Il
sindaco uscente Daniele Montebello
vuole “succedere” a se stesso e ha iniziato la Sua campagna elettorale per le prossime
elezioni del 26/5/2019; è sostenuto ancora una volta da una lista di coalizione di partiti (PD,
Rifondazione Comunista e Psi) denominata “Uniti per Castelnuovo”.
Mntebello e la Sua coalizione di partiti hanno coniato per
l’attuale campagna elettorale uno slogan accattivante: “riparte … il futuro!”; è
un motto molto simile a quello utilizzato per la precedente elezione del 2014 imperniato
su: “radici
nel futuro”.
Si tratta di slogan seducenti che
giocano sull’accostamento di parole che esprimono concetti contrari: passato
(radici/riparte) e futuro. Evidentemente Montebello
e la Sua coalizione di partiti
puntano molto sul “futuro”, cioè sullo spostamento in avanti dell’attenzione degli
elettori, sfruttando la loro naturale predisposizione a sperare in un futuro
migliore. Il “passato” c’è nello slogan, ma è posto in secondo piano rispetto
ad un “futuro” che si auspica migliore; il messaggio trasmesso da
questo slogan invita a trascurare il “passato”, poiché pone l’accento
sull’attesa di un “futuro”.
Questo tipo di slogan è tipico di chi ha già “amministrato”, poiché sposta semplicemente l’attenzione altrove, cioè distrae gli elettori dalla sofferenza e dal disagio attuale attraverso la speranza in un futuro migliore.
Questo tipo di slogan è tipico di chi ha già “amministrato”, poiché sposta semplicemente l’attenzione altrove, cioè distrae gli elettori dalla sofferenza e dal disagio attuale attraverso la speranza in un futuro migliore.
Infatti,
Montebello e la Sua coalizione di partiti hanno “amministrato”
il Comune in questi ultimi cinque anni (2014-2019), mentre la coalizione di partiti raccolti nella
lista “Uniti per Castelnuovo” ha sempre “diretto” il Comune di
Castelnuovo dal 1995 al 2019, mentre dal 1946 al 1995 era stato il PCI a “governare”
ininterrottamente questo Ente.
Nasce
da questo lunghissimo “governo” comunale la necessità di puntare costantemente sul “futuro”,
evitando così il giudizio su come effettivamente è stato “amministrato” il Comune e
sui suoi problemi reali non risolti; è una strategia comunicativa che punta a differire il giudizio su ciò che è
stato fatto (poco e non sempre bene) e sul molto che resta da fare.
In
questo modo, si crea un’aspettativa futura e non si è costretti a dare
spiegazioni su come si è “amministrato”.
Per esempio, è sconcertante dover spiegare perché non sono stati neanche capaci di copiare un bando relativo al trasporto scolastico del Comune di Legnago, non riuscendo ad applicarlo a quello di Castelnuovo, vanificando così il bando stesso e sprecando circa € 11.200 di denaro pubblico, vicenda passata alla storia come “una barzelletta amministrativa” (per approfondimenti vedere: QUI).
Per esempio, è sconcertante dover spiegare perché non sono stati neanche capaci di copiare un bando relativo al trasporto scolastico del Comune di Legnago, non riuscendo ad applicarlo a quello di Castelnuovo, vanificando così il bando stesso e sprecando circa € 11.200 di denaro pubblico, vicenda passata alla storia come “una barzelletta amministrativa” (per approfondimenti vedere: QUI).
Oppure
è imbarazzante spiegare perché il Comune è “impantanato” in ben tre
cause amministrative (da dover pagare con denaro pubblico) per la gestione di
via Lunense, una strada privata di circa 200 metri, diventata nella cronaca
locale come “quer pasticiaccio brutto de … via Lunense” (per approfondimenti vedere: QUI).
Oppure
è spiacevole dover spiegare perché non sono stati tutelati coloro che risiedono
attorno all’Isola Ecologica dai deleteri effetti di inquinamento per rumori e
polveri derivanti da una cattiva gestione del sito, vicenda oramai conosciuta
come “la tribolazione di via Carbone” (per approfondimenti vedere: QUI).
E
si potrebbe continuare con tanti altri esempi, ma per necessità di sintesi occorre
rinviare semplicemente al blog (noipercastelnuovo.blogspot.com)
dove la cattiva gestione amministrativa della Giunta Montebello è stata ampiamente e dettagliatamente illustrata e trattata.
Dunque,
Montebello e la Sua coalizione di partiti utilizzano uno
slogan sul “futuro” perché hanno fatto “poco e male” e, quindi,
evitano di dare troppe spiegazioni sulla loro gestione amministrativa del
Comune di Castelnuovo di questi ultimi anni, ma sollecitano la speranza su un “futuro”
migliore.
È
normale utilizzare slogan per sintetizzare concetti articolati, ma questi
devono non solo essere efficaci (nel senso che devono persuadere mediate immediata
suggestione), ma dovrebbero anche essere “veri”; dovrebbero cioè essere
omogenei rispetto a ciò che realmente è stato fatto e indicare chiaramente la
strada da percorrere, ma non dovrebbero essere fuorvianti o "giochi" di pura retorica
propagandistica.
Va
riconosciuto, però, che gli esiti elettorali hanno sempre dato ragione a loro;
dunque, bisogna riconoscere la loro abilità comunicativa.
Quest'ultima constatazione fa capire quanto sia difficile far comprendere agli elettori la necessità di sfuggire dagli slogan accattivanti, seducenti e privi di reali contenuti; ma le molte difficoltà e i risultati elettorali non possono/non devono impedire di continuare a gridare che “il Re è nudo” almeno fino a che tutti da ultimo lo vedranno e lo sommergeranno con una risata generale.
Quest'ultima constatazione fa capire quanto sia difficile far comprendere agli elettori la necessità di sfuggire dagli slogan accattivanti, seducenti e privi di reali contenuti; ma le molte difficoltà e i risultati elettorali non possono/non devono impedire di continuare a gridare che “il Re è nudo” almeno fino a che tutti da ultimo lo vedranno e lo sommergeranno con una risata generale.
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