Ho letto il comunicato del PD castelnovese
inerente la scelta di ricandidare l’attuale sindaco Daniele Montebello, a cui
faccio i miei personali auguri, ma sono rimasto stupito dalla definizione di “lista
civica” data a “Uniti per Castelnuovo”.
Lo stupore deriva dalla contraddizione
insita nel comunicato del PD castelnovese, dato che la lista “Uniti per
Castelnuovo” viene descritta prima come “lista civica” e poi come il frutto di un accordo tra partiti “presenti sul territorio (Partito
Democratico, Officina Rossa, Partito Socialista, Sinistra Italiana)”; dunque, “Uniti per Castelnuovo” è
il frutto di un accordo tra diversi
partiti.
Il fatto stesso che il comunicato provenga
da un partito (il PD) e che la lista sia il frutto di un accordo tra partiti
(PD, Rifondazione Comunista, PSI, SI) qualifica la lista “Uniti per
Castelnuovo” come “lista di coalizione tra partiti” e non come “lista
civica”.
Per esempio, una “lista di coalizione” nasce da un
accordo sulla “spartizione degli incarichi”; in tal senso vorrei ricordare che
nel giugno 2014, nel corso del primo consiglio comunale riservato alla
cerimonia di investitura del neo sindaco Montebello, vi era stata la prima ufficiale
spaccatura nella maggioranza di “Uniti per Castelnuovo” con il “distinguo” dei due candidati di Rifondazione
Comunista eletti e con il “mal di
pancia” di altri due
consiglieri del PD proprio per il mancato rispetto degli accordi di “spartizione”
degli assessorati (in merito alle polemiche sollevate da Rifondazione Comunista vedere: QUI). Questo “mal di
pancia” si è ripetuto più volte nei quattro anni successivi e,
quindi, sono state molte le pratiche che hanno visto i due consiglieri di
Rifondazione Comunista distinguersi per dissenso di “partito”. Del resto, proprio
l’accordo sulla “spartizione” degli assessorati è stato molto presente nell’attuale
compromesso per la riconferma di Daniele Montebello.
Un “lista civica” presuppone l’assenza
di partiti e dei relativi simboli; non contempla accordi tra partiti; non
pratica “spartizioni”. Una “lista civica” è il frutto di una
unione tra “cittadini” indipendentemente dalla loro appartenenza partitica
o dalle loro precedenti esperienze o militanze; normalmente in una “lista
civica” il collante è rappresentato dalla condivisione di un programma,
da rapporti “personali” e di “gruppo” molto forti, da una metodologia di
confronto sui problemi e non sugli schieramenti. In una "lista civica", per
esempio, normalmente i vari candidati si “pagano” la campagna elettorale e non
utilizzano né le risorse né le strutture di partito.
Non si tratta di pure distinzioni terminologiche, ma
di un vero e proprio modo di essere e di fare politica e amministrazione.
Gli elettori devono sapere se una lista è “civica” o è una “coalizione tra partiti”, in caso contrario si fa confusione.
Quindi, spero che l’utilizzo della qualifica “lista civica” da parte del PD castelnovese sia il frutto di una svista, poiché in caso contrario si tratterebbe di una comunicazione fuorviante, tesa a giocare sull’equivoco.
E se il buongiorno si vede dal primo comunicato … sarà una campagna elettorale molto calda.
Gli elettori devono sapere se una lista è “civica” o è una “coalizione tra partiti”, in caso contrario si fa confusione.
Quindi, spero che l’utilizzo della qualifica “lista civica” da parte del PD castelnovese sia il frutto di una svista, poiché in caso contrario si tratterebbe di una comunicazione fuorviante, tesa a giocare sull’equivoco.
E se il buongiorno si vede dal primo comunicato … sarà una campagna elettorale molto calda.
Consigliere comunale della lista civica “Noi per Castelnuovo” (da "Comunicato stampa")
Altri
post collegati sulla campagna elettorale 2019:
1 - LA SVOLTA POSSIBILE: QUI2 - LA SVOLTA: QUI
3 - LA SVOLTA PER CASTELNUOVO: QUI
Nessun commento:
Posta un commento