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giovedì 2 luglio 2015

I COSTI FISSI E RIGIDI DEL BILANCIO COMUNALE (Prima parte)

Nel Bilancio di un ente locale ci sono poste che per dimensione quantitativa e qualitativa rilevante assumono una importanza strategica per comprendere le problematiche e la gestione politica e amministrativa adottata.
In generale si fa riferimento al grado di rigidità, individuando nel costo del personale, nel livello complessivo dell’indebitamento, nell’esposizione netta per interessi passivi che rappresenta il grado di rigidità classico che per Castelnuovo si attesta intorno al 38%. Ma se a queste due voci si somma la spese per la gestione dei rifiuti che attualmente rappresenta la spesa più rilevante sostenuta dal nostro bilancio abbiamo un grado di rigidità più preciso e ammonta al 66,48%, cioè su 100 euro di entrate correnti ben 66 vengono spese solo per tre voci, lasciando disponibili solo 1.7 milioni per ripagare tutti gli altri costi amministrativi.

Poiché solo la spesa per rimborso prestiti sta calando in conseguenza della non stipula di nuovi prestiti, mentre la spesa per il personale sta aumentando e quella per la gestione dei rifiuti è aumentata tantissimo, nel contesto di un livello di entrate correnti che ha quasi raggiunto il suo livello massimo. In questo contesto la situazione desta evidenti preoccupazioni e segnala che sul versante
della gestione dei rifiuti e della riorganizzazione della macchina comunale occorre avviare una urgente manovra tesa alla riduzione dei costi.
Ma a questo grado di rigidità allargato (comprendente appunto costo del personale, rimborso prestiti e gestione rifiuti) altre voci assumono ora una rilevanza strategica: il possesso di partecipazioni in società e la disponibilità di enti strumentali, nonché i servizi erogati (in particolare quelli a domanda individuale) che rappresentano voci le cui dinamiche è opportuno sviluppare un approfondimento. Sotto questo profilo l’analisi della Giunta è assai carente, poiché si limita a registrare gli eventi ma non ne comprende né l’importanza né è tesa a elaborare proposte e progetti volti a operare con minori risorse, ma facendo di più in termini di erogazione e di migliore funzionalità dei servizi. Cioè occorre impostare una seria politica tesa a “fare di più con meno”, puntando su efficienza, economicità ed efficacia.
Per questo vogliamo dedicare una specifica analisi di alcune problematiche inerenti questi aspetti, poiché tutte queste voci (costo del personale, rimborso prestiti, gestione rifiuti, gestione delle partecipazioni e i servizi erogati) rappresentano fenomeni economico, finanziario e organizzativo che hanno un impatto strutturale nella complessa dinamica dell’equilibrio del bilancio corrente del Comune, per cui la valutazione sul grado della loro sostenibilità nel tempo, tesa ad escludere il bisogno di interventi eccezionali che esulano dalla normale programmazione di bilancio, va esaminata e commentata.
-    Costo e dinamica del personale
Il Comune generalmente eroga servizi e utilizza un proprio personale la cui spesa per la sua dimensione finanziaria consistente, è il principale fattore di rigidità del bilancio corrente, dato che il margine di manovra nella gestione ordinaria si riduce quando il valore di questo parametro tende a crescere. Il costo totale degli stipendi (oneri diretti e indiretti) dipende dal numero e dal livello di inquadramento dei dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato, a cui va sommata quelli con contratto a tempo determinato o con un rapporto di lavoro flessibile. Il costo del personale è salito da  1.282.601,10 a 1.448.717,18 ritornando ai livelli del 2011, frutto dell’aumento di 2 unità,
ma anche dell’aumento del costo medio del personale ammontante a 40.242,14, conseguentemente anche l’incidenza sulle entrate correnti è crescita di tre punti al 24,32%. Dopo un periodo di calo questo aumento costituisce un elemento di maggiore rigidità. Se la situazione del nostro Comune rispetta comunque i vincoli imposti dalle norme in materia di coordinamento della finanza pubblica e non richiede alcun intervento correttivo con carattere d’urgenza, registriamo però molti problemi.
