Con
l’avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, l’occasione
del bilancio preventivo 2019 ci invita a svolgere alcune osservazioni sul
personale e sull’organizzazione comunale, anche come lascito per i futuri
consiglieri, poiché riteniamo che la “macchina comunale” necessiti non di
un mero “tagliando”, ma di una profonda “revisione” funzionale.
I dipendenti del
Comune nel 2019 sono 35, mentre nel 2009 erano 40 e nel 2001 erano 47, dunque,
in quasi 20 anni vi è stata una evidente riduzione dovuta in gran parte al
blocco delle assunzioni e ai vari pensionamenti.
Il costo del
personale per il 2019 è previsto in circa €
1,5 milioni, mentre nel 2009 ammontava a circa € 1,5 milioni e nel 2001
è stato di circa € 1,4 milioni;
dunque, questo costo è sostanzialmente rimasto inalterato, nonostante il calo di
occupati; questa invarianza è dovuta principalmente all’aumento del costo medio dei dipendenti. Infatti, il
costo medio del personale era nel
2001 di € 28.279,48, era nel 2009 di
€ 33.393,89 ed ora è di € 43.065,14; questo incremento è dovuto
in parte agli aumenti contrattuali, ma in parte anche all’aumento del prelievo
fiscale e contributivo.
Il costo del personale incide per il 27,31% sulle entrate correnti e rappresenta la voce di spesa più consistente del bilancio comunale.
Il costo del personale incide per il 27,31% sulle entrate correnti e rappresenta la voce di spesa più consistente del bilancio comunale.
A fronte di
questa riduzione dei dipendenti, in questi ultimi anni è emersa la tendenza ad esternalizzare i servizi comunali con la scusa della diminuzione del costo del personale e della spesa pubblica in
generale. Con l’esternalizzazione dei
servizi in realtà si è verificato un consistente aumento della voce “acquisti
di beni e servizi” che nel 2019 ammonta a ben € 2,7 milioni (pari al 52,56%
della spesa corrente). Dentro a questa voce ci sono non soltanto gli acquisti
di beni (che ovviamente non possono essere prodotti da un Comune), ma anche alcuni servizi (ad es. trasporto
alunni, mensa scolastica, ecc.) che in precedenza venivano svolti dal Comune
stesso con propria attrezzatura e propri dipendenti. La mancanza di dati
precisi e di serie storiche impedisce una valutazione attendibile e chiara, ma
si ha la sensazione che il processo di esternalizzazione
di molti servizi abbia comportato un sostanziale aumento della spesa a carico del bilancio comunale e a carico degli
utenti utilizzatori. Inoltre, alcune esternalizzazioni
hanno sviluppato il fenomeno delle partecipate che sono cresciute proprio
perché avevano rapporti sicuri e protetti con i Comuni. Il fenomeno delle esternalizzazioni è in continua
evoluzione, ma va tenuto sotto controllo proprio perché comporta aumenti di costo, scarsi controlli e assenza
di trasparenza.
La situazione
del personale comunale castelnovese appare caratterizzato da malessere e da disagi di varia natura, in gran parte dovuta ad una non adeguata organizzazione e alla mancanza di incentivi professionali.
In proposito,
ricordiamo come in un recente passato ci siamo occupati delle problematiche
relative allo spostamento degli uffici
dal Palazzo Cornelio in via Canale, di alcune vertenze legali, dello straordinario
non pagato, di alcuni provvedimenti
disciplinari, degli spostamenti di
personale da un ufficio all’altro, dell’assunzioni di personale a tempo determinato, dell’uso non consono dei
volontari.
Più volte
abbiamo espresso riserve sulla carenza
di incentivi legati al raggiungimento di veri obiettivi di efficienza e di
efficacia. Più volte abbiamo evidenziato come a fronte di valide professionalità e di adeguate
disponibilità presenti nei dipendenti comunali, vi sia ancora poco spazio per
la loro costante formazione sia di
carattere generale (per esempio sulla sicurezza, sugli aspetti legali, sulla
trasparenza, sul procedimento amministrativo, ecc.), che specialistica (sulle
competenze specifiche necessarie per un adeguato svolgimento del proprio
lavoro).
Spesso
abbiamo rilevato come manchi un reale progetto
organizzativo dei servizi comunali e come tutto sia legato allo spontaneo impegno dei singoli impiegati.
In
tal senso, più volte abbiamo evidenziato come la vicenda della fusione con Ortonovo e quella dei vari servizi associati e della loro poi successiva
chiusura, sia stata la prova della mancanza
di veri progetti di riorganizzazione, sostituiti da iniziative improvvisate oppure legate ad esigenze personali e a meri interessi partitici.
