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giovedì 2 luglio 2015

LA SCANDALOSA GESTIONE DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI A CASTELNUOVO MAGRA (seconda parte)

Dalla analisi del bilancio di previsione anno 2015 emerge che la voce più gravosa e onerosa per i cittadini è la TARI, la quale dovrebbe corrispondere alla totale copertura del costo della raccolta dei rifiuti sia differenziati che indifferenziati. Per comprendere e riflettere su questa TARI occorre fare una premessa: 1) tale tassa si compone di una parte fissa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti e allo spazzamento (che a Castelnuovo viene svolto solo per la pulizia della piazza del mercato), e da una parte variabile rapportata alla quantità dei rifiuti raccolti, al servizio fornito e all'entità dei costi di gestione; 2) tale tassa è determinata dal Comune di concerto con il Gestore Acam in relazione al piano finanziario degli interventi e dal costo relativi al servizio.


Da una analisi di detta voce di bilancio, risulta  evidente che la tassa sui rifiuti sia eccessivamente sproporzionata rispetto alla qualità e alla efficienza del servizio reso dal Gestore. Al consiglio comunale ultimo ove è stato presentato il bilancio di previsione 2015 il Sindaco ho esaltato il fatto che la TARI non ha sostanzialmente subito variazioni in aumento. Ma il sindaco non può fermarsi a questo aspetto puramente superficiale, poiché dal 2008 fino ad oggi tale
costo è cresciuto del 158,53% con un incremento di ben € 558.176,73. Dunque, che ci sia un leggero calo è cosa preferibile rispetto ad un rincaro, ma è una presa in giro sottolinearlo se in tutti questi ultimi sette anni c’è stato un così incredibile aumento. L’incidenza della TARI sulle entrate correnti si attesta al 28,85% ed è una tassa che colpisce la casa, già colpita da TASI e IMU, una tassa sul patrimonio surrettizia che colpisce anche per una modalità di riscossione burocratica e incomprensibile.
Ma la cosa peggiore di questa tassa assai pesante per le tasche dei contribuenti è rappresentato dall’aspetto qualitativamente basso del servizio: in questi mesi sulle varie pagine di facebook sono state evidenziate foto della situazione degradata dei cassonetti sia a Castelnuovo, ma anche relative a quelli dei Comuni limitrofi di Ortonovo e Sarzana. Queste foto, per la loro quantità e costanza nel tempo, meglio di tanti discorsi rappresentano una gestione fallimentare del servizio di raccolta dei rifiuti. In tal senso, le foto del sindaco e degli assessori immortalati mentre sono intenti a farsi vedere nella pulizia di cassonetti rappresenta non solo “il fumo gettano sugli occhi” dei cittadini, ma la velleità del gesto: il Sindaco e la Giunta hanno gli strumenti opportuni per pretendere un servizio migliore, ma poiché non viene mai azionato il richiamo al rispetto dei contratti di servizio sottoscritti
con Acam Ambiente, esiste il sospetto della loro strutturale debolezza rispetto ad un gestore che di fatto non in grado di operare con una efficiente gestione poiché ente a sua volta controllato e piegato agli interessi clientelari dello stesso partito che governa Castelnuovo, quasi tutti i Comuni, la Provincia e fino a un mese fa anche la Regione.
Il piano finanziario del Gestore è stato strenuamente difeso e sostenuto nonché approvato da questa amministrazione nonostante questa cattiva gestione del servizio, nonostante il costo crescente della raccolta differenziata, nonostante l’inesistenza di un vero Piano provinciale e Regionale di gestione dei rifiuti, nonostante il basso grado di raccolta dei rifiuti differenziati, nonostante la sostanziale non economicità del servizio complessivamente erogato da Acam, nonostante gli evidenti danni ambientali già prodotti e quelli che si produrranno ancora, perché al momento non sono state elaborate risposte positive al problema dei rifiuti.
In specie, ad oggi non si è stati in grado di predisporre una raccolta differenziata capace di creare e costituire una risorsa economica per il Comune, una opportunità di guadagno pulito e di business, nonché fonte di nuovi posti di lavoro. 
La raccolta differenziata, al contrario, è compiuta attraverso un metodo arretrato e ancora molto costoso per la popolazione a cifre quasi equivalenti a quelle della indifferenziata; dall'analisi del piano finanziario ci si accorge che nei prossimi anni la voce raccolta differenziata aumenterà.  
Meraviglia come questa Amministrazione abbia “sposato” un piano fallimentare proposto da un Gestore che ha rischiato il fallimento ed attualmente è in procedura ex art. 182 della legge fallimentare, dopo aver dato ampia dimostrazione in passato di essere un “poltronificio” per neo-assunti di parenti, amici, ex sindaci ed ex assessori, creando un debito assai elevato che ora tocca ai cittadini pagarlo con tariffe e tasse assai elevati e la vendita dei “gioielli” di famiglia.