Abbiamo la fortuna di avere un personale generalmente disponibile e impegnato, conscio dei propri doveri, ma abbiamo la sensazione di una inadeguatezza dell’apparato politico perché è assente una vera politica di gestione del personale sia sul piano organizzativo che su quello professionale. Ci limitiamo a fare solo alcuni esempi: manca una costante formazione professionale, manca un progetto organizzativo, manca una premialità legata agli obiettivi  e all’impegno profuso, manca una valutazione delle prestazioni sia a livello di ufficio che a livello individuale, manca una programmazione delle necessità a medio e lungo periodo. Manca in generale un progetto organizzativo imperniato sulla informatizzazione degli uffici, sulla accessibilità reale dei dati e delle informazioni in possesso del Comune. Anche il sindacato non svolge un vero ruolo di tutela professionale dei lavoratori, né svolge il ruolo di pungolo positivo verso l’Amministrazione Comunale, in quanto sembra appiattito sul piano della consonanza e del puro sostegno politico.
Il ruolo giocato dal sindacato nel periodo del progetto di fusione e di unione con Ortonovo è stato veramente lacunoso lasciando soli e abbandonati al loro destino gli impiegati coinvolti, i quali hanno dovuto affrontare la situazione solo con il loro personale impegno, le proprie capacità, insomma i lavoratori coinvolti se la sono dovuta sbrigare da soli.
Incomprensibile, poi, la gestione dell’ufficio tecnico e dei lavori pubblici: prima divisi, poi riunificati e ora nuovamente divisi. In questo andirivieni di contrastanti decisioni non se ne vede il significato reale se non la capricciosità e la scelta penalizzante per alcuni rispetto ad altri.
Non sono trasparenti le gestioni di personale che viene in varia misura utilizzato a tempo determinato o tramite enti esterni; non sono certamente di buon esempio le assunzioni in sanatoria avvenute in passato per regolarizzare i cosiddetti precari in quanto rappresentano una violazione costituzionale dell’art. 97 della Costituzione, poiché è primaria l’esigenza di pari condizioni di accesso di tutti i cittadini e di selezione dei migliori.
Ma vorremmo ricordare anche i canoni di imparzialità e di buon andamento  ex artt. 3 e 97 della Costituzione, poiché nel corso delle due recenti campagne elettorale (referendum e amministrative 2014) questa amministrazione comunale è stata per ben due volte condannata per violazione dei principi di correttezza, piegando l’amministrazione comunale ad un utilizzo della sola parte governante.
-    Livello di indebitamento
La contrazione dei mutui comporta il pagamento di interessi ed il rimborso progressivo del capitale. Questi importi costituiscono, a tutti gli effetti, spese del bilancio corrente da finanziare con altrettante risorse, che sono un ulteriore onere di rigidità del bilancio. Ne consegue che occorre ponderare la politica del ricorso al credito, rendendo efficienti gli interventi in opere pubbliche. Il livello di indebitamento è in costante diminuzione dal suo massimo del 2006 (circa 6 milioni) agli attuali 3,2 milioni, nel quale pesa ancora il mutuo di 1,8 milioni per i pannelli solari che parzialmente è stato utilizzato a testimonianza di una incapacità di realizzazione di impianti che in ben 9 anni non sono stati ancora terminati e solo tre sono in funzione con ricavi estremamente bassi che non riusciranno mai a recuperare l’investimento complessivo utilizzato. I pannelli solari restano un monumento alla incapacità, allo spreco, alla improvvisazione da parte della Vostra Amministrazione e di quelle che Vi hanno preceduto.  
L’importo annuale degli interessi passivi (175.250,81) non supera i parametri ed esiste ancora uno spazio per contrarre nuovi prestiti, ma le risorse da destinare al rimborso (capitale e interessi) ammonta a circa € 524.000 e rappresentano comunque un onere di rigidità.

Il Consigliere GIORGIO SALVETTI, anche a nome dei Consiglieri Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo e Francesco Baracchini

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