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sabato 23 marzo 2019

IL GIOCO DEL RIMANDARE AL FUTURO (5)

Il sindaco uscente Daniele Montebello vuole “succedere” a se stesso e ha iniziato la Sua campagna elettorale per le prossime elezioni del 26/5/2019; è sostenuto ancora una volta da una lista di coalizione di partiti (PD, Rifondazione Comunista e Psi) denominataUniti per Castelnuovo.
Mntebello e la Sua coalizione di partiti hanno coniato per l’attuale campagna elettorale uno slogan accattivante: “riparte … il futuro!”; è un motto molto simile a quello utilizzato per la precedente elezione del 2014 imperniato su: “radici nel futuro”.
Si tratta di slogan seducenti che giocano sull’accostamento di parole che esprimono concetti contrari: passato (radici/riparte) e futuro. Evidentemente Montebello e la Sua coalizione di partiti puntano molto sul “futuro”, cioè sullo spostamento in avanti dell’attenzione degli elettori, sfruttando la loro naturale predisposizione a sperare in un futuro migliore. Il “passato” c’è nello slogan, ma è posto in secondo piano rispetto ad un “futuro” che si auspica migliore; il messaggio trasmesso da questo slogan invita a trascurare il “passato”, poiché pone l’accento sull’attesa di un “futuro”.
Questo tipo di slogan è tipico di chi ha già “amministrato”, poiché sposta semplicemente l’attenzione altrove, cioè distrae gli elettori dalla sofferenza e dal disagio attuale attraverso la speranza in un futuro migliore.
Infatti, Montebello e la Sua coalizione di partiti hanno “amministrato” il Comune in questi ultimi cinque anni (2014-2019), mentre la coalizione di partiti raccolti nella lista “Uniti per Castelnuovo” ha sempre “diretto” il Comune di Castelnuovo dal 1995 al 2019, mentre dal 1946 al 1995 era stato il PCI a “governare” ininterrottamente questo Ente.
Nasce da questo lunghissimo “governo” comunale la necessità di puntare costantemente sul “futuro”, evitando così il giudizio su come effettivamente è stato “amministrato” il Comune e sui suoi problemi reali non risolti; è una strategia comunicativa che punta a differire il giudizio su ciò che è stato fatto (poco e non sempre bene) e sul molto che resta da fare.
In questo modo, si crea un’aspettativa futura e non si è costretti a dare spiegazioni su come si è “amministrato”.
Per esempio, è sconcertante dover spiegare perché non sono stati neanche capaci di copiare un bando relativo al trasporto scolastico del Comune di Legnago, non riuscendo ad  applicarlo a quello di Castelnuovo, vanificando così il bando stesso e sprecando circa € 11.200 di denaro pubblico, vicenda passata alla storia come “una barzelletta amministrativa”  (per approfondimenti vedere: QUI).
Oppure è imbarazzante spiegare perché il Comune è “impantanato” in ben tre cause amministrative (da dover pagare con denaro pubblico) per la gestione di via Lunense, una strada privata di circa 200 metri, diventata nella cronaca locale come “quer pasticiaccio brutto de … via Lunense” (per approfondimenti vedere: QUI).
Oppure è spiacevole dover spiegare perché non sono stati tutelati coloro che risiedono attorno all’Isola Ecologica dai deleteri effetti di inquinamento per rumori e polveri derivanti da una cattiva gestione del sito, vicenda oramai conosciuta come “la tribolazione di via Carbone” (per approfondimenti vedere: QUI).
E si potrebbe continuare con tanti altri esempi, ma per necessità di sintesi occorre rinviare semplicemente al blog (noipercastelnuovo.blogspot.com) dove la cattiva gestione amministrativa della Giunta Montebello è stata ampiamente e dettagliatamente illustrata e trattata.
Dunque, Montebello e la Sua coalizione di partiti utilizzano uno slogan sul “futuro” perché hanno fatto “poco e male” e, quindi, evitano di dare troppe spiegazioni sulla loro gestione amministrativa del Comune di Castelnuovo di questi ultimi anni, ma sollecitano la speranza su un “futuro” migliore.
È normale utilizzare slogan per sintetizzare concetti articolati, ma questi devono non solo essere efficaci (nel senso che devono persuadere mediate immediata suggestione), ma dovrebbero anche essere “veri”; dovrebbero cioè essere omogenei rispetto a ciò che realmente è stato fatto e indicare chiaramente la strada da percorrere, ma non dovrebbero essere fuorvianti o "giochi" di pura retorica propagandistica.
Va riconosciuto, però, che gli esiti elettorali hanno sempre dato ragione a loro; dunque, bisogna riconoscere la loro abilità comunicativa.
Quest'ultima constatazione fa capire quanto sia difficile far comprendere agli elettori la necessità di sfuggire dagli slogan accattivanti, seducenti e privi di reali contenuti; ma le molte difficoltà e i risultati elettorali non possono/non devono impedire di continuare a gridare che “il Re è nudo” almeno fino a che tutti da ultimo lo vedranno e lo sommergeranno con una risata generale.

Euro Mazzi
Consigliere comunale della lista civica “Noi per Castelnuovo”
 
Altri post collegati sulla campagna elettorale 2019:
1 - LA SVOLTA POSSIBILE: QUI
2 - LA SVOLTA: QUI
3 - LA SVOLTA PER CASTELNUOVO: QUI

4 - IL GIOCO DEGLI EQUIVOCI …: QUI
 

 

 

 

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