Il
bilancio preventivo 2019 ricalca quelli precedenti sia per impostazione che per
risultati e, dunque, è inevitabile ripetere osservazioni già svolte in
precedenza.
Le
risorse a disposizione (entrate finali) ammontano a circa € 6,8 milioni (in
media rispetto alle entrate conseguite nel periodo 2014-19); queste somme sono un ammontare adeguato e sufficiente per
far fronte alle spese finali di circa € 6,9 milioni, dimostrando come il bilancio castelnovese non
abbia alcuna carenza di risorse e, del resto, non le ha mai avute neanche
negli anni precedenti.
Al
contrario, la costante presenza di
consistenti avanzi nei vari bilanci annuali dimostra che ci sono abbondanti risorse, talmente abbondanti da
non essere spese in tempi normali: al 31/12/2018 è previsto un avanzo
disponibile di circa € 400/mila, mentre abbiamo avuto anche avanzi ancora più
consistenti, come avvenuto nel 2015 di circa € 1 milione. Questi
consistenti avanzi testimoniano dell’abbondanza delle risorse a disposizione e
di una incapacità a spenderle adeguatamente; anzi è lecito chiedersi se la permanenza di tasse,
imposte e tariffe ad un livello così elevato sia pienamente giustificato visto
che poi comunque avanzano.
In tal senso,
una conferma ci perviene dalla costante presenza di consistenti residui attivi
e passivi, questi residui dimostrano (da una parte) una lentezza
nella capacità di riscossione delle entrate, ma (dall'altra) una evidente indolenza
nello spendere le risorse disponibili.
Questa
abbondanza di risorse deriva da una elevata pressione fiscale, in questi
anni tale pressione non è aumentata ma neanche scesa in modo
significativo, comunque si mantiene su livelli alti, registrando solo leggere
variazioni in più o in meno presenti in ogni bilancio annuale.
La pressione
fiscale di origine comunale sulle famiglie è prevista nel 2019 in circa € 1.434,21
un livello leggermente superiore alla media di periodo pari a circa € 1.430,68;
per comprenderne l’alto livello occorre fare un confronto con i periodo
precedenti: infatti, negli anni 80 la pressione fiscale comunale ammontava a
circa € 189; negli anni 90 era aumentata a € 582; nella prima
decade del 2000 aumentava ancora a € 1.012.
L’abbondanza di risorse è, altresì, confermata da
entrate correnti ben superiori alla spesa corrente, nel 2019 è
prevista una differenza di ben € 411/mila (superiore alla media di periodo pari
a circa € 347/mila); questa differenza è un fatto positivo in sé, ma se
le risorse rimangono troppo elevate per lunghi periodi decade progressivamente
lo stimolo ad agire sull’efficienza e sull’efficacia della spesa corrente e
quest’ultima non viene assoggettata a processi di riduzione e di
efficientamento.
La spesa corrente
nel 2019 è prevista in € 5,1 milioni ad un livello più basso della media
di periodo pari a € 5,3 milioni, ma questa riduzione non deriva da processi di ristrutturazioni
o di riorganizzazioni dei vari servizi comunali, ma soltanto dalla mancanza di
idee e di coraggio nello spendere le tante risorse che si hanno a disposizione.
Ma proprio perché c’è abbondanza di risorse viene disincentivato
un positivo processo di revisione della
spesa corrente.
Abbiamo più
volte segnalato come in questi ultimi anni vi sia stato un lento irrigidimento
della spesa comunale; le tre voci di bilancio relative a spesa del
personale, spesa gestione dei rifiuti, rimborso prestiti nel 2019
ammontano a € 2,2 milioni pari al 59,51% delle entrate correnti, in
miglioramento rispetto al 2018 (62,03%) e rispetto ad una media
decennale del 59,98%.
In conseguenza
di questo irrigidimento della spesa, sempre minori risorse sono destinate per
finanziare tutti gli altri servizi erogati dal Comune, limitando
conseguentemente la reale capacita di gestione politica del Comune.
I
servizi a domanda individuale (asilo nido, mense, impianti sportivi, servizi
cimiteriali, a cui devono essere aggiunti i servizi di trasporto alunni)
destano preoccupazioni, non solo per il costo che rimane a carico del bilancio
comunale una somma che supera mediamente € 160.000, ma proprio per la non
positiva gestione di tali servizi.
In
questi ultimi anni abbiamo raccolto molte lamentele e svolto vari interventi
sulla gestione della mensa che costa circa € 290.000, in particolare per quanto
riguardava: alcuni incidenti sul lavoro gravi, le proroghe irregolari
nell’appalto, alcune fatturazioni non conformi con danno per la collettività,
un appalto annullato per errori commessi, un appalto replicato, nonché
disservizi vari e una qualità del cibo non eccelso.
Vorremmo
ricordare come proprio grazie alle nostre critiche sulle proroghe dell’appalto
che siete stati costretti a fare un nuovo bando di gara nell’ottobre del 2015,
gara che ha portato ad un risparmio per il Comune e per le famiglie paganti,
mentre con le proroghe erano state perpetuati costi più elevati rispetto a
quelli più bassi poi raggiunti con la gara.
