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sabato 9 marzo 2019

UNA “MACCHINA” COMUNALE DA RIORGANIZZARE (seconda parte)

Con l’avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, l’occasione del bilancio preventivo 2019 ci invita a svolgere alcune osservazioni sul personale e sull’organizzazione comunale, anche come lascito per i futuri consiglieri, poiché riteniamo che la “macchina comunale” necessiti non di un mero “tagliando”, ma di una profonda “revisione” funzionale.
I dipendenti del Comune nel 2019 sono 35, mentre nel 2009 erano 40 e nel 2001 erano 47, dunque, in quasi 20 anni vi è stata una evidente riduzione dovuta in gran parte al blocco delle assunzioni e ai vari pensionamenti.
Il costo del personale per il 2019 è previsto in circa € 1,5 milioni, mentre nel 2009 ammontava a circa € 1,5 milioni e nel 2001 è stato di circa € 1,4 milioni; dunque, questo costo è sostanzialmente rimasto inalterato, nonostante il calo di occupati; questa invarianza è dovuta principalmente all’aumento del costo medio dei dipendenti. Infatti, il costo medio del personale era nel 2001 di € 28.279,48, era nel 2009 di € 33.393,89 ed ora è di € 43.065,14; questo incremento è dovuto in parte agli aumenti contrattuali, ma in parte anche all’aumento del prelievo fiscale e contributivo.
Il costo del personale incide per il 27,31% sulle entrate correnti e rappresenta la voce di spesa più consistente del bilancio comunale.
A fronte di questa riduzione dei dipendenti, in questi ultimi anni è emersa la tendenza ad esternalizzare i servizi comunali con la scusa della diminuzione del costo del personale e della spesa pubblica in generale. Con l’esternalizzazione dei servizi in realtà si è verificato un consistente aumento della voce “acquisti di beni e servizi” che nel 2019 ammonta a ben € 2,7 milioni (pari al 52,56% della spesa corrente). Dentro a questa voce ci sono non soltanto gli acquisti di beni (che ovviamente non possono essere prodotti da un Comune), ma anche alcuni servizi (ad es. trasporto alunni, mensa scolastica, ecc.) che in precedenza venivano svolti dal Comune stesso con propria attrezzatura e propri dipendenti. La mancanza di dati precisi e di serie storiche impedisce una valutazione attendibile e chiara, ma si ha la sensazione che il processo di esternalizzazione di molti servizi abbia comportato un sostanziale aumento della spesa a carico del bilancio comunale e a carico degli utenti utilizzatori. Inoltre, alcune esternalizzazioni hanno sviluppato il fenomeno delle partecipate che sono cresciute proprio perché avevano rapporti sicuri e protetti con i Comuni. Il fenomeno delle esternalizzazioni è in continua evoluzione, ma va tenuto sotto controllo proprio perché comporta aumenti di costo, scarsi controlli e assenza di trasparenza.
La situazione del personale comunale castelnovese appare caratterizzato da malessere e da disagi di varia natura, in gran parte dovuta ad una non adeguata organizzazione e alla mancanza di incentivi professionali.
In proposito, ricordiamo come in un recente passato ci siamo occupati delle problematiche relative allo spostamento degli uffici dal Palazzo Cornelio in via Canale, di alcune vertenze legali, dello straordinario non pagato, di alcuni provvedimenti disciplinari, degli spostamenti di personale da un ufficio all’altro, dell’assunzioni di personale a tempo determinato, dell’uso non consono dei volontari.
Più volte abbiamo espresso riserve sulla carenza di incentivi legati al raggiungimento di veri obiettivi di efficienza e di efficacia. Più volte abbiamo evidenziato come a fronte di valide professionalità e di adeguate disponibilità presenti nei dipendenti comunali, vi sia ancora poco spazio per la loro costante formazione sia di carattere generale (per esempio sulla sicurezza, sugli aspetti legali, sulla trasparenza, sul procedimento amministrativo, ecc.), che specialistica (sulle competenze specifiche necessarie per un adeguato svolgimento del proprio lavoro).
Spesso abbiamo rilevato come manchi un reale progetto organizzativo dei servizi comunali e come tutto sia legato allo spontaneo impegno dei singoli impiegati.
In tal senso, più volte abbiamo evidenziato come la vicenda della fusione con Ortonovo e quella dei vari servizi associati e della loro poi successiva chiusura, sia stata la prova della mancanza di veri progetti di riorganizzazione, sostituiti da iniziative improvvisate oppure legate ad esigenze personali e a meri interessi partitici.
