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giovedì 15 maggio 2014

DOPO I SOGNI SULLA GRANDE LUNI, TORNIAMO ALLA REALTÀ CASTELNOVESE: una proposta di sviluppo sostenibile e partecipato.

Uno dei nostri slogan recita “dopo i sogni sulla grande Luni, torniamo alla realtà castelnovese” che potrebbe apparire come un accontentarsi, come un rinchiudersi nel nostro piccolo comune … in realtà è esattamente l’opposto. Dietro a questo slogan ci sta invece un progetto ben preciso che sintetizzo in queste considerazioni.
Il nostro territorio ha unicità paesaggistica, ha storia e identità che può essere raccontata agli altri e in questo modo il territorio può attrarre così attenzione e interesse; tale attrazione può diventare anche una risorsa per uno sviluppo economico e sociale assai interessante.
Mettere al centro il nostro Comune e il suo territorio diventa, quindi, il punto di partenza per una sua rinascita e valorizzazione, perché non era intelligente partire dai sogni di grandezza connessi alla fusione, poiché non si parte mai dal nulla.

Si tratta di ripartire, al contrario, da ciò che effettivamente abbiamo (ambiente, paesaggio, territorio, tradizioni, cultura, prodotti tipici, enogastronomia); si tratta di prenderne coscienza e di valorizzarlo tutto nel suo insieme, inserendolo in un progetto di marketing territoriale e su questo costruire opportunità anche di lavoro e di sviluppo “sostenibile”.
Lo sviluppo del nostro territorio può portare con sé maggiore autonomia e impatti positivi su altri fattori locali, quali la cultura, l’ambiente e più in genere la qualità della vita.
Natura e cultura, paesaggio ed esperienza, prodotti e tradizioni rimangono, infatti, ancora tra le primarie motivazioni per intraprendere un viaggio e stazionare in una località.
Sono convinto che la valorizzazione in chiave produttiva agri-turistica-culturale del patrimonio identitario del nostro territorio sia effettivamente in grado di innescare un meccanismo virtuoso il cui fine è l’accrescimento del benessere che deve essere inteso come “stare bene”, quindi non solo come tornaconto puramente economico.
Occorre quindi attivare un circolo virtuoso di valorizzazione delle risorse e delle attività locali quale condizione di un processo di sviluppo basato sull’ambiente, sulla tutela del paesaggio e di tutto il patrimonio presente nel territorio, con ricadute:
-                     sociali: gli interventi volti a rendere più attrattiva l’area per i turisti, generano vantaggi anche per la comunità locale, in termini di ammodernamento e nascita di infrastrutture di base e ricreative; migliorano la struttura urbana e la qualità della vita dei residenti, anche grazie a una migliore immagine di cui gode il territorio.
-                     culturali: il contatto con culture diverse favorisce una maggiore apertura culturale; la nascita di particolari attività culturali; il recupero di tradizioni locali; l’affermarsi di marchi di qualità; la tutela delle risorse artistiche e culturali presenti nel territorio.
-                      economici: favorisce la nascita e l’ampliamento di nuove attività e produzioni con maggiori opportunità di lavoro soprattutto per i giovani; con conseguente aumento del reddito e della capacità di spesa dei residenti, che a sua volta, se rivolta a servizi interni, genera ulteriori vantaggi sull’economia locale.
Il nostro territorio non può, però, essere aperto al turismo di massa, ma solo a quello legato alle nostre peculiarità ambientali: il turismo enogastronomico, il turismo legato alle tradizioni, il turismo collegato a iniziative culturali, il turismo che nasce dal’interesse verso i beni archeologici e storico-artistici, il turismo incatenato con la fruizione del paesaggio naturalistico/verde”, il turismo congiunto con il cicloturismo e l’equitazione e le attività ricreative e sportive, e infine quello dell’agriturismo.
Una conclusione dalla quale non si può più prescindere sembra essere che le politiche territoriali giuste non sono mai definite dagli strumenti adottati, ma dalla coerenza tra gli strumenti e gli obiettivi. E gli obiettivi, quando sono condivisi, entrano a far parte delle risorse fondamentali: proprio perché una visione condivisa di per sé è un generatore di energia e di iniziativa. Senza una reale partecipazione della popolazione non si può innescare uno sviluppo effettivo, duraturo e ampiamente coinvolgente. Quindi territorio e partecipazione sono un binomio inscindibile e rappresentano la sostanza del nostro programma.
Insomma: reti e racconti, efficienza e visione, azione e prospettiva, devono essere pensati e sviluppati insieme.

Euro Mazzi

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