Al Sindaco - Comune di
Castelnuovo Magra - Nei
prossimi giorni inizieranno le riunioni informative sulla partenza del servizio
di raccolta dei rifiuti “porta a porta” e siamo tutti contenti che finalmente
possa partire questo servizio e tutti speriamo nel suo reale successo, ma
aggiungiamo che non c’è nulla di cui essere particolarmente orgogliosi, poiché
la gestione della raccolta dei rifiuti sia a livello comunale che provinciale è
stata fino ad oggi un reale fallimento pagato assai caro dai cittadini non solo
con la TARI, ma anche con il diffuso degrado ambientale e con una miriade di
discariche disseminate sul territorio provinciale.
Questa
gestione fallimentare è ben rappresentato dal livello della raccolta differenziata
al 31/12/2014: la raccolta provinciale è al 32,15%, mentre quella del Comunale
di Castelnuovo è al 26,16% e quella di
Ortonovo al 14,89%; sono percentuali notevolmente distanti dagli obblighi
previsti dall’art. 205 del DLgs 152/2006 (il sessantacinque per cento entro il
2012).
Proprio
in conseguenza di questo basso livello di raccolta differenziata sorge
spontanea una prima domanda: poiché è noto che nel caso in cui a livello di
ambito territoriale ottimale non siano stati raggiunti gli obiettivi minimi di
raccolta differenziata previsti dall’art. 205 del d.lgs.152/2006, la Regione
applica conseguentemente una addizionale del 20 ora 40% sui rifiuti conferiti
in discarica, quanto è costata ai castelnovesi questa gestione fallimentare in
conseguenza dell’applicazione dell’ecotassa?
In
più occasioni il Sindaco Montebello si è detto convinto della riduzione dei
costi del servizio e quindi della TARI pagata dai residenti, circostanza che
sarebbe quanto mai auspicabile, ma con preoccupazione abbiamo verificato che
manca un vero e proprio progetto pluriennale per la gestione di questo servizio
di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, poiché per la partenza attuale del
servizio è stato utilizzato, insieme ad Ortonovo, un finanziamento regionale di
€ 100.000 concesso nel novembre 2014, con l’aggiunta di € 16.678,00 di
cofinanziamento da parte dei due comuni (delibera G.C. n. 98 del 29/09/2014).
Rivolgiamo, quindi, al Sindaco una seconda serie di domande: come mai dopo
tanti anni che si discute sul servizio “porta a porta” manca ancora un vero
progetto pluriennale? Come si può evitare che finiti gli effetti del
finanziamento regionale si arrivi nuovamente al blocco di tale servizio, come
avvenuto già più volte negli anni passati? Quanto costerà il nuovo servizio
rispetto a quello vecchio? Quanto si ricaverà dalla vendita dei materiali raccolti
in modo differenziato per giustificare una consistente riduzione dei costi e
della tassa?
In
passato, il sindaco Favini aveva promesso l’avvio della raccolta differenziata
entro pochi mesi dopo l’elezione del 2009, inizio del servizio poi spostato al
2011 e, infine, con l’adozione del progetto comprensoriale l’inizio era
previsto per il 2013; anche per questi progetti erano stati utilizzati vari
contributi regionali, ma il servizio “porta a porta” per utenze domestiche e
grandi utenze aveva fatto poca strada. In proposito, rivolgiamo al Sindaco una
terza serie di domande: come sono stati utilizzati quei fondi regionali (periodo
2008-2014) e che fine hanno fatto i mezzi a suo tempo comprati? Perché
Montebello afferma di aver anticipato il servizio “porta a porta” (che solo lui
dichiara essere stato previsto a partire dal gennaio 2017), quando questo
servizio avrebbe dovuto essere attivato già nel 2013? Come si intende
proseguire nei prossimi anni per assicurare una continuità a tale modalità di
raccolta?
Per
quanto sopra esposto, i sottoscriventi Consiglieri Comunali richiedono al
Sindaco una risposta urgente e puntuale al primo consiglio comunale
disponibile.
I Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi - Maria Luisa Isoppo - Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
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