Nel
corso del Consiglio del 20/4/16 il Sindaco è intervenuto in risposta ai nostri
interventi con una dissertazione sul bilancio richiamando tutti a distinguere
il bilancio di parte corrente con quello in conto capitale. Il consigliere
Mazzi replicava concordando sulle osservazioni del Sindaco se prese in sé, ma
osservava che non potevano essere considerate né una risposta alle nostre
obiezioni, né pertinenti alle considerazioni sollevate.
Cerchiamo,
allora di approfondire la questione. Il bilancio preventivo 2016 si presenta
con un equilibrio sia di parte corrente che di parte capitale come impone la
legge; e questo è un bene.
La parte corrente ammonta a 5,7 milioni pari al 75,53% delle risorse complessive disponibili ed è
quasi integralmente costituita
dalle entrate correnti (imposte, tasse, tariffe comunali + trasferimenti da Stato e Regione) pari a 5,6 milioni (il 98,15%), mentre quella di parte
capitale (vendite beni+ mutui per investimenti) ammonta a 1,8 milioni pari al 24,47% ed è costituita dall’applicazione
dell’avanzo 2015 per 872.232,12 (46,87%), dal FPV per 189.875.27 e dalle varie
entrate in conto capitale per 798.923,59. Dunque, le risorse ci sono e sono adeguate e
distribuite sia per far fronte alla spesa corrente (spesa per personale, servizi, ecc.) di 5,4 milioni che per
rimborsare i mutui e fare opere in conto capitale per 1,8 milioni; quindi non
sono giustificati alcun “piagnisteo” sui tagli, sulle difficoltà di bilancio,
sul patto di stabilità o sui vincoli di bilancio.
Nei
nostri interventi avevamo, però, fatto altre considerazioni; per esempio avevamo affermato che da tempo sostenevamo
che il nostro bilancio aveva le risorse in entità più che adeguate e che il
costante aumento delle tasse non era giustificato; una conferma assai evidente
è pervenuta dal risultato di amministrazione 2015 per € 2,5 milioni, una somma
ingente anche se risente dell’operazione di riaccertamento dei residui
dell’inizio anno 2015 che aveva dato un avanzo di amministrazione di € 1,0 milione.
Basterebbe questo ... ma approfondiamo i richiami del Sindaco.
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Dal 2005 al
2015 le entrate correnti (cioè imposte, tasse, tariffe e trasferimenti) sono cresciute di quasi 27 punti percentuali (con un
massimo di quasi 51 punti nel 2013); le spese sono cresciute di 12 punti (con
un massimo di quasi 40 punti nel 2013); la differenza tra entrate e spese
correnti è sempre stata positiva dal 2007 fino al 2015
con oscillazioni da 154 mila del 2007 a 648 mila nel 2013, mentre solo nel 2005 e 2006 fu negativa per 39/92 mila. Dunque l’analisi dell’andamento della parte corrente conferma che il bilancio di Castelnuovo non ha mai avuto alcuna difficoltà (… e questo è comunque un bene, ma almeno smettetela di “piangere”), la spesa corrente non ha subito sostanziali tagli e conseguentemente le entrate correnti sostenute da una elevata pressione fiscale locale sono cresciute più della spesa stessa.
con oscillazioni da 154 mila del 2007 a 648 mila nel 2013, mentre solo nel 2005 e 2006 fu negativa per 39/92 mila. Dunque l’analisi dell’andamento della parte corrente conferma che il bilancio di Castelnuovo non ha mai avuto alcuna difficoltà (… e questo è comunque un bene, ma almeno smettetela di “piangere”), la spesa corrente non ha subito sostanziali tagli e conseguentemente le entrate correnti sostenute da una elevata pressione fiscale locale sono cresciute più della spesa stessa.
