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sabato 11 maggio 2019

IL VUOTO DI PROSPETTIVA (parte terza)

Al termine dell’incontro tenutosi in data 1/5/2019 al castello di Gaasbeek tra il Ministro del Turismo delle Fiandre con la delegazione castelnovese ivi ospitata, vi è stato uno scambio di saluti tra i numerosi giornalisti belgi con quelli italiani presenti all’evento; i primi chiedevano informazioni su dove fosse collocato il paese di Castelnuovo Magra, mentre i secondi rispondevano con i riferimenti alle città più importanti e più vicine: La Spezia, Genova Pisa e Firenze. Un giornalista italiano ha poi specificato che Castelnuovo si trova vicino all’antica città romana di Luni, con importanti scavi archeologici e un museo; immediatamente tutti i giornalisti belgi hanno voluto saperne di più e uno di questi con ammirazione ha affermato: “chissà quanti turisti avrete, come fate a reggere a un notevole flusso di turisti che sicuramente avrete”, ma un cronista italiano “ha gelato” l’ammirazione del collega belga rispondendo con un secco: “no, nessun flusso di turisti”.
I cronisti belgi sono rimasti delusi e meravigliati, poiché nelle Fiandre invece stanno investendo molto sui propri “tesori culturali” e stanno ottenendo notevoli risultati in termini di flussi turistici, compresi circa 250.000 italiani che annualmente visitano quei territori. Infatti, hanno avviato un progetto di marketing territoriale pluriennale: a partire dal 2018 e fino al 2020 le principali città delle Fiandre ospiteranno molte iniziative, mostre ed eventi con il preciso intento di far conoscere i Maestri Fiamminghi e i luoghi in cui le loro opere furono concepite, ispirate e dove sono tutt’oggi conservate; si tratta di percorsi tematici per raccontare la ricchezza delle Fiandre tra arte, cultura, storia ed enogastronomia. Quello belga è un progetto di marketing territoriale da manuale, supportato da importanti investimenti infrastrutturali, per promuovere le Fiandre a fini turistici, ma anche  per attrarre nuovi investimenti e opportunità di business.
Il 18/5/2019 verrà inaugurato il progetto denominato “Portus Lunae”, cioè le opere per il collegamento ciclopedonale realizzato da Salt (Società Autostrada Ligure Toscana Spa) che consentirà di uscire dall’autostrada (A12 Sestri Levante - Livorno) per visitare il Parco del Museo Archeologico Nazionale di Luni.
Durante un iter trentennale questo progetto ha subito svariate modificazioni e ha via via perso il senso stesso dell’operazione iniziale (per esempio con l’eliminazione della parte «grill» sull’autostrada, seppur in nome di una giusta minore incidenza ambientale), depotenziando l’attrattività della sosta e rendendo così assai difficile la “conquista” di 1.000.000 di nuovi turisti annui che era l’ambizioso traguardo posto per giustificare l’investimento statale.
Ma l’aspetto più sorprendente è che dal primo progetto “Archeogrill” a quello attuale del “Portus Lunae” l’importo del finanziamento statale sia cresciuto dai 13,5 ai 22,7 €/milioni, nonostante il notevole ridimensionamento delle opere da realizzare; aumento non spiegabile solo con l’effetto dell’inflazione-svalutazione, anche se parzialmente compensato dalla riduzione derivante dalla gara d’appalto.
Il progetto “Portus Lunae” ha certamente una sua logica ed una impostazione interessante, ma non è sorretto da analisi e da una adeguata programmazione, soprattutto mancano precise valutazioni sulla sua adeguatezza a intercettare la domanda turistica.
Queste gravi carenze fanno emergere la differenza con il progetto di marketing territoriale delle Fiandre; a fronte di similari entità dell’ammontare degli investimenti (fatte le dovute proporzioni), la differenza consiste essenzialmente nella diversa capacità di programmare interventi nella promozione del territorio a fini turistici.
Insomma, alle analisi e alla programmazione sembra che ai nostri “governanti” di turno interessi l’intuizione, l’improvvisazione e l’efficacia propagandistica finalizzata al consenso elettorale.
Esemplare, in tal senso, è il recente intervento del Consigliere Regionale del PD Michelucci avente ad oggetto l’imminente inaugurazione delle opere denominate “progetto Portus Lunae”.
Questo noto esponente politico si è scagliato contro chi fa “polemiche sterili e fuori luogo”, sostenendo una ovvietà perché si tratta di “un’opera pubblica che porta con sé delle opportunità”; ma con queste affermazioni così generiche si dovrebbero allora giustificare tutte le opere pubbliche volute e realizzate da chiunque governi un ente pubblico.
A Michelucci (ma in realtà a gran parte dell’attuale classe politica) sfugge che le opere pubbliche dovrebbero ancor prima della loro progettazione rispondere a precisi bisogni o a chiare necessità, cioè dovrebbero essere programmate per risolvere un problema; è solo in questo contesto di programmazione che le “opportunità” dovrebbero essere già state valutate e scelte per poi essere inserite in un percorso organizzativo e temporale che prevede il coinvolgimento di tutte le strutture e gli enti interessati allo sviluppo di quel progetto.