Qualche
passo in avanti è stato fatto nell’informatizzazione,
in particolare è apprezzato il progetto riguardante l’ufficio urbanistico, ma
siamo ancora lontani dall’utilizzare le opportunità informatiche per aumentare la produttività e rendere il
lavoro degli uffici più efficiente; ancora
oggi per esempio non è stata superata la rigidità nell'utilizzo del sistema
informatico e di programmi che non dialogano tra loro.
Manca
una visione di lungo periodo e la
predisposizione di idonei progetti di
riorganizzazione e di efficientamento che sarebbero strategici e decisivi
per incidere positivamente sul funzionamento dell’apparato comunale.
Nel
marzo 2016 la Giunta Comunale aveva incaricato la società Dasein srl di
svolgere una analisi organizzativa sulla
struttura comunale per l’importo di € 6.100,00; questa analisi però non ha
prodotto né un serio dibattito, né
significative modifiche organizzative.
Per
quanto lacunosa questa analisi partiva dalla constatazione dell’esistenza di diffusa inefficienza e di criticità individuate nella “staticità
organizzativa”
caratterizzata da: cattive consuetudini, disfunzionalità, resistenza al
cambiamento, assenza di coordinamento tra uffici ed aree, modalità operative
obsolete, gestione farraginosa e “spezzettata” di alcuni procedimenti
amministrativi trasversali, informatizzazione poco funzionale, elevato grado di
utilizzo del lavoro straordinario, scarsa interscambiabilità professionale fra
i vari servizi.
A
fronte di questa impietosa analisi organizzativa le indicazioni operative erano
alquanto generiche: a) “intervenire sui costi fissi di gestione (utenze,
patrimonio, acquisti)”; b)”analizzare l’organizzazione (i processi di lavoro, la formazione, la
valutazione)”; c) “investire in digitalizzazione”.
Altre
indicazioni erano, però, più precise come quelle riguardanti la necessità di
dotare il Comune:
-
di
figure professionali operanti con un livello di professionalità polivalente;
-
di
abbandonare il concetto di mansionario per assumere quello relativo alle
singole declaratorie della categoria di appartenenza basate sull’interdisciplinarietà
e sulle competenze trasversali;
-
di
utilizzare la formazione e la valutazione dei risultati quale mezzo per il
dipendente per migliorare la propria professionalità e per migliorare
l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa;
-
di
investire e aggiornare continuamente
gli strumenti informatici, i data base e le infrastrutture;
-
di
fornire ai responsabili dei vari servizi maggiori competenze di natura manageriale;
-
di
sviluppare il ricorso al personale
interno per vari progetti;
-
di
adottare un orario di ricevimento del
pubblico più omogeneo fra i diversi Servizi e di istituire uno sportello per il cittadino.
Poco
è stato fatto e ci pare che questa analisi sia stata l’ennesima occasione
sprecata.
Insomma,
manca il coraggio di attivare un
dibattito e un confronto serio con tutte le parti interessate su come deve
essere riorganizzato il Comune, come devono essere erogati i servizi e quale
ruolo devono svolgere i dipendenti comunali.
Il problema fondamentale riguarda la qualità e la capacità di gestire i mezzi
a disposizione: non è mai stata fatta una
politica di gestione del personale (formazione, produttività, ecc.), né
interventi sull’organizzazione del
lavoro e dei servizi, né un controllo
di gestione dei mezzi e dei flussi finanziari, ecc.
In
questo settore mancano le scelte politiche; non mancano le risorse visto che i
bilanci presentano annualmente consistenti avanzi di gestione.
l
problema è, quindi, “il manico, non la scopa”: una buona, efficace ed
efficiente democrazia impone l’alternanza di schieramenti nella gestione del
governo, perché solo dalla sana concorrenza di idee e di capacità, dal
confronto di progetti e programmi diversi può venire “il meglio” per
Castelnuovo; la possibilità di cambiare oggi a Castelnuovo esiste realmente ed
è un nostro dovere tentare.
Letto
per conto dei Consiglieri Comunali:
Euro
Mazzi - Maria Luisa Isoppo -
Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
(discorso
tenuto nel Consiglio Comunale del 18/2/2019)
Gli
altri interventi in occasione dell'approvazione del bilancio preventivo 2019:
-
TARI 2019: tra lievi cali e un servizio costoso …: QUI
- I SOLDI
CI SONO … MA MANCANO LE CAPACITÀ DI SPENDERLI BENE: QUI
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