Viva preoccupazione desta la gestione degli
impianti sportivi non solo per lo scarso apporto di entrate (solo € 3.050), ma
soprattutto per i costi che comunque restano in capo alla collettività (circa €
77/mila). In più occasioni abbiamo criticato sia la convenzione con la quale
nel 2010 sono stati affidati le varie strutture sportive presenti nel
territorio comunale, che la totale assenza di controlli da parte comunale sulla
loro gestione. Grazie alle nostre iniziative critiche, il precedente segretario
comunale aveva attivato nel 2016
un procedimento amministrativo per contestare una serie di gravi inadempienze
quali: il mancato versamento alle scadenze del canone annuo; il mancato
pagamento della TARI; il mancato adeguamento della polizza assicurativa per
rischi di responsabilità civile verso terzi; la mancata attivazione della
polizza cauzionale. Ricordiamo in proposito che siamo stati contrari alla Vostra
iniziativa di revocare nel febbraio 2018 la determina n. 19 del 26/1/2018 di
risoluzione della convenzione stessa, iniziativa grottesca passata alla storia
come “la revoca della revoca”.
Abbiamo espresso in più occasioni
critiche sulle promesse del sindaco nel realizzare il nuovo
campo da gioco del calcio a seguito delle pressanti richieste del gestore. Il
rifacimento del campo da gioco calcio è sicuramente una esigenza da tenere in
considerazione, ma non ci sembra un intervento prioritario rispetto per esempio
alla realizzazione di una adeguata palestra per le scuole e per i cittadini.
Soprattutto
questa eventuale realizzazione rischia di aggrovigliare ancora di più la già
confusa situazione della concessione, poiché non sono chiari i rapporti con il
gestore in merito alla quantificazione delle opere da lui eseguite e la loro
modalità di “pagamento” da parte del Comune per diventarne effettivamente
proprietario. Insomma una gestione assai confusa e pericolosa per gli assetti
finanziari futuri del Comune stesso e quindi, a noi pare che sarebbe stato
meglio fare il punto della situazione prima di prendere altre decisioni e di
fare altre realizzazioni.
Anche
sul servizio del trasporto scolastico siamo stati costretti ad intervenire in
più occasioni con critiche soprattutto riguardanti la gestione degli appalti e
delle proroghe irregolari concesse in più occasioni. Per esempio, nel 2001 veniva
affidata all’ATC la gestione dei trasporti alunni, più volte prorogata e il cui
costo nell’ultimo anno 2010-11 ammontava a € 173.000: è bastato indire un
appalto aperto per obbligare la stessa ATC a offrire nello stesso anno un costo
più basso di ben € 29.000 annui. La stessa circostanza si è ripetuta nel 2016:
l’indizione della gara ha permesso di risparmiare circa € 24/mila annui
rispetto al costo perpetuato con le proroghe irregolari da noi criticate. In
proposito, bisogna ricordare anche l’appalto andato deserto per i refusi
“comici” del famoso bando del 2015 mal copiato da quello del Comune di Legnago
che però è costato alla collettività circa € 12/mila, passando alla storia come
una “barzelletta amministrativa”.
In
generale, per tutti questi servizi, abbiamo più volte espresso le nostre
riserve sulle Vostre scelte di politica tariffaria di tipo “populista”: cioè
basse tariffe e alto costo in carico al bilancio comunale, in quanto mira al facile
consenso degli utilizzatori, scaricando sulla collettività costi crescenti e
importanti.
Il
grado di copertura dei servizi a domanda individuale rappresenta un welfare al
contrario: il bilancio comunale finanzia sia gli utenti bisognosi, sia quelli meno
bisognosi, ma anche quelli benestanti, poiché le tariffe non coprono generalmente
i costi del servizio.
Noi
riteniamo che vanno adeguatamente aiutate le persone disagiate e meno abbienti,
ma non si può finanziare chi non ne ha bisogno. Se il motivo di una politica di
basse tariffe trova una giustificazione negli alti costi di gestione, occorre
semmai puntare su una migliore organizzazione, una maggiore efficienza, un controllo
di gestione finalizzato ad una riduzione dei costi e a tariffe più articolate
in rapporto al reddito effettivo, destinando le risorse pubbliche a chi ne ha
veramente bisogno.
Inoltre,
gli interventi di sostegno devono trovare una opportuna “trasparenza”, affinché
si riducano al massimo i rischi di
gestione puramente clientelare.
Noi
siamo contrari alla politica dei bonus che Voi ampiamente praticate in diversi
settori (basta ricordare i contributi agli universitari e le agevolazione sulla
TARI) per coprire le Vostre carenze nel controllo della gestione
amministrativa; non si tratta solo di raccogliere
tasse e redistribuire bonus, si tratta semmai di intervenire con razionale
costanza per rendere efficienti i servizi e ridurne i costi,
non come semplice slogan, ma come un effettivo impegno politico e
amministrativo.
In
questo gli appartenenti al gruppo consigliare "NOI PER CASTELNUOVO" sono nettamente, ma orgogliosamente alternativi al Vostro modo di
governare.
Letto a nome dei Consiglieri
Comunali:
Euro
Mazzi - Maria Luisa Isoppo -
Giorgio Salvetti - Francesco Baracchini
(discorso tenuto nel Consiglio Comunale del 18/2/2019)
Gli altri interventi in occasione dell'approvazione del bilancio preventivo 2019:
- TARI 2019: tra lievi cali e un servizio costoso …: QUI
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