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sabato 15 dicembre 2018

CARENZE NEI CONTROLLI SULLA DISCARICA NELLA EX CAVA FILIPPI (prima parte)

Al SINDACO del Comune di Castelnuovo Magra  -  Con determina n. 325 del 27/11/2017 è stato affidato il servizio di "indagine conoscitiva per la caratterizzazione dell'area denominata ex Cava Filippi" alla società Nec-labs s.r.l.s. di Genova al costo di € 5.319,20; spesa successivamente liquidata dopo la consegna dell'indagine svolta.
La lettura di questa documentazione evidenziava che i parametri analizzati: “relativamente alle analisi esperite in via preliminare sui campioni di terreno prelevati presso il lotto di terreno sito nell’ex Cava Filippi - Castelnuovo Magra (SP) mostrano il RISPETTO dei limiti di concentrazione della Tabella 1 colonna A Allegato 5 al Titolo V parte IV della D.Lgs. 152/06 per terreni ad uso Verde Pubblico, Privato e Residenziale. Si evidenzia inoltre che in merito ai parametri analizzati delle acque del lago non si riscontra nessuna criticità particolare. Tutto nella norma; bene.
Ma ad una successiva lettura più “ragionata” sono emersi alcuni elementi che suscitano perplessità:

Scavo per analisi, si vede la "marmettola bianca"
1) Nella documentazione trasmessa dalla società incaricata dell’indagine conoscitiva per la caratterizzazione dell'area non si fa riferimento esplicito all’utilizzo del sito quale discarica (a suo tempo autorizzata dalla Regione con delibera n. 4469 del 18/10/1990 e n. 4268 del 18/9/1992). Nelle suindicate determine esiste un solo riferimento all’attività di discarica, ma appare elemento del tutto secondario. La scarsa rilevanza data alla gestione della discarica svolta nel periodo 1992-2001 non costituisce una mera dimenticanza formale, ma evidenzia come sia stato adottato un approccio non idoneo alla realtà del sito esaminato. Nelle premesse della determina n. 325 del 27/11/2017 si fa riferimento al carattere “propedeutico” di queste indagini (“Ritenuto pertanto necessario effettuare un’indagine conoscitiva propedeutica alla caratterizzazione dei terreni e delle acque, finalizzata al ripristino ambientale dell’area e al successivo utilizzo pubblico”), ma mancando il riferimento al procedimento di caratterizzazione di un sito destinato a discarica, questo carattere “propedeutico” appare incompleto e ambiguo, comunque non adeguato ad un sito dove in precedenza è stata attivata una discarica;

Prelievi nelle acque presenti
2) La non idoneità dell’approccio alla specifica realtà del sito è confermata dalle modalità dei campioni esaminati: quelli relativi al terreno si sono limitati a prelevare i campioni a profondità variabili da 0,00 a massimo 3,00 mt.; quelli relativi alle acque solo all’ingresso lago (acqua superficiale), al centro lago (acqua superficiale e a profondità 3,5 mt); all'uscita lago (acqua superficiale). Dalle foto allegate si percepisce immediatamente che l’esito delle analisi non può rispecchiare la reale situazione del sito, perché i campioni sono riferiti solo allo strato superficiale del terreno posto a copertura della parte sottostante gestita a discarica; mentre l’analisi delle acque riporta l’esame di quelle presenti in superficie, le quali derivano dall’acqua piovana, dalle perdite del vicino canale lunense e dagli sversamenti delle adiacenti fognature, che sono solo marginalmente in contatto con i materiali abbancati nella sottostante zona di discarica.
Insomma, questo “Servizio di analisi chimico-fisichenon appare idoneo a raggiungere lo scopo di “Caratterizzare l’Area denominata Ex cava Filippi - Castelnuovo Magra”, poiché occorre adottare una procedura più specificamente attinente ad un sito gestito a discarica.

Scavo per analisi, si vede la "marmettola grigia"
La normativa vigente appare chiara nel definire la caratterizzazione ambientale come quella procedura destinata ad accertare la sussistenza dei requisiti di qualità ambientale del sito analizzato; nel caso di una discarica le indicazioni prevedono procedure e analisi molto più complesse ed approfondite rispetto a quelle effettivamente svolte con questo “Servizio” che si è invece limitato ai materiali raccolti in superficie e del tutto avulse dalla sottostante presenza di una discarica.
In definitiva, questo “Servizio” è parziale e non è per nulla in grado di definire lo stato ambientale del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee relativi all’area di discarica realizzata nella “Ex cava Filippi.
Del resto, nella richiesta inoltrata in data 4/9/2018 si domandava copia di “eventuali analisi effettuate sulle acque del laghetto e del canale adiacente e nella falda a valle della discarica, nonché copia di eventuali altre indagini e controlli periodici o straordinari effettuati sulla discarica e sulle aree poste a valle della discarica stessa”. Poiché non veniva inviata alcuna documentazione in merito alla richiesta, si deve presumere una loro inesistenza (se invece ci fossero, si rinnova la richiesta di invio di copia); questa carenza appare assai preoccupante proprio perché l’area della ex Cava Filippi è stata gestita a discarica ed era specifico obbligo (quanto meno della Provincia) effettuare periodici controlli di cui il Comune doveva tenere traccia a testimonianza di una costante attenzione nel tempo sullo stato ambientale dell’area.
Per quanto sopra esposto, si chiede al Sindaco:
-          di spiegare questa carenza di analisi e di controlli approfonditi e precisi sullo stato ambientale dell’area gestita dal 1992 fino al 2001 come discarica;
-          di raccogliere presso le strutture Provinciali e Regionali tutto il materiale riguardante le eventuali analisi e i controlli effettuati sia nel periodo di gestione della discarica (1992-2001) che nel periodo successivo (2001-2018) al fine di poter costituire non solo un indispensabile archivio di dati, ma il presupposto per attivare opportune collaborazioni finalizzate a idonei controlli sul sito gestito a discarica, proprio al fine di poterlo riutilizzare come “parco pubblico” e più in generale quale monitoraggio a tutela della saluta pubblica;
-          di ordinare nuove e più approfondite indagini in grado di definire con precisione e completezza lo stato ambientale del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee relativi all’area di discarica, anche a valle del sito;
-          di ordinare, in particolare, specifiche analisi sulla radioattività della zona, poiché la discarica contiene circa 870.000 m3 di fanghi della lavorazione dei lapidei, in gran parte costituiti dai fanghi derivanti dalla lavorazione dei graniti;
-          di mettere tutta questa documentazione a disposizione dei Consiglieri Comunali per poter costituire una Commissione Consigliare di controllo finalizzata a seguire sia le fasi di acquisizione dell’area al patrimonio comunale, sia al suo successivo riutilizzo come Parco Pubblico, che soprattutto quale concreta azione di tutela della salute pubblica. 
In attesa di urgente riscontro di questa interpellanza, con risposta al primo consiglio comunale utile, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Il Consigliere Comunale  Euro Mazzi

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