Rispondo in sinesi: a) La partecipazione come modo di governo. b) Si
può “fare di più con meno”, cioè il
tema fondamentale sono le risorse e come vanno utilizzate per raggiungere gli
obiettivi. c) “Dopo i sogni sulla grande
Luni, torniamo alla realtà castelnovese” che potrebbe apparire come un
accontentarsi del nostro piccolo, in realtà è esattamente l’opposto. Si tratta
di ripartire da ciò che abbiamo (ambiente, paesaggio, territorio, tradizioni,
cultura, prodotti tipici, enogastronomia), valorizzarle e inserirle in un
progetto di marketing territoriale e su questo costruire opportunità di lavoro
e di sviluppo “sostenibile”.
D. Quale saranno le prime decisioni in caso di vittoria alle elezioni del 25 maggio?
Poiché non abbiamo partiti alle nostre “spalle”
non abbiamo da spartire “poltrone” e quindi comunicheremo subito la
composizione della Giunta formata solo da 2 assessori, con il risparmio delle 2
indennità (pari a circa € 30.000) daremo immediatamente vita ad un fondo per la
cultura con obiettivi specifici. Verranno poi conferite le deleghe a tutti i consigliere
e stabilite le rotazioni degli stessi alla carica di assessore. Poi verrà
fissato il crono-programma per il primo anno: si inizierà con la revisione dei
regolamenti della partecipazione (consigli di frazione, consulte, referendum,
petizioni, ecc.). Contestualmente revisioneremo il bilancio per recuperare
risorse da destinare alla riorganizzazione del Comune che attualmente versa in
una grave situazione, poiché in questi ultimi anni è prevalsa la logica dei
“sogni” irrealizzabili (la fusione) che ha prodotto solo macerie che ora
bisogna rimuovere. Quindi, i primi interventi riguarderanno sia
l’organizzazione comunale (gestione uffici, orari, locali, sistema informatico,
nuove procedure di lavoro) che soprattutto il personale che va rimotivato anche
attraverso corsi di formazione per adeguarlo a nuove metodologie di lavoro e
all’utilizzo dei sistemi informatici e delle procedure, ma anche con adeguati
incentivi salariali legati al raggiungimento degli obiettivi posti. In poche
parole: mettere ordine e far funzionare bene e in modo efficiente ed efficace
la macchina comunale. Sotto questo profilo, abbiamo le conoscenze, le competenze e le esperienze necessarie per
raggiungere entro un anno tale obiettivo. Infine aggiorneremo il Puc entro un
anno, sulla base dei seguenti criteri: valorizzazione della destinazione
agricola e dell’allevamento, incentivi al recupero dei manufatti a fini
agri-turistici e ricreativi, tutela dei borghi (Centro Storico, Vallecchia,
Caprignano e Marciano) quali centri propulsori delle attività culturali,
sportive, culturali, agri-turistiche e ricettive del Comune. Cioè uno “sviluppo
produttivo” è possibile se si parte da ciò che abbiamo realmente, è un lascito
delle generazioni passate che va apprezzato, valorizzato e reso produttivo
affinché su questo si possa costruire una opportunità per le future
generazioni.
D. In
cosa Vi differenziate dall’altra lista?
In tutto. Si
tratta di una impostazione completamente opposta: noi siamo espressione
dell’impegno di un gruppo di persone, loro sono un raggruppamento di partiti. Per
noi la partecipazione è un modo di governare, per Montebello è solo uno slogan
poiché è stato diretto responsabile dell’affossamento in questi cinque anni dei
Consigli di Frazione, delle petizioni e delle istanze popolari. Noi siamo per
lo stop al consumo del territorio, loro per la cementificazione delle aree
agricole sottoferrovia, cioè Favini e Montebello sono per la costruzione della
“Castelnuovo 3”. Montebello è filo sarzanese, noi abbiamo difeso e mantenuto il
Comune di Castelnuovo con il NO alla fusione con Ortonovo, ma ora intendiamo
mantenerlo autonomo dall’ingerenza sarzanese.
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