Al SINDACO del Comune di
Castelnuovo Magra - Con
determina n. 325 del 27/11/2017 è stato affidato il servizio di "indagine conoscitiva per la
caratterizzazione dell'area denominata ex Cava Filippi" alla società
Nec-labs s.r.l.s. di Genova al costo di €
5.319,20; spesa successivamente liquidata dopo la consegna dell'indagine svolta.
La
lettura di questa documentazione evidenziava che i parametri analizzati: “relativamente alle analisi esperite in via
preliminare sui campioni di terreno prelevati presso il lotto di terreno sito
nell’ex Cava Filippi - Castelnuovo Magra (SP) mostrano il RISPETTO dei limiti
di concentrazione della Tabella 1 colonna A Allegato 5 al Titolo V parte IV
della D.Lgs. 152/06 per terreni ad uso Verde Pubblico, Privato e Residenziale.
Si evidenzia inoltre che in merito ai parametri analizzati delle acque del lago
non si riscontra nessuna criticità particolare”. Tutto
nella norma; bene.
Ma ad una successiva lettura più “ragionata” sono emersi alcuni elementi che suscitano perplessità:
Ma ad una successiva lettura più “ragionata” sono emersi alcuni elementi che suscitano perplessità:
1) Nella
documentazione trasmessa dalla società incaricata dell’indagine conoscitiva per
la caratterizzazione dell'area non si fa riferimento esplicito all’utilizzo del
sito quale discarica (a suo tempo autorizzata dalla Regione con delibera n. 4469 del 18/10/1990 e n. 4268 del 18/9/1992). Nelle
suindicate determine esiste un solo riferimento all’attività di discarica, ma
appare elemento del tutto secondario. La scarsa rilevanza data alla gestione
della discarica svolta nel periodo 1992-2001 non costituisce una mera
dimenticanza formale, ma evidenzia come sia stato adottato un approccio non
idoneo alla realtà del sito esaminato. Nelle premesse della determina n. 325
del 27/11/2017 si fa riferimento al carattere “propedeutico” di queste indagini (“Ritenuto pertanto necessario effettuare un’indagine conoscitiva
propedeutica alla caratterizzazione dei terreni e delle acque, finalizzata al
ripristino ambientale dell’area e al successivo utilizzo pubblico”), ma
mancando il riferimento al procedimento di caratterizzazione di un sito
destinato a discarica, questo carattere “propedeutico”
appare incompleto e ambiguo, comunque non adeguato ad un sito dove in
precedenza è stata attivata una discarica;
Scavo per analisi, si vede la "marmettola bianca" |
2) La non idoneità
dell’approccio alla specifica realtà del sito è confermata dalle modalità dei
campioni esaminati: quelli relativi al terreno si sono limitati a prelevare i
campioni a profondità variabili da 0,00
a massimo 3,00 mt.; quelli relativi alle acque solo all’ingresso lago (acqua
superficiale), al centro lago (acqua superficiale e a profondità 3,5 mt); all'uscita
lago (acqua superficiale). Dalle foto allegate si percepisce immediatamente che
l’esito delle analisi non può rispecchiare la reale situazione del sito, perché
i campioni sono riferiti solo allo strato superficiale del terreno posto a
copertura della parte sottostante gestita a discarica; mentre l’analisi delle
acque riporta l’esame di quelle presenti in superficie, le quali derivano
dall’acqua piovana, dalle perdite del vicino canale lunense e dagli sversamenti
delle adiacenti fognature, che sono solo marginalmente in contatto con i
materiali abbancati nella sottostante zona di discarica.
Prelievi nelle acque presenti |
Insomma,
questo “Servizio di analisi
chimico-fisiche” non appare idoneo a raggiungere lo scopo di “Caratterizzare l’Area denominata Ex cava
Filippi - Castelnuovo Magra”, poiché occorre adottare una procedura più
specificamente attinente ad un sito gestito a discarica.
