Nel Bilancio di un ente locale ci sono poste che per dimensione quantitativa
e qualitativa rilevante assumono una importanza strategica per comprendere le
problematiche e la gestione politica e amministrativa adottata.
In generale si fa riferimento al grado di rigidità, individuando nel
costo del personale, nel livello complessivo dell’indebitamento, nell’esposizione
netta per interessi passivi che rappresenta il grado di rigidità classico che
per Castelnuovo si attesta intorno al 38%. Ma se a queste due voci si somma la
spese per la gestione dei rifiuti che attualmente rappresenta la spesa più
rilevante sostenuta dal nostro bilancio abbiamo un grado di rigidità più
preciso e ammonta al 66,48%, cioè su 100 euro di entrate correnti ben 66
vengono spese solo per tre voci, lasciando disponibili solo 1.7 milioni per
ripagare tutti gli altri costi amministrativi.
Poiché solo la spesa per
rimborso prestiti sta calando in conseguenza della non stipula di nuovi
prestiti, mentre la spesa per il personale sta aumentando e quella per la
gestione dei rifiuti è aumentata tantissimo, nel contesto di un livello di
entrate correnti che ha quasi raggiunto il suo livello massimo. In questo
contesto la situazione desta evidenti preoccupazioni e segnala che sul versante
della gestione dei rifiuti e della riorganizzazione della macchina comunale
occorre avviare una urgente manovra tesa alla riduzione dei costi.
Ma a questo grado di rigidità allargato (comprendente appunto costo
del personale, rimborso prestiti e gestione rifiuti) altre voci assumono ora
una rilevanza strategica: il possesso di partecipazioni in società e la
disponibilità di enti strumentali, nonché i servizi erogati (in particolare
quelli a domanda individuale) che rappresentano voci le cui dinamiche è
opportuno sviluppare un approfondimento. Sotto questo profilo l’analisi della
Giunta è assai carente, poiché si limita a registrare gli eventi ma non ne
comprende né l’importanza né è tesa a elaborare proposte e progetti volti a
operare con minori risorse, ma facendo di più in termini di erogazione e di
migliore funzionalità dei servizi. Cioè occorre impostare una seria politica
tesa a “fare di più con meno”, puntando su efficienza, economicità ed
efficacia.
Per questo vogliamo dedicare una specifica analisi di alcune
problematiche inerenti questi aspetti, poiché tutte queste voci (costo del
personale, rimborso prestiti, gestione rifiuti, gestione delle partecipazioni e
i servizi erogati) rappresentano fenomeni economico, finanziario e
organizzativo che hanno un impatto strutturale nella complessa dinamica dell’equilibrio
del bilancio corrente del Comune, per cui la valutazione sul grado della loro sostenibilità
nel tempo, tesa ad escludere il bisogno di interventi eccezionali che esulano
dalla normale programmazione di bilancio, va esaminata e commentata.
- Costo e dinamica del personale
Il Comune generalmente eroga servizi e utilizza un proprio personale
la cui spesa per la sua dimensione finanziaria consistente, è il principale
fattore di rigidità del bilancio corrente, dato che il margine di manovra nella
gestione ordinaria si riduce quando il valore di questo parametro tende a
crescere. Il costo totale degli stipendi (oneri diretti e indiretti) dipende
dal numero e dal livello di inquadramento dei dipendenti assunti con contratto
a tempo indeterminato, a cui va sommata quelli con contratto a tempo
determinato o con un rapporto di lavoro flessibile. Il costo del personale è
salito da 1.282.601,10 a 1.448.717,18
ritornando ai livelli del 2011, frutto dell’aumento di 2 unità,
ma anche
dell’aumento del costo medio del personale ammontante a 40.242,14,
conseguentemente anche l’incidenza sulle entrate correnti è crescita di tre
punti al 24,32%. Dopo un periodo di calo questo aumento costituisce un elemento
di maggiore rigidità. Se la situazione del nostro Comune rispetta comunque
i vincoli imposti dalle norme in materia di coordinamento della finanza
pubblica e non richiede alcun intervento correttivo con carattere d’urgenza,
registriamo però molti problemi.