Qualche passo in avanti è stato fatto nell’informatizzazione, in particolare è apprezzato il progetto riguardante l’ufficio urbanistico, ma siamo ancora lontani dall’utilizzare le opportunità informatiche per aumentare la produttività e rendere il lavoro degli uffici più efficiente; ancora oggi per esempio non è stata superata la rigidità nell'utilizzo del sistema informatico e di programmi che non dialogano tra loro.
Manca una visione di lungo periodo e la predisposizione di idonei progetti di riorganizzazione e di efficientamento che sarebbero strategici e decisivi per incidere positivamente sul funzionamento dell’apparato comunale.
Nel marzo 2016 la Giunta Comunale aveva incaricato la società Dasein srl di svolgere una analisi organizzativa sulla struttura comunale per l’importo di € 6.100,00; questa analisi però non ha prodotto né un serio dibattito, né significative modifiche organizzative.
Per quanto lacunosa questa analisi partiva dalla constatazione dell’esistenza di diffusa inefficienza e di criticità individuate nella “staticità organizzativa” caratterizzata da: cattive consuetudini, disfunzionalità, resistenza al cambiamento, assenza di coordinamento tra uffici ed aree, modalità operative obsolete, gestione farraginosa e “spezzettata” di alcuni procedimenti amministrativi trasversali, informatizzazione poco funzionale, elevato grado di utilizzo del lavoro straordinario, scarsa interscambiabilità professionale fra i vari servizi.
A fronte di questa impietosa analisi organizzativa le indicazioni operative erano alquanto generiche: a) “intervenire sui costi fissi di gestione (utenze, patrimonio, acquisti)”; b)”analizzare l’organizzazione (i processi di lavoro, la formazione, la valutazione)”; c) “investire in digitalizzazione”.
Altre indicazioni erano, però, più precise come quelle riguardanti la necessità di dotare il Comune:
-  di figure professionali operanti con un livello di professionalità polivalente;
-  di abbandonare il concetto di mansionario per assumere quello relativo alle singole declaratorie della categoria di appartenenza basate sull’interdisciplinarietà e sulle competenze trasversali;
-  di utilizzare la formazione e la valutazione dei risultati quale mezzo per il dipendente per migliorare la propria professionalità e per migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa;
-  di investire e aggiornare continuamente gli strumenti informatici, i data base e le infrastrutture;
-  di fornire ai responsabili dei vari servizi maggiori competenze di natura manageriale;
-  di sviluppare il ricorso al personale interno per vari progetti;
-  di adottare un orario di ricevimento del pubblico più omogeneo fra i diversi Servizi e di istituire uno sportello per il cittadino.
Poco è stato fatto e ci pare che questa analisi sia stata l’ennesima occasione sprecata.
Insomma, manca il coraggio di attivare un dibattito e un confronto serio con tutte le parti interessate su come deve essere riorganizzato il Comune, come devono essere erogati i servizi e quale ruolo devono svolgere i dipendenti comunali.
Il problema fondamentale riguarda la qualità e la capacità di gestire i mezzi a disposizione: non è mai stata fatta una politica di gestione del personale (formazione, produttività, ecc.), né interventi sull’organizzazione del lavoro e dei servizi, né un controllo di gestione dei mezzi e dei flussi finanziari, ecc.
In questo settore mancano le scelte politiche; non mancano le risorse visto che i bilanci presentano annualmente consistenti avanzi di gestione.
l problema è, quindi, “il manico, non la scopa”: una buona, efficace ed efficiente democrazia impone l’alternanza di schieramenti nella gestione del governo, perché solo dalla sana concorrenza di idee e di capacità, dal confronto di progetti e programmi diversi può venire “il meglio” per Castelnuovo; la possibilità di cambiare oggi a Castelnuovo esiste realmente ed è un nostro dovere tentare.
 
Letto per conto dei Consiglieri Comunali:
Euro Mazzi     -  Maria Luisa Isoppo     -  Giorgio Salvetti     -  Francesco Baracchini
(discorso tenuto nel Consiglio Comunale del 18/2/2019)
 
Gli altri interventi in occasione dell'approvazione del bilancio preventivo 2019:
- TARI 2019: tra lievi cali e un servizio costoso …: QUI
- I SOLDI CI SONO MA MANCANO LE CAPACITÀ DI SPENDERLI BENE: QUI

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