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Dal 2005 al
2015 le entrate in conto capitale sono diminuite di quasi 48 punti percentuali (con
la punta più alta nel 2006 grazie al mutuo del fotovoltaico e con un minimo nel
2010 con un meno di quasi 70 punti e nel 2014 con una riduzione di quasi 68
punti); certamente in questa riduzione hanno inciso i vincoli di finanza
pubblica, ma ha inciso anche una scarsa capacità a progettare nuovi
investimenti e soprattutto a realizzare i pochi investimenti progettati. Infatti,
le spese in conto capitale dal 2005 al 2015
sono diminuite di quasi 49 punti
(con un massimo di quasi 81 punti nel 2006 e un minimo di quasi 80 punti nel
2014); la differenza tra entrate e spese in conto capitale è sempre stata
positiva (con eccezione nel 2008 e 2009) con significativi importi proprio in
questi ultimi anni: oltre 261mila nel 2013, oltre 407mila nel 2014 e oltre
227mila nel 2015 a significare una difficoltà a spendere nel corso dell’anno di
competenza. Dunque, l’analisi dell’andamento della parte in conto capitale conferma
che il bilancio di Castelnuovo non ha mai avuto alcuna difficoltà (… e questo è
comunque un bene, ma ripetiamo almeno smettetela di “piangere”), ma sia investimenti
che la relativa spesa sono in preoccupante calo al contrario della costante crescita
della spesa corrente.
In conclusione, non solo il Sindaco ha
risposto con considerazioni non pertinenti rispetto alle nostre considerazioni,
ma i dati confermano che:
a) le entrate sono in costante crescita per far fronte ad una spesa corrente in aumento, ma le entrate sono più alte rispetto alle spese sostenute da una elevata pressione fiscale locale;
b) le risorse destinate a investimenti sono in calo costante e la spesa cala ancora di più, dunque l’ultimo grande investimento è stato quello del fotovoltaico nel 2006, investimento che non è stato ancora finito e neanche sono stati impegnati tutte le somme a disposizioni fin dal 2006, circostanza questa che chiarisce come la vera causa degli scarsi investimenti risieda nella scarsa capacità di programmazione e di progettazione, mentre quella del calo della spesa nella lentezza con cui si procede a realizzare le opere. Questa lentezza realizzativa si manifesta in tutte le opere; alcuni esempi: i lavori alla torre di Castelnuovo Paese sono stati avviati con vari passaggi nel 2008-2009-2010 ... ma è stata appena finita in questi ultimi mesi; la strada di Tavolara per € 600.000 è stata avviata con vari passaggi nel 2009-2011-2013 ma si sta realizzando ora solo il primo lotto mentre per il secondo mancano ancora i progetti definitivi; la strada di Marciano è prevista fin dal 2010 ed è stata realizzata da poche settimane e comunque in parte; ... e l’elenco potrebbe essere ancora più lungo.
a) le entrate sono in costante crescita per far fronte ad una spesa corrente in aumento, ma le entrate sono più alte rispetto alle spese sostenute da una elevata pressione fiscale locale;
b) le risorse destinate a investimenti sono in calo costante e la spesa cala ancora di più, dunque l’ultimo grande investimento è stato quello del fotovoltaico nel 2006, investimento che non è stato ancora finito e neanche sono stati impegnati tutte le somme a disposizioni fin dal 2006, circostanza questa che chiarisce come la vera causa degli scarsi investimenti risieda nella scarsa capacità di programmazione e di progettazione, mentre quella del calo della spesa nella lentezza con cui si procede a realizzare le opere. Questa lentezza realizzativa si manifesta in tutte le opere; alcuni esempi: i lavori alla torre di Castelnuovo Paese sono stati avviati con vari passaggi nel 2008-2009-2010 ... ma è stata appena finita in questi ultimi mesi; la strada di Tavolara per € 600.000 è stata avviata con vari passaggi nel 2009-2011-2013 ma si sta realizzando ora solo il primo lotto mentre per il secondo mancano ancora i progetti definitivi; la strada di Marciano è prevista fin dal 2010 ed è stata realizzata da poche settimane e comunque in parte; ... e l’elenco potrebbe essere ancora più lungo.
Una ulteriore conferma di questa
lentezza si ha dall’analisi dei residui: quelli passivi conservati nel 2016
sono 1,6 milioni ma erano 6,4 milioni solo nel 2010 e questo offre l’immediata
idea di quanto era lenta, burocratica e problematica la gestione della spesa. I
residui attivi conservati oggi sono 3.6 milioni ma erano 6,2 e anche questo
dimostra quanto lenta era la macchina comunale nella riscossione di imposte, ma
anche nella gestione dei mutui.
Grazie all’operazione di riaccertamento
straordinario e ordinario si è fatto un po’ pulizia nel bilancio comunale che ha portato alla riduzione dei residui ... e
questo è un fatto positivo; ma non basta, occorre ora investire in capacità e
in programmazione.
Letto
a nome dei Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi
- Maria Luisa Isoppo -
Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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