Abbiamo la fortuna di avere un personale generalmente
disponibile e impegnato, conscio dei propri doveri, ma abbiamo la sensazione di
una inadeguatezza dell’apparato politico perché è assente una vera politica di gestione
del personale sia sul piano organizzativo che su quello professionale. Ci
limitiamo a fare solo alcuni esempi: manca una costante formazione
professionale, manca un progetto organizzativo, manca una premialità legata
agli obiettivi e all’impegno profuso,
manca una valutazione delle prestazioni sia a livello di ufficio che a livello
individuale, manca una programmazione delle necessità a medio e lungo periodo. Manca
in generale un progetto organizzativo imperniato sulla informatizzazione degli
uffici, sulla accessibilità reale dei dati e delle informazioni in possesso del
Comune. Anche il sindacato non svolge un vero ruolo di tutela professionale dei
lavoratori, né svolge il ruolo di pungolo positivo verso l’Amministrazione
Comunale, in quanto sembra appiattito sul piano della consonanza e del puro sostegno
politico.
Il ruolo giocato dal sindacato nel periodo del progetto di fusione e
di unione con Ortonovo è stato veramente lacunoso lasciando soli e abbandonati al
loro destino gli impiegati coinvolti, i quali hanno dovuto affrontare la
situazione solo con il loro personale impegno, le proprie capacità, insomma i
lavoratori coinvolti se la sono dovuta sbrigare da soli.
Incomprensibile, poi, la gestione dell’ufficio tecnico e dei lavori
pubblici: prima divisi, poi riunificati e ora nuovamente divisi. In questo
andirivieni di contrastanti decisioni non se ne vede il significato reale se
non la capricciosità e la scelta penalizzante per alcuni rispetto ad altri.
Non sono trasparenti le gestioni di personale che viene in varia
misura utilizzato a tempo determinato o tramite enti esterni; non sono
certamente di buon esempio le assunzioni in sanatoria avvenute in passato per
regolarizzare i cosiddetti precari in quanto rappresentano una violazione
costituzionale dell’art. 97 della Costituzione, poiché è primaria l’esigenza di
pari condizioni di accesso di tutti i cittadini e di selezione dei migliori.
Ma vorremmo
ricordare anche i canoni di imparzialità e di buon
andamento ex artt. 3 e 97
della Costituzione, poiché nel corso delle due recenti campagne elettorale
(referendum e amministrative 2014) questa amministrazione comunale è stata per
ben due volte condannata per violazione dei principi di correttezza, piegando
l’amministrazione comunale ad un utilizzo della sola parte governante.
- Livello di indebitamento
La contrazione dei mutui comporta il pagamento di interessi ed il
rimborso progressivo del capitale. Questi importi costituiscono, a tutti gli
effetti, spese del bilancio corrente da finanziare con altrettante risorse, che
sono un ulteriore onere di rigidità del bilancio. Ne consegue che occorre
ponderare la politica del ricorso al credito, rendendo efficienti gli
interventi in opere pubbliche. Il livello di indebitamento è in costante
diminuzione dal suo massimo del 2006 (circa 6 milioni) agli attuali 3,2
milioni, nel quale pesa ancora il mutuo di 1,8 milioni per i pannelli solari
che parzialmente è stato utilizzato a testimonianza di una incapacità di
realizzazione di impianti che in ben 9 anni non sono stati ancora terminati e
solo tre sono in funzione con ricavi estremamente bassi che non riusciranno mai
a recuperare l’investimento complessivo utilizzato. I pannelli solari restano
un monumento alla incapacità, allo spreco, alla improvvisazione da parte della
Vostra Amministrazione e di quelle che Vi hanno preceduto.
L’importo annuale degli interessi passivi (175.250,81) non supera i
parametri ed esiste ancora uno spazio per contrarre nuovi prestiti, ma le
risorse da destinare al rimborso (capitale e interessi) ammonta a circa €
524.000 e rappresentano comunque un onere di rigidità.
Il Consigliere
GIORGIO SALVETTI, anche a nome dei Consiglieri Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo e
Francesco Baracchini
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