Purtroppo, nulla di tutto questo è avvenuto: è stato costruito “un carro faraonico” senza ruote, cavalli e conducente e ora si vorrebbe un consenso silente per poter “raffazzonare” qualche improvvisata iniziativa con lo scopo di recuperare un senso e una utilità per una ingente spesa statale.
Non contento di questa “frittata”, Michelucci auspica la messa in funzione del distretto turistico perché ritenuto essere una struttura in grado di rappresentare “una concreta messa a sistema delle potenzialità turistiche dell'intera Val di Magra”, addebitando all’attuale Sindaco di Sarzana la responsabilità di “non far partire” il distretto turistico. Allora sorge spontaneo il dubbio che Michelucci non abbia ben chiaro cosa sia attualmente il distretto turistico: è una struttura totalmente “vuota”!
Il distretto è stato pensato, voluto e votato in tutta fretta nel novembre-dicembre 2017 per farlo rientrare nel decreto di riconoscimento n. 592 del 29/12/2017 per potersi presentare alle elezioni politiche del marzo 2018 con la dimostrazione di aver trovato “soluzioni operative e idee concrete” per lo sviluppo turistico della Val di Magra.
In sintesi, il distretto turistico Val di Magra e Unione dei Comuni della Val di Vara” aveva allora la caratteristica di uno spot elettorale; peccato che in questi 17 mesi di vita il distretto non abbia fatto nulla, anche quando c’era ancora Cavarra a sindaco di Sarzana … né hanno fatto di più gli altri sindaci del PD che ancora governano (… male … e questo ne costituisce un chiaro esempio) i comuni della Val di Magra e della Val di Vara.
Insomma, Michelucci vuole zittire le critiche invocando generiche opportunità e pensa di risolvere l’attuale “vuoto di prospettiva” attivando una struttura distrettuale che è nata con lo scopo di “vendere fumo elettorale”.
Dietro al progetto “Portus Lunae” e dietro all’istituzione del distretto turistico c’è un “vuoto di prospettiva”; ma questo “vuoto” si ripresenta ciclicamente … e sarebbe anche ora di farla finita!!!
Per esempio, dietro al progetto di fusione tra il Comune di Castelnuovo Magra con Ortonovo c’era solo la suggestione della “Grande Luni” … “un sogno chiamato Luni” … ma non c’era uno studio reale di fattibilità, di programmazione e di visione del futuro amministrativo e politico delle due entità comunali da fondere.
Dietro al cambio di denominazione da Comune di Ortonovo a quello di Luni c’è il medesimo “vuoto”: “Il brand Luni risulta particolarmente efficace a valorizzare il territorio comunale, anche dal punto di vista dell'attrattiva che, la splendida civitas nostra Lunensis, esercita sia sul turismo sia su eventuali investitori, costituendo un importante volano economico - finanziario per il Comune e quindi per la cittadinanza ortonovese (…) In un contesto così variegato e strutturato, è necessaria l’affermazione di un’identità forte, in grado di trasmettere chiaramente i propri valori” (delibera votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Ortonovo n. 4 del 18/2/2015).
A cosa è servito questo cambio di nome? Fino ad oggi è stata una occasione sprecata!!!
Insomma, il “vuoto” (di studi, analisi e progetti) e la “scarsa riflessione” rischiano di alimentare “le nebbie” di una politica fatta solo di apparenza ... che a causa di questo “vuoto” si appoggia alla suggestione della “romanità” e della “grandezza” storica di Luni; non è un caso che questi temi retorici sulla “grandezza” e sulla “romanità” siano stati abbondantemente sfruttati dalla propaganda fascista per consolidare il “regime reazionario di massa” (P. Togliatti).
Al contrario, in assenza di autonome capacità bisogna quanto meno imparare a “copiare” il modo di organizzare gli eventi per sfruttarli a fini turistici che ci perviene dalle Fiandre: una visione programmatica spalmata su più anni, il coinvolgimento diretto di tutti gli operatori e gli enti interessati, il coordinamento delle varie manifestazioni, la costruzione di percorsi tematici, la compartecipazione anche economica da parte di tutti i soggetti coinvolti, l’inserimento di queste occasioni nel contesto di uno sviluppo economico che privilegia l’occupazione giovanile, soprattutto, di quella più professionalizzata.
In sostanza, se è giusto destinare adeguate risorse per sviluppare in senso turistico un territorio e se è fondamentale valorizzare l’Area archeologica di Luni, ogni investimento deve essere sempre preceduto da idonee analisi e da adeguate valutazioni per evitare la dispersione delle risorse pubbliche investite … come purtroppo è avvenuto fino ad oggi e non ho fiducia nel “cambiamento del vento. Purtroppo!

Euro Mazzi

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