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venerdì 4 agosto 2017

LA GIUNTA MONTEBELLO: TIMIDEZZA O INCAPACITA'? Le nostre osservazioni alle relazione degli assessori ...

Considerazioni sulla Relazione Lavori Pubblici
Ha poco senso contestare i lavori pubblici qualunque essi siano, poiché comunque procedono a realizzare un qualcosa di cui la collettività dovrebbe avvantaggiarsi. Dunque, si prende atto delle scelte fatte e si augura di vederle presto concluse, ma soprattutto che i lavori siano fatti bene e non necessitino di ulteriori successivi interventi correttivi.
In tal senso fa impressione vedere che si vuole ancora fare interventi sulla scuola di Palvotrisia: “Per gli interventi da aggiudicare entro il mese di Ottobre sulla scuola elementare di Palvotrisia a seguito della prevista concessione di fondi del Governo nell’ambito dell’iniziativa "Scuole Sicure", fondi destinati al Comune per la manutenzione dell’edificio scolastico ; e l’iniziativa “Scuole belle” fondi che verranno destinati direttamente alla scuola per interventi minuti vari”.
Qui il problema riguarda appunto lavori fatti male, per cui non c’entrano nulla i limiti alla finanza pubblica o il blocco operato dal Patto di Stabilità. I lavori del 1 e del 2 lotto sono terminati da pochi anni eppure la scuola di Palvotrisia fa acqua da sotto e da sopra ... basta una occhiata dall’esterno per verificare che le condizioni dell’intonaco sono deteriorati in molti punti.
Durante la presentazione dei candidati della lista Uniti per Castelnuovo, l’attuale capogruppo Tulipani ha affermato che si sarebbe occupata delle problematiche “quotidiane”, portando ad esempio un fatto a lei accaduto mentre insegnava quando erano caduti dei calcinacci; ora tale affermazione rappresenta di per sé la dimostrazione di un “fallimento”; ma speriamo appunto che la capogruppo Tulipani si impegni per risolvere questi problemi, ma occorre risolverli nella chiarezza: i cittadini devono sapere come sono stati spesi i soldi e nel caso della scuola di Palvotrisia, se questi soldi sono stati spesi bene.
Allora chiediamo la convocazione del Responsabile dell’ufficio Paita che spieghi bene quanti e quali sono i difetti di progettazione e di realizzazione di questa opera; quante risorse occorrono per rimettere a posto la scuola. Ma soprattutto perché aveva vinto l’appalto questa ditta costruttrice e che fine ha fatto, ma anche di sapere quanto realmente è stata pagata la ditta poiché sono state operate delle permute con la scuola di Colombiera dove è stato realizzato un edificio che attualmente è ancora in fase di costruzione.
Vorremmo sapere al più presto informazioni precise e dettagliate in merito.
Ma la relazione continua affermando che: “L’impegno concreto dell'amministrazione si concretizza nella progettazione, realizzazione e monitoraggio di interventi già programmati nel settore dei lavori pubblici, con l'obiettivo di dotare la nostra comunità delle infrastrutture necessarie per favorire un adeguato sviluppo economico e sociale e per garantire servizi che migliorino la qualità della vita della comunità, nonostante le restrizioni cui sono sottoposti per legge gli Enti pubblici con particolare riguardo ai vincoli sul patto di stabilità”.
Ora perché sollevare i vincoli derivanti dal Patto di Stabilità? Gli Uffici hanno calcolato il rispetto del Patto di Stabilità con apposito modello. Il revisore dei conti a pag. 10/11 ha analizzato il bilancio e verificato la rispondenza e il rispetto degli obiettivi del Patto di Stabilità da parte dell’attuale bilancio, che contiene già tutte le opere annunciate anche nella relazione. Dunque, il Patto di Stabilità interno 2014 non ha comportato alcun impedimento alla programmazione degli interventi previsti dalla Amministrazione, dunque perché allora sollevare un problema che non esiste?
Tutti i Sindaci spesso accusano il Patto di Stabilità di impedire agli enti locali di "spendere i soldi che già hanno in cassa". Questo messaggio ha un certo effetto mediatico, ma è errato, anzi spesso è falso. Se è vero che il Patto è uno strumento oscuro, inefficiente, eterogeneo ed iniquo, è altrettanto vero che il Patto non è quello strumento che blocca la spesa pubblica come si vuole fare intendere è un limite certo, ma non un blocco e, quindi, i Sindaci fanno queste affermazioni solo come immediata scusa per coprire in realtà le proprie “inerzie”, cioè le inefficienze organizzative di un apparato burocratico che spesso funziona male.
