Uno
dei nostri slogan recita “dopo i sogni
sulla grande Luni, torniamo alla realtà castelnovese” che potrebbe apparire
come un accontentarsi, come un rinchiudersi nel nostro piccolo comune … in
realtà è esattamente l’opposto. Dietro a questo slogan ci sta invece un
progetto ben preciso che sintetizzo in queste considerazioni.
Il nostro territorio ha unicità paesaggistica, ha
storia e identità
che può essere raccontata agli altri e in questo modo il territorio può
attrarre così attenzione e interesse; tale attrazione può diventare anche una
risorsa per uno sviluppo economico e sociale assai interessante.
Mettere al
centro il nostro Comune e il suo territorio diventa, quindi, il punto di
partenza per una sua rinascita e
valorizzazione, perché non era intelligente partire dai sogni di grandezza
connessi alla fusione, poiché non si parte mai dal nulla.
Si tratta di
ripartire, al contrario, da ciò che effettivamente abbiamo (ambiente,
paesaggio, territorio, tradizioni, cultura, prodotti tipici, enogastronomia); si tratta di prenderne coscienza e di valorizzarlo
tutto nel suo insieme, inserendolo in un progetto di marketing territoriale
e su questo costruire opportunità anche di lavoro e di sviluppo “sostenibile”.
Lo sviluppo del
nostro territorio può portare con sé maggiore autonomia e impatti positivi su
altri fattori locali, quali la cultura, l’ambiente e più in genere la qualità
della vita.
Natura e cultura, paesaggio ed esperienza, prodotti
e tradizioni
rimangono, infatti, ancora tra le primarie motivazioni per intraprendere un viaggio
e stazionare in una località.
Sono convinto
che la valorizzazione in chiave produttiva
agri-turistica-culturale del patrimonio identitario del nostro territorio sia
effettivamente in grado di innescare un meccanismo virtuoso il cui fine è l’accrescimento del benessere che deve essere inteso come “stare bene”,
quindi non solo come tornaconto puramente economico.
Occorre quindi attivare
un circolo virtuoso di valorizzazione delle risorse e delle attività locali quale condizione di un processo
di sviluppo basato sull’ambiente, sulla tutela del paesaggio e di tutto il patrimonio
presente nel territorio, con ricadute:
-
sociali: gli interventi
volti a rendere più attrattiva l’area per i turisti, generano vantaggi anche
per la comunità locale, in termini di ammodernamento e nascita di infrastrutture
di base e ricreative; migliorano la struttura urbana e la qualità della vita
dei residenti, anche grazie a una migliore immagine di cui gode il territorio.
-
culturali: il contatto con
culture diverse favorisce una maggiore apertura culturale; la nascita di
particolari attività culturali; il recupero di tradizioni locali; l’affermarsi
di marchi di qualità; la tutela delle risorse artistiche e culturali presenti
nel territorio.
-
economici: favorisce la nascita e l’ampliamento
di nuove attività e produzioni con maggiori opportunità di lavoro soprattutto
per i giovani; con conseguente aumento del reddito e della capacità di spesa dei
residenti, che a sua volta, se rivolta a servizi interni, genera ulteriori
vantaggi sull’economia locale.
Il nostro
territorio non può, però, essere aperto al turismo di massa, ma solo a quello
legato alle nostre peculiarità ambientali: il turismo enogastronomico, il
turismo legato alle tradizioni, il turismo collegato a iniziative culturali, il
turismo che nasce dal’interesse verso i beni archeologici e storico-artistici,
il turismo incatenato con la fruizione del paesaggio “naturalistico/verde”, il turismo
congiunto con il cicloturismo e l’equitazione e le attività ricreative e
sportive, e infine quello dell’agriturismo.
Una conclusione
dalla quale non si può più prescindere sembra essere che le politiche
territoriali giuste non sono mai definite dagli strumenti adottati, ma dalla coerenza tra gli strumenti e gli obiettivi.
E gli obiettivi, quando sono condivisi,
entrano a far parte delle risorse fondamentali: proprio perché una visione
condivisa di per sé è un generatore di energia e di iniziativa. Senza una reale
partecipazione della popolazione non si può innescare uno sviluppo effettivo,
duraturo e ampiamente coinvolgente. Quindi territorio
e partecipazione sono un binomio inscindibile e rappresentano la sostanza
del nostro programma.
Insomma: reti e
racconti, efficienza e visione, azione e prospettiva, devono essere pensati e
sviluppati insieme.
Euro Mazzi
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