castel

castel

giovedì 2 luglio 2015

IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra (terza parte)

Le Partecipazioni in società del Comune di Castelnuovo Magra.
Carlo Cottarelli, commissario alla spending review, qualche mese fa presentava il dossier sulle società partecipate da Enti Pubblici incentrato sulla riduzione del loro numero e sul loro efficientamento, sollevando notevoli polemiche; non è un mistero che questo dossier abbia creato le frizioni che hanno poi portato alla sua uscita dall’incarico. Cottarelli con il suo Piano contava di ottenere una cura dimagrante della spesa pubblica fino a 3 miliardi, riducendo ntali società da 8.000 a 1.000 in tre anni. Questo dossier per ora è stato “accantonato” da un governo conservatore come è quello attuale di Renzi che ne ha adottato solo alcune linee “minori”. Il PD è un partito della conservazione del potere perché sarebbe proprio il PD il partito che, in caso di adozione del piano Cottarelli, avrebbe perso tante ma proprio tante “poltrone”, ma anche la gestione di assunzioni, la gestione di appalti e di servizi.

Eppure è indispensabile tagliare la spesa pubblica anche per ragioni politica economica generale. Che ci sia molto da fare è testimoniato da quanto ha detto recentemente l'Istat: stando ai dati 2012, "sono 11.024 le unità per le quali si registra una forma di partecipazione pubblica in Italia, con un peso in termini di addetti pari a 977.792". Di queste, però, le imprese attive sono solamente 7.685; "Esse impiegano 951.249 addetti, ovvero il 97,3% degli addetti di tutte le partecipate"; poi ci sono ben 1.896 imprese con "zero addetti".
Insomma, si tratta spesso di “scatole vuote o inutili” che però costano molto: oltre milletrecento società hanno un fatturato inferiore a centomila euro ed oltre duemilaseicento hanno un fatturato con meno di 1 milione di euro; sono state censite oltre tremila partecipate senza o con pochi dipendenti (meno di sei); in molti casi il numero dei dipendenti è inferiore a quello dei componenti dei consigli di amministrazione; circa il sedici per cento delle partecipate (oltre milleduecento) hanno già cessato l’attività, sono in liquidazione volontaria o soggette a procedure concorsuali.
La Regione Liguria ha 35 società partecipate direttamente o indirettamente; le spese a favore di società partecipate registrate nel bilancio dell’esercizio finanziario 2009 della Regione ammontano a 173 milioni, di cui 123,7 milioni sono riferite alla sola FI.LS.E. Spa.
Anche il nostro comune ha 3 partecipate: ATC, ACAM e STL che fino ad oggi non hanno ancora inciso direttamente sulle nostre casse, ma che comunque destano evidenti preoccupazioni.
Però esiste l’obbligo di riportare fedelmente nel bilancio patrimoniale i valori attuali come risultanti  dalle informazioni al momento disponibili, che al momento non appaiono allineate; è quindi falso che non occorre alcun intervento correttivo poiché la legge obbliga a inserire i valori annuali e non abilita
i comuni a valutazioni d’attesa o future.
In A.T.C. SPA abbiamo una quota dello 0,346 % con un valore nominale di 11.002,80 su un Cap. sociale di 3.180.000,0.
In ACAM SPA abbiamo una quota dello 3,288 % con un valore nominale di 914.650,00  su un Cap. sociale di 27.819.860,00
Nel SISTEMA TURISTICO GOLFO DEI POETI VAL DI MAGRA E VARA abbiamo una quota dello 1,5 % con un valore nominale di 1.500,00  su un Cap. sociale di 100.000,00
Le nostre partecipazioni hanno un valore totale 927.152,80 ma nel conto patrimoniale sono riportate al valore di 1.249.089.32, quindi occorre valutare la reale rispondenza di tale valore.
Inoltre, solo qualche anno fa nel 2011 il valore era di  4.794.029,51 quindi il nostro bilancio patrimoniale ha perso ben 3.866.876,71 di valore patrimoniale, in gran parte per effetto della grave crisi finanziaria di Acam. Un bel risultato che pesa unicamente sulle spalle di chi ha governato il nostro comune, la gran parte dei comuni spezzini e la provincia spezzina, cioè il PD.
Noi chiediamo che si faccia chiarezza su queste partecipate, che siano seguite con attenzione e oculatezza, soprattutto che se ne discuta in un Consiglio Comunale apposito sia per Acam che per ATC data la loro importanza. Ma nel contempo richiediamo con forza che si proceda entro quest’anno alla liquidazione totale e immediata della società SISTEMA TURISTICO GOLFO che non ha risorse né utilità reale se non per mantenere una gestione clientelare poco chiara e trasparente.
La situazione delle partecipate deve destare particolare preoccupazione per i rischi connessi con la loro solidità patrimoniale e finanziaria che rischia di travolgerci nel medio termine. La causa di tale situazione è tutta insita in un sistema di potere fondato sul clientelismo (basti ricordare lo scandalo
della parentopoli, dei dirigenti super pagati a cui poi si fa causa per responsabilità amministrativa, la presenza degli ex sindaci nei vari consigli di amministrazione, ecc.). 
La recente sconfitta alle regionali della candidata del PD Paita parte da lontano, ma è importante che sia finalmente arrivata a certificare il “pensiero debole” di una classe politica fondata sull’apparenza e sulla mania di grandezza. Paita era assessore a Spezia responsabile delle partecipate, e ha assistito al lancio della famosa “Grande ACAM” che di grande ha prodotto solo un mega indebitamento e la necessità di rientrare attraverso un accordo di ristrutturazione dei debiti attuato con la vendita di tutti i “gioielli” del Gruppo, con l’aumento delle tariffe e con il ridimensionamento di organici e dei servizi prestati. Paita è stata la sostenitrice della insensata proposta di fusione “la Grande Luni” che fortunatamente è stata rigettata dal referendum del 2014. Ora il naufragio del progetto elettorale di “Grande Liguria”. Con il ricorso continuo a questo aggettivo “grande” si manifesta non un progetto reale ma solo una “mania di grandezza” che meglio di ogni altra considerazione rappresenta il fallimento di una intera classe politica che da anni governa la Liguria, la Provincia di Spezia, la Val di Magra e i comuni come Castelnuovo e Ortonovo.
Speriamo che i cittadini prendano conoscenza e coscienza che questa mania di grandezza” è molto costosa e implica un costante ricorso all’aumento della tassazione e delle tariffe e revochi un consenso immeritatamente da voi percepito in questi anni.

Il Consigliere MARIA LUISA ISOPPO, anche a nome dei Consiglieri Euro Mazzi, Giorgio Salvetti e Francesco Baracchini
 

Nessun commento:

Posta un commento