scadenza, poiché “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si
azzecca”.
Per
quanto sopra riportato, chiediamo urgenti spiegazioni e chiarimenti al primo
Consiglio Comunale utile.
I
Consiglieri Comunali:Euro Mazzi - Maria Luisa Isoppo - Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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