Eppure esempi virtuosi esteri, ma anche italiani non mancano e, quindi, non è comprensibile perché non si assuma come “Cicerone” per la gestione dei rifiuti chi ha gestito tali positive esperienze; come per esempio il vicino Comune di Capannori, il quale ha adottato la strategia dei Rifiuti Zero grazie alla raccolta differenziata porta a porta e alla più recente introduzione della tariffa puntuale (meno rifiuti consegni, meno paghi). In pochi anni vi è stata una riduzione del rifiuto prodotto pari al 30 %  nonché un 82% di raccolta differenziata. Noi la chiamiamo “Spazzatura”, loro l'hanno ribattezzata “RISORSA”. Questo progetto oltre ad una notevole riduzione dei rifiuti ha comportato per i cittadini un risparmio economico considerevole. Basti pensare che un appartamento di 100 metri quadrati con tre persone la tariffa annuale è di 150,00 euro. Tutto è iniziato pochi anni fa nell'anno 1995 e in 10 anni il peso dei rifiuti è diminuito del 37,7 per cento. 
Al contrario, la Provincia spezzina rappresenta la cartina tornasole di una Paese in cui le discariche rappresentano l’unica forma di smaltimento dei rifiuti, in palese violazione con le norme europee; non vi sono proposte volte alla riduzione dei rifiuti, né ad una efficiente raccolta differenziata. Questo perché i rifiuti costituiscono una rilevante ricchezza solo e soltanto per i gestori e proprietari delle discariche, del servizio trasporti rifiuti, del “commercio” e “smaltimento” dei rifiuti; faccendieri che gestiscono tale mercato arricchendosi alle spalle della nostra salute e delle nostre tasche. Ne è una prova probante (per solo esempio) la presenza sul nostro territorio costiero quale è il bellissimo Golfo dei Poeti di numerose discariche accumunate dal solo nome di Pitelli.
Questa politica scellerata è stata sposata fino ad oggi dalle varie amministrazioni succedutesi alla guida del Comune di Castelnuovo per cui è evidente, nonostante i Vostri proclami elettorali, il vostro sostanziale disinteresse ad aumentare i livelli della raccolta differenziata.
Ci preme ricordare come recentemente la Corte dei Conti abbia proprio sanzionato il Comune di Recco, per mancato raggiungimento della quota percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti prevista a livello sovranazionale. La Corte dei Conti con sentenza n. 83 del 27 maggio 2013 ha condannato gli amministratori locali per DANNO ERARIALE in quanto è sugli amministratori che incombe l'obbligo di porre in essere tutti quei provvedimenti necessari nei confronti del
Gestore affinché rispetti il contratto di servizio e svolga i servizi nel rispetto di tutte le leggi vigenti e, quindi, anche quello di raggiungere le percentuali di raccolta differenziata imposte.
La Corte ha evidenziato come i dati del Rapporto Ispra mostrano inequivocabilmente come all'aumentare della percentuale di raccolta differenziata decresce il costo annuo complessivo della gestione dei rifiuti; e prosegue affermando che nella gestione dei rifiuti l'unico vero obbiettivo a cui è necessario avvicinarsi è quello dei Rifiuti Zero.
Uno dei motivi per cui la raccolta differenziata non decolla in numerose regioni italiane risiede non solo nel favorire i gestori delle discariche, dei trasporti e del commercio dei rifiuti, ma anche nella scarsa capacità e nell’inefficienza degli enti locali nella gestione politica e amministrativa dei rifiuti. Tutto questa inefficienza, oltre al favoreggiamento per chi gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, si traduce in maggiori costi per i cittadini e in un danno ambientale di notevoli proporzioni.
Debbo ricordare che la Regione Liguria è fanalino di coda nazionale nella raccolta differenziata; al riguardo l'ex Presidente Burlando con nota ufficiale del 4 Aprile 2013 chiedeva al Presidente della Conferenza Stato - Regioni l'attivazione di una procedura che consentisse tramite la definizione di un accordo di programma tra Ministero dell'Ambiente, Regione ed enti locali interessati, di ottenere una deroga rispetto agli obbiettivi fissati dalla normativa  nazionale.
Abbiamo saputo dalla stampa che la Guardia di Finanza sta raccogliendo documentazione o ha già raccolto dati e documentazione inerenti il mancato raggiungimento della raccolta differenziata, con relativa trasmissione alla Corte dei Conti. Il Comune di Castelnuovo Magra non presenta in proposito una situazione rassicurante: ad oggi il livello di raccolta differenziata nel 2014 è pari a 26,16% di cui quella gestita da ACAM ammonta al 14.6%, ben al di sotto dei parametri imposti dalla normativa vigente e sono la prova di un fallimento.

 Il Consigliere FRANCESCO BARACCHINI, anche a nome dei Consiglieri Euro Mazzi, Maria Luisa Isoppo e Giorgio Salvetti

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