La
normativa vigente appare chiara nel definire la caratterizzazione ambientale come
quella procedura destinata ad accertare la sussistenza dei requisiti di qualità
ambientale del sito analizzato; nel caso di una discarica le indicazioni
prevedono procedure e analisi molto più complesse ed approfondite rispetto a
quelle effettivamente svolte con questo “Servizio”
che si è invece limitato ai materiali raccolti in superficie e del tutto avulse
dalla sottostante presenza di una discarica.
Scavo per analisi, si vede la "marmettola grigia" |
In definitiva,
questo “Servizio” è parziale e non è per
nulla in grado di definire lo stato ambientale del suolo, del sottosuolo e
delle acque sotterranee relativi all’area di discarica realizzata nella “Ex cava Filippi”.
Del
resto, nella richiesta inoltrata in data 4/9/2018 si domandava copia di “eventuali analisi effettuate sulle acque del
laghetto e del canale adiacente e nella falda a valle della discarica, nonché
copia di eventuali altre indagini e controlli periodici o straordinari
effettuati sulla discarica e sulle aree poste a valle della discarica stessa”.
Poiché non veniva inviata alcuna documentazione in merito alla richiesta, si
deve presumere una loro inesistenza (se invece ci fossero, si rinnova la
richiesta di invio di copia); questa carenza appare assai preoccupante proprio
perché l’area della ex Cava Filippi è stata gestita a discarica ed era specifico
obbligo (quanto meno della Provincia) effettuare periodici controlli di cui il
Comune doveva tenere traccia a testimonianza di una costante attenzione nel
tempo sullo stato ambientale dell’area.
Per quanto sopra esposto, si chiede al Sindaco:
-
di spiegare questa carenza di analisi e di controlli approfonditi e precisi
sullo stato ambientale dell’area gestita dal 1992 fino al 2001 come discarica;
-
di raccogliere presso le strutture Provinciali e Regionali tutto il
materiale riguardante le eventuali analisi e i controlli effettuati sia nel
periodo di gestione della discarica (1992-2001) che nel periodo successivo
(2001-2018) al fine di poter costituire non solo un indispensabile archivio di
dati, ma il presupposto per attivare opportune collaborazioni finalizzate a
idonei controlli sul sito gestito a discarica, proprio al fine di poterlo
riutilizzare come “parco pubblico” e più in generale quale monitoraggio a
tutela della saluta pubblica;
-
di ordinare nuove e più approfondite indagini in grado di
definire con precisione e completezza lo stato ambientale del suolo, del
sottosuolo e delle acque sotterranee relativi all’area di discarica, anche a
valle del sito;
-
di ordinare, in particolare, specifiche analisi sulla radioattività della
zona, poiché la discarica contiene circa 870.000 m3 di fanghi della lavorazione
dei lapidei, in gran parte costituiti dai fanghi derivanti dalla lavorazione
dei graniti;
-
di mettere tutta questa documentazione a disposizione dei Consiglieri
Comunali per poter costituire una Commissione Consigliare di controllo
finalizzata a seguire sia le fasi di acquisizione dell’area al patrimonio
comunale, sia al suo successivo riutilizzo come Parco Pubblico, che soprattutto
quale concreta azione di tutela della salute pubblica.
In attesa di urgente riscontro di questa interpellanza, con risposta al
primo consiglio comunale utile, l’occasione è gradita per porgere cordiali
saluti.
Il Consigliere Comunale Euro Mazzi
2) AREA EX FILIPPI: le previsioni urbanistiche: QUI
3) UN GRANDE CENTRO COMMERCIALE NELL’AREA EX FILIPPI?: QUI
- L’AREA DELLA EX FILIPPI: UNA OCCASIONE SPRECATA E UN ESEMPIO DI INCAPACITA’: QUI
- DISTRETTO PRODUTTIVO DELLA VIA AURELIA: tra incapacità, rischi ambientali e … “ci vorrebbe un amico” …: QUI
- Sentenza sulla Cava Filippi: primo atto favorevole al Comune, ma i problemi restano, anzi aumentano!!! : QUI
- RISCHIO AMIANTO A TAVOLARA E NON SOLO: OCCORRE RILEVARE LE EMERGENZE AMBIENTALI PRESENTI A CASTELNUOVO MAGRA: QUI
- UN NUOVO SUPERMERCATO A CASTELNUOVO?: QUI
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