Se esaminiamo il prospetto a pag. 84 della relazione programmatica vediamo che ci sono una serie di mutui (11 per precisione) dell’ammontare complessivo di 4.119.694.47 di cui ben il 69% (pari a 2.842.613,87) sono stati contratti tra il 2006 e il 2011. Dunque che c’entra il Patto di Stabilità? Semmai c’entrano altre vicende tutte di carattere amministrativo locale.
Per esempio il mutuo relativo alla costruzione di impianti per la produzione di energia da fonte solare è stato stipulato nel 2006 per la somma di  1.850.000,00 di cui fino al 2013 erano stati impegnati solo € 726.838,87, mentre per i rimanenti  € 1.123.161,13 in parte sono impegnati nel 2014 e altri non sono ancora impegnati.
Lo stesso dicasi per il mutuo relativo alla Torre Castello Vescovi di Luni contratto nel 2009 per € 693.219,87 che si stanno spendendo ora.
Lo stesso dicasi per il mutuo relativo alla sistemazione della strada di Marciano (sulle Colline del Sole) che versa in condizioni pietose contratto nel 2010 per € 104.670,00 e non ancora speso.
Dunque si vorrebbe più fatti concreti, lavori fatti bene e meno spocchiosa e verbosa dimostrazione di  dinamismo che in realtà al momento non esiste.   
Considerazioni sulla Relazione Ambiente
Siamo sicuramente concordi sulle dichiarazioni di intenti dell’Assessore Marchese quando afferma che: “L'amministrazione intende rafforzare il proprio impegno nella valorizzazione delle risorse ambientali del territorio grazie a politiche e interventi che puntino a preservarne i valori quali elementi attrattori per il turismo e il tempo libero, soprattutto nelle zone collinari e boschive e nella piana agricola”.
Ma poi se entriamo nel merito non possiamo che rimanere allibiti nel constatare una assoluta “acriticità” rispetto per esempio alla fallimentare gestione dei rifiuti. Il servizio è carissimo e incide molto sulle tasse comunali e quindi è pesantissima la ricaduta sulle tasche della gente, ma il servizio reso è scadente e assai poco rispettoso del decoro e della qualità ambientale.
Dunque, almeno abbiate la compiacenza di non prenderci in giro con frasi ad effetto che invece devono essere contenute e consone alla gravità della situazione della raccolta dei rifiuti, nonché alla grave situazione economico e finanziaria di ACAM.
Nella gestione dei rifiuti scontiamo una cronica incapacità di programmazione che si trascina da decenni che non ha saputo mai chiudere il ciclo dei rifiuti in modo conveniente per le tasche dei cittadini, ma soprattutto che sappia contenere al massimo l’impatto ambientale del suo smaltimento. Non parliamo poi dell’assenza di un serio  programma di riciclaggio dei rifiuti che avrebbe il compito di diminuire lo smaltimento, ma soprattutto che con il riutilizzo di materie prime secondarie potrebbe al contrario costituire un utile contributo allo sviluppo economico, alla riduzione dei costi di produzione e soprattutto alla riduzione del prelievo dalle tasche dei cittadini. Ebbene su tutto questo siamo molto, ma molto lontani e l’impatto sull’inquinamento ambientale e sulle tasche dei cittadini è altissimo.
Di fallimento si dovrebbe parlare non di “impegno nella valorizzazione delle risorse ambientali del territorio”, dunque basta con queste affermazioni di pura propaganda becera e spocchiosa e siate quanto meno più “aderenti” alla realtà fallimentare in cui siamo immersi.
Sotto questo profilo abbiamo seri dubbi su come sia stato possibile ottenere la certificazione ambientale ISO 14001:2004 dell'ente, in rapporto al cattivo funzionamento dei sistema della raccolta dei rifiuti, ma anche del cattivo funzionamento sia della rete fognaria che dei vari depuratori. E’ per noi un mistero scoprire come siete riusciti a dimostrare che tali attività siano conformi alle regole e come siete riusciti a “minimizzare ogni significativo impatto ambientale negativo”.
Vi saremmo grati se ce lo spiegaste quanto prima.

(FINE PRIMA PARTE ... CONTINUA - Intervento letto dal Consigliere Francesco Baracchini a nome anche dei Consiglieri Euro Mazzi, Giorgio Salvetti e Maria Luisa Isoppo durante il Consiglio Comunale del 28/7/2014)







 





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