Costo dei principali servizi offerti al cittadino - I servizi a domanda individuale (asilo nido, mense, impianti sportivi,
servizi cimiteriali) a cui devono essere aggiunti i servizi di trasporto alunni
destano preoccupazioni, non solo per il costo che rimane a carico del bilancio
comunale una somma che supera mediamente i 250.000 euro, ma proprio per la
gestione di tali servizi.
Il recente nostro intervento sulla gestione mensa ha rilevato: due
incidenti sul lavoro gravi, proroghe irregolari nell’appalto, fatturazioni non
conformi con danno per la collettività: il tutto in favore di una delle più
importanti cooperative legate al sistema della cooperazione in qualche modo
collegata al partito al potere, cioè il PD. Abbiamo l’impressione che altre
situazioni siano in qualche maniera analoghe.
Viva preoccupazione desta la gestione degli impianti sportivi non solo
per lo scarso apporto di entrate, ma soprattutto per i costi che comunque
restano in capo alla collettività. In tale contesto si leggono di promesse del
sindaco e richieste pressanti del gestore per altri importanti interventi. A
noi pare che si debba fare il punto della situazione prima di prendere altre
decisioni.
In generale, per tutti questi servizi, non condividiamo le scelte di
politica tariffaria della Vostra
Amministrazione che appaiono aventi una natura
populista: cioè basse tariffe e alto costo in carico al bilancio comunale. In
questa maniera si mira soltanto ad un facile consenso degli utilizzatori, ma si
scaricano sulla collettività costi crescenti e importanti.
Il grado di copertura dei servizi a domanda individuale rappresenta un
welfare al contrario: il bilancio comunale finanzia sia utenti bisognosi, sia
meno bisognosi, ma anche quelli benestanti, poiché le tariffe non coprono i
costi del servizio.
Noi riteniamo che vanno adeguatamente aiutate le persone disagiate e
meno abbienti, ma non si può finanziare chi non ne ha bisogno. Se il motivo di
una politica di basse tariffe trova una giustificazione negli alti costi
occorre semmai puntare su migliore organizzazione, maggiore efficienza,
controllo di gestione finalizzati ad una riduzione dei costi e a tariffe più
articolate in rapporto al reddito effettivo, destinando le risorse pubbliche a
chi ne ha veramente bisogno.
Inoltre, gli interventi di sostegno devono trovare una opportuna
“trasparenza” affinché si riducano al
massimo i rischi di gestione puramente clientelare.
Non si tratta solo di raccogliere tasse e redistribuire contributi, Voi
pensate la raccolta delle risorse economiche da «dare», da distribuire e basta.
In realtà, questo non è welfare, ma solo assistenza
e beneficenza istituzionale, amministrata tra l’altro con costi
elevati a carico della collettività.
Affermare che occorre rendere efficienti i servizi e ridurne i costi
può apparire un semplice slogan, ma invece può essere un effettivo impegno politico
e amministrativo. Un esempio. Nel 2001 veniva affidata all’ATC la gestione dei
trasporti alunni il cui costo nell’ultimo anno 2010-11 ammontava a €
173.000: è
bastato indire un appalto aperto per obbligare la stessa ATC a offrire nello
stesso anno un costo più basso di ben € 29.000 annui. Questo è un semplice
esempio realmente accaduto nel nostro comune, ma molto si può fare basta
volerlo.
Il Consigliere MARIA LUISA ISOPPO, anche a nome dei Consiglieri Euro Mazzi, Giorgio Salvetti e Francesco Baracchini
Ma questa amministrazione è veramente intenzionata a volerlo???
Dubitiamo fortemente anche alla luce del nuovo bando sulla mensa dove è
incomprensibile la scelta di fare una gestione comune con Ortonovo: non sono
spiegate le motivazioni e i risvolti organizzativi, né le convenienze.
C’è una soglia da non superare e,
anzi, occorre trovare soluzioni perché nell’area dell’assistenza sociale il
concorso alla spesa dei servizi al momento della fruizione si riduca invece di
aumentare. Non è accettabile che il Comune paghi circa 110.000 euro all'anno per
solo 36 bambini al nido, mentre i genitori devono pagare 353 mensili: non è welfare, ma un’offerta di mercato gestita da
amministrazioni pubbliche. L’accoglienza dei bambini piccoli è un bene comune,
e non un bene con corrispettivo, senza solidarietà sociale. I Comuni si
difendono adducendo i costi di gestione, ma è anche loro compito trovare modalità
meno costose che a volte non vengono prese in considerazione. Più in
generale, va un po’ smontato il lamento sulla mancanza di risorse, perché i
tagli effettuati negli ultimi anni hanno inciso relativamente sul sociale e ben
di più su altre voci.
Il Consigliere MARIA LUISA ISOPPO, anche a nome dei Consiglieri Euro Mazzi, Giorgio Salvetti e Francesco Baracchini
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